di Marco Torricelli
La faccenda aveva avuto una gestazione lunga. Si parlava di asili e scuole, dei posti disponibili in quelli pubblici e in quelli privati e di tutto quello che ne consegue. Poi c’era stata l’accelerazione e il 16 aprile la seconda commissione consiliare di palazzo Spada aveva votato – all’unanimità – un atto di indirizzo presentato da Marco Cecconi (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale), nel quale si diceva che«vanno perlustrate tutte le strade, compresa quella di possibili convenzioni con strutture private».
Le reazioni Manco a dirlo, Cecconi aveva esultato, mentre i sindacati si erano schierati contro e Michele Pennoni, consigliere comunale del Pdm aveva provato a stemperare le tensioni. Poi, però, il 4 maggio la questione era sbarcata in consiglio comunale e lì le cose si erano capovolte: i gruppi di Pd e M5S avevano smentito i propri rappresentanti in commissione e avevano votato un emendamento che, di fatto, svuotava il documento.
5 maggio La faccenda non è ovviamente piaciuta per niente a Marco Cecconi, che aveva inviato una nota al vetriolo, nella quale parlava di «una vergognosa inversione a ‘U’ dell’ultim’ora», di un Pd che «in consiglio comunale – forte della stampella M5S – si è rimangiato tutto quello che era stato deciso all’unanimità in commissione». Ma anche di «oscurantismo parolaio dei grillini, che adesso però dovranno piantarla di strepitare contro i costi della politica, dopo aver partecipato a tutte le inutili sedute della commissione, votando anche loro l’atto unitario che poi loro stessi hanno concorso a riscrivere».
6 maggio-1 Il M5S aveva messo al lavoro l’ufficio stampa: «Nostro malgrado ci vediamo costretti a replicare alle farneticanti accuse, apparse sulla testata online umbriaOn, che il consigliere Cecconi rivolge al M5S circa il mancato appoggio ad un suo atto discusso in seconda commissione, che prevedeva per i nidi e le scuole d’infanzia convenzioni con le strutture private». In seconda commissione, era la spiegazione, «era stato portato un atto del consigliere Cecconi molto lacunoso e con informazioni che si sono dimostrate – dati alla mano – del tutto errate. Un atto speculativo, senza approfondimenti, con molte imprecisioni, nel quale si faceva addirittura confusione fra nidi d’infanzia e le scuola d’infanzia dimostrando di non conoscere neppure lontanamente il tema. Nel corso di sole due sedute sono state corrette le imprecisioni e verificati i dati dopo le audizioni del dirigente e dell’assessore competente».
6 maggio-2 Cecconi, manco a dirlo, aveva replicato a stretto giro: «Ma se l’atto di indirizzo unitario varato dalla seconda commissione rappresentava davvero una deriva verso lo smantellamento dei servizi educativi comunali a favore del privato – chiedeva – perché il M5S in commissione aveva votato a favore (salvo poi invertire la rotta a 360° in aula)? La risposta fornita in aula da Angelica Trenta, che di questa commissione è anche vicepresidente, quando ho posto proprio questa domanda? “Forse non avevo capito bene”, “mi mancavano degli elementi”.
6 maggio-3 Lei, Angelica Trenta, aveva letto e, velocemente aveva controreplicato, chiamando nuovamente in causa anche noialtri: «Smentisco categoricamente quanto affermato nell’articolo di umbriaOn», aveva vergato. «Secondo l’articolo, alla presunta domanda sul perché si sia votato favorevolmente ad un emendamento che andava a modificare un atto di commissione, appare come virgolettato che io avrei risposto: “Forse non avevo capito bene”, “mi mancavano degli elementi”. La sottoscritta non ha espresso le parole messe fra virgolette né privatamente con il consigliere Cecconi, né in aula nella quale, le motivazioni del M5S al voto favorevole all’emendamento in seduta di consiglio, sono state dettate ed argomentate – come è possibile constatare dallo streaming – sulla base di nuovi elementi e dati provenienti dalla dirigenza, emersi soltanto dopo che l’atto era stato votato in commissione e tali da cambiare il quadro della situazione».
Lo streaming Ecco, la capogruppo del M5S in consiglio comunale ha perfettamente ragione: visto che il consiglio comunale è trasmesso streaming e ci sono pure le registrazioni. E visto che umbriaOn è stata chiamata in causa per ben due volte, proprio per dare a Trenta quello che è di Trenta, è giusto andarlo a riascoltare, quello che ha effettivamente detto in aula il 4 maggio
L’INTERVENTO DI ANGELICA TRENTA IN CONSIGIO COMUNALE
Le frasi Insomma Angelica Trenta non ha detto “mi mancavano degli elementi”, ma «abbiamo acquisito delle informazioni che prima non avevamo in commissione». E non ha detto “forse non avevo capito bene”, ma «abbiamo capito, cosa che invece non avevamo capito dai dati in commissione, perché evidentemente o non li avevamo compresi noi, o non ci erano stati spiegati bene». Ovviamente «presi anche, purtroppo, dalle critiche giornalistiche, che molto spesso non approfondiscono» e, quindi, in buona sostanza «abbiamo accettato questo emendamento perché è più in linea con quelle che sono le linee nazionali». Tutto chiaro. Forse.