Sin Terni-Papigno: «Bonifica? Tre milioni fermi a Perugia»

De Luca (M5S) attacca il Comune dopo le delucidazioni arrivate da palazzo Donini: «Non ha mai richiesto alcuna cifra». Salvati nel mirino

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«Si comunica che attualmente tra l’amministrazione comunale di Terni e lo scrivente Servizio non esiste documentazione interlocutoria relativa ad intendimenti di natura economica circa l’utilizzo di fondi disponibili ancora non utilizzati per tale scopo». La risposta è della Regione Umbria ed arriva in seguito alla richiesta di accesso agli atti di Thomas De Luca (M5S) – agosto 2021 – in merito all’area Sin Terni-Papigno e la discarica dell’ex stabilimento elettrochimico. Utopia bonifica al momento.

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La cifra non richiesta

«Questa la clamorosa risposta della Regione Umbria in merito allo stato di avanzamento delle bonifiche del sito di interesse nazionale Terni-Papigno. Il Comune di Terni non solo non ha richiesto mai alcuna cifra, ma non ha neanche avviato alcuna interlocuzione con la Regione Umbria sugli oltre 3 milioni di euro per la bonifica che sono fermi a Perugia», attacca l’esponente pentastellato. «Piuttosto che cimentarsi in imbarazzanti voli pindarici per sostenere che l’emergenza ambientale di Terni è causata da grigliate e caminetti, senza oltretutto rispondere nel merito scientifico delle inoppugnabili questioni sollevate, la vicesindaca ing. Benedetta Salvati rimane in silenzio di fronte a questa vergogna nazionale. Terni fanalino di coda dell’intero paese proprio grazie alla sua competente amministrazione: due anni e mezzo di nulla sul fronte ambientale che vengono perentoriamente messi nero su bianco dall’amministrazione regionale». Le delucidazioni arrivano dal servizio risorde idriche, acque pubbliche, attività estrattive e bonifiche della Regione. Il dirigente è Leonardo Arcaleni.

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La convenzione

De Luca punta anche su altro: «Nella convenzione stipulata per il progetto preliminare di bonifica (ancora in atto), Arpa Umbria era chiamata ad offrire un supporto tecnico al Comune di Terni e ad avere un ruolo da intermediario fra il Comune stesso e il gruppo di progettazione (Irsa-Cnr Dibad e università della Tuscia). Ad oggi, da informazioni assunte dallo scrivente Servizio, non risulta abbia ancora avuto il seguito atteso la collaborazione prevista nella convenzione». In definitiva – chiude l’esponente M5S – la Regione afferma che «anche il progetto di bonifica dell’ex discarica di Papigno, il cosiddetto progetto Remida, è fermo al palo da anni per colpa del Comune di Terni che non collabora con Arpa. Com’è possibile che la vicesindaca, tecnico in aspettativa proprio da Arpa, non riesca a dialogare con la sua stessa agenzia? Una risposta devastante che mette in evidenza tutta l’incapacità amministrativa della destra ternana, arrivata ben otto mesi dopo la prima richiesta datata 22 gennaio 2021. Proviamo imbarazzo per come vengono gestite le partite ambientali che interessano la conca ternana».

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