di S.F.
Il momento è delicato, così come la classifica. E sabato c’è una sfida, quella al Vicenza, che Vitale e compagni non possono permettersi di fallire in vista del rush finale di dicembre, con scontri diretti in sequenza: ed allora ecco che, a sorpresa, alla ripresa degli allenamenti delle ‘Fere’ si è presentato Simone Longarini, in compagnia – quantomeno nei primi minuti – di Guglielmo Acri e Marco Callea.
Una parziale novità considerato che Longarini incontra praticamente sempre staff tecnico e squadra a metà settimana. ‘Prima’ assoluta però in una seduta a porte aperte: sigaro in bocca, una battuta con Breda durante la partitella con i rossoverdi e la stretta di mano al tecnico trevigiano prima di lasciare il ‘Taddei’ e andare negli spogliatoi: niente comunicato – per ora – nel post sconfitta di Crotone, ma immediata visita al gruppo. Anche, magari, per verificare se nell’aria c’è quella personalità, quel carisma da lui tanto invocato nel descrivere la tipologia di mister per il nuovo percorso.
Longarini ha assistito ad oltre 100 minuti di allenamento, iniziato con una breve parte atletica ed il lavoro tattico su un 4-2-3-1 che ha visto protagonisti Zanon, Monteleone, Valjent (ripresosi dopo la stanchezza post nazionale, come spiegato da Breda), Vitale, Zampa, Palumbo, Ceravolo, Falletti, Belloni ed Avenatti: particolarmente ‘su di giri’ il centrocampista laziale ex Trapani, che spesso ha richiamato i compagni nell’essere più decisi. Nel 4-3-3 – modulo dei biancorossi di Marino – spazio a Janse, Masi, un centrale della ‘Primavera’, Lo Porto, Busellato, Signorelli, Dianda, Grossi, Gondo e Furlan. Non hanno partecipato Coppola, Meccariello (il campano ha partecipato ad una premiazione per la vittoria alle ‘Universiadi’), Dugandžić (febbre) e González. Prima di passare alle partitelle su trenta metri i rossoverdi hanno svolto le classiche ripetute a metà campo con tiro in porta conclusivo.
Gruppo diviso in tre per la fase finale della seduta. In un team Gondo, Zampa, Ceravolo, Vitale, Valjent e Busellato, poi Dianda, Zanon, Grossi, Furlan, Monteleone, Palumbo e, nell’ultimo, Falletti, Janse, Masi, Avenatti, Belloni e Signorelli, con Sala e Gava in porta. In palla soprattutto Felipe Avenatti, relegato in panchina nelle sfide a Virtus Entella e Crotone, applaudito in un paio di circostanze dai compagni di squadra per delle belle realizzazioni. Botta alla caviglia per il centrale ligure, che tuttavia è rientrato sul terreno di gioco dopo le cure dello staff medico.
La difesa «Abbiamo delle certezze con la difesa a quattro». Aveva risposto così venerdì Breda in merito all’eventuale assaggio al 3-5-2 e, a giudicare dalle prime indicazioni settimanali, il trevigiano non sembra intenzionato a cambiare. Una volta salutato Longarini e aver mandato sotto la doccia attaccanti e gran parte dei centrocampisti, il tecnico rossoverde ha svolto un ulteriore mini allenamento specifico facendo restare al ‘Taddei’ Zanon, Monteleone, Valjent e Vitale. Le opzioni per sabato – Meccariello e Masi squalificati – sono ridotte e, fatta eccezione per il centrale palermitano, dovrebbe essere questa la retroguardia che cercherà di bloccare i vari Galano, Pettinari, Gatto e Giacomelli. Manchera invece il miglior marcatore del Vicenza, il montenegrino Raičević, appiedato dal giudice sportivo per tre giornate.
Le tre punte sono un’idea che Breda non ha tuttavia abbandonato, anzi. Il 4-3-3 è stato infatti provato anche nella seduta odierna, con Dianda da mezz’ala sinistra e Ceravolo esterno per lasciare il ruolo centrale ad Avenatti: schierarsi a specchio contro i biancorossi per mantenere la parità – teorica – numerica nella zona mediana del campo potrebbe essere una soluzione nella mente del coach rossoverde.