San Gemini, via libera per apertura taverna: «Spiraglio normalità»

Dall’8 al 10 ottobre apre la ‘Malanotte’ del Rione Piazza: «Vogliamo far respirare un po’ della magica aria della festa per il Patrono, in sicurezza». Le misure anti contagio

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L’annuncio via Facebook non è passato inosservato. C’è chi ne era al corrente e attendeva solo l’ufficializzazione e chi, con stupore, ha appreso della novità: dall’8 al 10 ottobre, in concomitanza con l’ultimo weekend della rievocazione storica per la festa del Patrono, a San Gemini ci sarà l’apertura di una delle taverne che tradizionalmente accompagnano l’evento, la Malanotte del Rione Piazza. In versione ridotta e con tutte le necessarie anti contagio Covid-19.

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San Gemini

L’apertura 

Accesso solo su prenotazione per le serate di giovedì, venerdì e sabato con doppio turno (19.30-20 e 21-21.30), capienza massima di 1/3 rispetto a quella standard e percorsi differenti per entrate ed uscite. Anche quest’anno non mancherà dunque la possibilità di gustare picchiarelli, pizze farcite e altre classiche pietanze che caratterizzano l’esperienza in taverna: «Nulla di improvvisato, è una scelta – a parlare è il consigliere del Rione Piazza Leonardo Nullo – in coerenza con la linea sostenuta fin da giugno. Volevamo fare un po’ tutto in modo legittimo, nel rispetto delle misure anti Covid. Ma altre parti del paese hanno espresso posizioni diverse: abbiamo aspettato fino all’ultimo a causa dei piani sicurezza, ora ci sono tutti gli assensi necessari. In questo modo ci siamo ritagliati un piccolo spazio in occasione della festa per il Patrono (Santo Gemine, 9 ottobre)».

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Foto bellaumbria.net

L’organizzazione, le diverse visioni e la normalità

Chiaro che sarà tutt’altra storia rispetto al passato: «La capienza – prosegue l’esponente del Rione Piazza – sarà notevolmente ridotta, contiamo di mettere 1/3 delle persone rispetto alle 300/330 che ci sono in contesti normali». Siamo in un momento in cui la curva epidemiologica è in crescita e non tutti vedono di buon occhio l’apertura della taverna, seppur con tutte le accortezze del caso: «In molti lo pensano e li capisco, la pandemia non è immaginaria. Tuttavia da quando sabato mattina abbiamo pubblicato la locandina sono arrivati numerosi feedback positivi: a San Gemini negli ultimi giorni già se ne parlava e ci hanno fermato per chiederci se era vero, dicendo che avevano voglia di prenotare. Ma non c’era il nulla osta e non potevamo confermare. Altre persone invece ci hanno fatto presente che è un azzardo farlo in questa fase. Noi cerchiamo uno spiraglio di normalità garantendo la totale sicurezza, un bel messaggio». Niente menù cartaceo, c’è il Qr code.

San Gemini (foto archivio)

La sanificazione e le posate

In linea teorica c’è spazio per poco più di cento persone. In realtà non sarà così: «Bisogna vedere se arrivano nuclei familiari o meno, normale che se viene una coppia dovrà avere uno spazio a sé ed in questo modo la capienza si riduce. Abbiamo già predisposto con i tecnici – prosegue Leonardo – una cartina della taverna, in questo modo assicureremo il distanziamento interpersonale». Non è finita qui, c’è da pensare anche ad un altro aspetto fondamentale: «Gli spazi verranno totalmente sanificati e durante il corso della serata i tavoli saranno risanificati per il cambio. Posate, piatti e bicchieri? Tutto monoporzione e biodegradabile, niente ceramica. Sarà anomalo ma per rispettare la normativa anti Covid abbiamo optato per questa soluzione». L’obiettivo è «far respirare un po’ della magica aria della festa». Sfida lanciata.

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