Ternana, ecco Breda: «‘Fere’, gente vera»

Il tecnico torna al ‘Liberati’ da ex: «A Terni un buon cammino, sapevo ciò che mi attendeva. Carbone? Lo conosco, è preparato»

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di S.F.

Il ritorno da ex, per lui, non poteva arrivare in un momento migliore. Confronti, critiche e spaccature sponda Ternana, risultati e zona promozione a portata di tiro per la Virtus Entella che, al timone, vede quel Roberto Breda capace di chiudere l’esperienza da ‘Fera’ con la miglior media punti – 52 in 37 giornate, 1.40 – di un tecnico rossoverde dal ritorno in B. Un traguardo che valse il mutismo di via Aleardi e il conseguente passaggio ai liguri. A distanza di sei mesi il 47enne di Treviso tornerà sul terreno del ‘Liberati’ da avversario: «La Ternana non è morta, tutt’altro. E l’esperienza umbra mi ha arricchito».

Breda con Falletti, il trascinatore della stagione 2015-2016

Breda con Falletti, il trascinatore della stagione 2015-2016

La meno battuta La Virtus Entella è la formazione con meno sconfitte – 2, alla pari dell’Hellas Verona – all’attivo finora. I ‘Diavoli Neri’ sono 5° in classifica con una gara da recuperare grazie ad un avvio di stagione più che soddisfacente: «Un bel gruppo – le parole del veneto – e una bella società, i presupposti c’erano tutti. Poi logico che il campionato è da giocare, non è scontato fare bene: le sensazioni positive ci sono sempre state, sia a livello di gruppo che come organizzazione generale. Siamo solo a un terzo di campionato e c’è parecchio da pedalare, diciamo che mi piace come stiamo lavorando per identità di gruppo e approccio».

Donatello Matarangolo, arma in più della Ternana 2015-2016

Donatello Matarangolo, arma in più della Ternana 2015-2016

Peculiarità e buon calcio Dall’Umbria alla Liguria a causa del mancato rinnovo proposto dalla società: «L’impatto con Chiavari è stato positivo, conosco bene il posto visto che per anni ho abitato a Genova. Con Matarangolo e Ricchetti – preparatore atletico e vice, ndr – abbiamo trovato una bella società: ogni piazza ha delle peculiarità, ma ciò non vuol dire che una sia meglio dell’altra. Ad esempio, la Ternana a livello di tradizione è superiore perché ha sempre fatto categorie di rilievo, mentre qui c’è un futuro da costruire. In entrambe le circostanze si può fare buon calcio nonostante i diversi percorsi».

Breda e Ricchetti al ‘Taddei’ nella prima seduta a Terni, settembre 2015

Breda e Ricchetti al ‘Taddei’ nella prima seduta a Terni, settembre 2015

Persone vere La discussione si sposta poi su quelle 37 giornate trascorse tra critiche – il veneto può capire bene la situazione di Carbone, specie in relazione al doppio derby perso -, una complicata rincorsa salvezza e dei fatti ‘particolari’ che hanno accompagnato il veneto durante l’avventura rossoverde: «Qualcosa – puntualizza in merito Breda – ancora seguo del mondo Ternana e con molti ho ancora dei contatti. In generale ho un bel ricordo di tutto l’ambiente: è passato qualche mese e mi piace sottolineare il fatto di aver condiviso momenti di crescita, positivi e negativi, come ad esempio i derby. Un grande rammarico per me. Devo ringraziare l’ambiente, la squadra e la società, un’esperienza che mi ha arricchito: un percorso da persone vere, tutti con le proprie caratteristiche più o meno discutibili».

Roberto Breda a Norcia, marzo 2016

Roberto Breda a Norcia, marzo 2016

Il cammino rossoverde Esperienza positiva per Breda da ‘Fera’, pur considerando il duplice k.o. – con tanto di contestazione nel post gara di marzo – contro il Perugia di Bisoli:  «A Terni mi sono trovato bene. Ho un ottimo ricordo su tutto: sbagliato fare confronti in tal senso, ho avuto modo di lavorare bene e non posso dire che potevo far di più o di meno perché non c’era qualcosa che ho invece a Chiavari. Ho trovato – aggiunge Breda – delle buone persone: la società ha delle caratteristiche, però in ogni caso è solida. Magari si può andare a discutere su certi particolari, su alcune situazioni e sul tipo di gestione, ma dal momento in cui ho detto sì sapevo ciò che mi aspettava. Mi è andata bene così, parlare di altre questioni non ha senso: direi che in definitiva, tutti insieme, abbiamo fatto un bel cammino».

Guglielmo Acri e Roberto Breda pochi giorni prima del siluramento del ds

Guglielmo Acri e Roberto Breda pochi giorni prima del siluramento del ds

La Ternana odierna Non può mancare un giudizio sui rossoverdi targati Benito Carbone: «Lo conosco perché abbiamo giocato insieme nella nazionale di serie B con Sergio Brighenti selezionatore, più di 25 anni fa. Una brava persona e un tecnico preparato, poi ogni stagione è figlia di tante variabili: per me la Ternana è tutt’altro che morta, vende cara la pelle. Magari non ha continuità di prestazione, ma è sempre pericolosa. Paragone con la squadra 2015-2016? Non è facile dirlo, ero contento – mette in risalto il veneto – della rosa che avevo, come Carbone mi sembra di capire lo sia dell’attuale. Magari nella mia c’era qualche giocatore più esperto e lui ha più giovani, tuttavia vedo una squadra di qualità e con idee. Poi negli episodi talvolta sono stati sfortunati, basta ricordare le due vittorie sfumate nei recuperi». Una Virtus Entella con i favori del pronostico: «Il calcio non si gioca con le chiacchiere. Mi aspetto una grande battaglia: di certo la Ternana ha delle difficoltà, ma anche dei buoni valori. Per quel che mi riguarda voglio allungare la serie positiva in corso».

Sebastiano Siviglia e Roberto Breda il 19 maggio, durante l'ultima ‘rifinitura’ della stagione

Sebastiano Siviglia e Roberto Breda il 19 maggio, durante l’ultima ‘rifinitura’ della stagione

La figura di Siviglia Da fine gennaio in avanti è stato Sebastiano Siviglia – club manager rossoverde nel girone di ritorno – a seguirlo da vicino: «Sebastiano non ricopriva un ruolo facile, lui ha sempre detto che voleva fare il tecnico. Si è calato – spiega sul collega – in una parte un po’ diversa, con umiltà e la voglia di darci una mano: magari all’inizio è stato difficoltoso perché avevamo un buon rapporto con Guglielmo Acri, poi nel tempo è stata sempre una persona leale e schietta. In un contesto nel quale tutti remavamo dalla stessa parte per mantenere la categoria, lui ci ha dato una mano: ora non ho idea di come stia lavorando da tecnico, ma la passione – conclude – e l’entusiasmo non gli mancano». Un altro ex – Litteri, Brosco, Toscano, Ceravolo e Vitale lo hanno già fatto – pronto a sgambettare Avenatti e compagni. Magari questa volta la storia sarà diversa.

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