di P.C.
Una crisi lunga, antica, che sembra senza fine, in cui le ultime mazzate sono arrivate prima col lockdown reale, poi con quello ‘mascherato’, in cui i locali sono aperti ma sono frequentati poco; infine con l’aumento esponenziale delle materie prime, che si ripercuote su tutta la filiera.
Il covid si aggiunge alla crisi post sisma
A pagarne le conseguenze tutti i comparti, ma sono soprattutto i ristoratori ad agitarsi di più, se non altro perché sono più esposti. Ma in Valnerina si scontano ancora gli effetti del terremoto del 2016. Lo sciame sismico a Spoleto non ha prodotto danni evidenti – non ci sono pietre in terra, per capirci – ma le conseguenze, sulle abitazioni, ci sono. E ce ne sono state, soprattutto nei primi tempi, anche sul turismo.
Sigilli al Pentagrammo
A Spoleto, ci racconta Alberto Massarini (che con una eclatante protesta ha messo i sigilli al suo ristorante), si sente soprattutto la mancanza dei turisti, quelli stranieri ma anche quelli italiani: le gite fuori porta dei romani, dei toscani, dei milanesi perfino, sono calate vistosamente. Il suo ristorante è chiuso dal 7 gennaio. Ma per San Valentino riaprirà: «È una mia ferma intenzione, voglio accogliere nuovamente i clienti col sorriso».
Spoleto, troppe spese: ristoratore ‘sigilla’ il proprio locale