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Home » Sanità, primo soccorso Narni-Amelia: «Per quanto andrà avanti?»

Sanità, primo soccorso Narni-Amelia: «Per quanto andrà avanti?»

di Simone Francioli
13 Agosto 2020
in Ambiente e salute, Opinioni
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di Marco Mercuri, Federico Novelli, Claudio Ricci e Rita Strappatelli
vicesindaco di Narni, consigliere provinciale di Terni Psi e capogruppo Psi Narni, consigliere comunale Narni Psi e coordinatrice Psi Narni

Egregio assessore, lo scorso 27 giugno il commissario straordinario Massimo De Fino illustrava a Narni le linee della Asl Umbria 2 sulla riorganizzazione della sanità in provincia di Terni. In quella occasione annunciava che di lì a qualche giorno sarebbero stati riaperti i punti di primo soccorso degli ospedali di Narni
ed Amelia, per poi procedere ad una nuova implementazione delle funzioni dei due nosocomi con lo spostamento da Terni a Narni delle funzioni chirurgiche di valenza medio-basse.

10 LUGLIO, LA VISITA DI COLETTO ALL’OSPEDALE DI NARNI

Quindici giorni dopo è stato il suo turno: approfittando della prima visita all’ospedale di Narni, ha ribadito l’imminente riapertura e la strategia della collaborazione e della divisione dei compiti tra il polo ternano e quello di Narni- Amelia con l’assegnazione al primo dei grandi interventi e la differenziazione delle strutture di Narni e Amelia con l’attribuzione dell’attività chirurgica e l’aumento del livello ambulatoriale a Narni per della riabilitazione ad Amelia dove verrebbe creata una struttura di lungo degenza.

IL PIANO DI RIORDINO PER NARNI-AMELIA

È trascorso un altro mese e i punti di primo soccorso sono ancora chiusi. La chiusura temporanea di questi ed altri servizi è stata disposta il 12 marzo dalla direzione dell’azienda Usl Umbria 2 a causa dall’emergenza Covid-19 e al fine di garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori ed eviti situazioni potenzialmente a rischio di diffusione del contagio da coronavirus nelle due strutture. Da cinque mesi tutti cittadini dell’intero comprensorio narnese-amerino che necessitano di tali prestazioni sono costretti a rivolgersi al pronto soccorso del Santa Maria di Terni o a quello di Orvieto.

L’aggravio di accessi al pronto soccorso di Terni, già oberato di suo, è stato assai notevole in questo periodo ed il disagio cui sono sottoposti i cittadini è assai notevole, sia in termini di distanza che, soprattutto, di attese e disservizi. Analoga sorte è toccata ai servizi ambulatoriali. Eppure l’emergenza è superata da mesi e sono state disposte le riaperture di tutte le attività. Quanto dovrà durare ancora questa situazione? Ci rivolgiamo direttamente a Lei per sollecitare un intervento risolutore. Ci rivolgiamo a Lei perché il perdurare di questa situazione ci allarma. Perché temiamo che il procrastinarla, unitamente al depauperamento delle strutture sanitarie pubbliche del nostro territorio posto in essere disapplicando gli accordi già sottoscritti sul potenziamento del personale occupato e con la revisione dei piani votati per la costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia, equivalga a favorire il servizio privato.

Perché la sua esperienza nel settore, maturata prima con l’analogo incarico alla Regione Veneto e poi come sottosegretario alla sanità, le consentirà di valutare questo processo di privatizzazione di fatto e di intervenire per correggere il tiro. I nostri territori necessitano di altro. Le nostre strutture sanitarie necessitano di altro. Ci rivolgiamo direttamente a Lei anche per sottoporre alla sua attenzione alcune idee di sanità pubblica per le quali da anni ci stiamo battendo e che abbiamo messo al centro della nostra azione politica ed amministrativa.

Riteniamo necessaria una forte interazione tra ospedale e distretto sanitario, con il coinvolgimento a pieno titolo dei medici di base, per sfruttare al meglio le potenzialità ospedale-servizi sanitari che oggi mostrano scarsa sinergia se non una vera e propria dicotomia, anche burocratica con due direttori. Occorre un interscambio di prestazioni e competenze, per consentire di fruire appieno anche delle potenzialità diagnostiche, mettendo a disposizione dei servizi sanitari anche qualche posto letto a questo esclusivo fine (sia per le rsa che per l’oncologico) e, allo stesso tempo, implementando la gamma di servizi e di prestazioni che possono essere erogate a domicilio, con le necessarie dotazioni di personale medico all’uopo deputato e la necessaria integrazione con il volontariato.

Da anni sosteniamo, inoltre, la opportunità che la Regione adotti un modello di organizzazione della sanità territoriale umbra imperniato sulla ospedalizzazione domiciliare che consentirebbe di ridurre i tassi di ospedalizzazione, risparmiare posti letto da dedicare agli acuti, migliorare la qualità di vita del paziente e contenere la spesa sanitaria. In questa direzione abbiamo recentemente proposto un documento, che il consiglio comunale di Narni ha approvato all’unanimità, con il quale sosteniamo il progetto del dottor Adiberto Favilli e che il Psi ha proposto anche nei consigli comunali di altre città della provincia (Avigliano Umbro e Montecastrilli), che sottoponiamo anche alla sua preziosa attenzione.

Sosteniamo, infine, che un pezzo non secondario di questo sistema integrato debba essere rappresentato dal nuovo ospedale comprensoriale di Narni-Amelia la cui realizzazione non può più essere rinviata. Confidiamo che Lei raccolga queste sollecitazioni.

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