di Gianni Giardinieri
‘Naa palude se sarva solo er coccodrillo’ amava dire il compianto Franco Califano, detto ‘Il Califfo’, poeta prima ancora che cantautore. Detto che si attanaglia bene alla risposta alla quale è chiamata la Ternana dopo la ‘sveglia’ presa domenica a Gorgonzola, contro una Giana Erminio a cui è bastato mettere in campo tanta buona volontà e corsa per superare senza grandi problemi una squadra spenta, scarica, evanescente. Ai limiti della svogliatezza.
Ci vorrà una prestazione da coccodrilli, mercoledì, per eliminare gli uomini di mister Chiappella nella corsa alla vittoria dei play off. O da draghi, in omaggio alla città del Thyrus. Troppo poco, anzi quasi niente, quello fatto vedere dagli uomini di Liverani in Lombardia, che hanno passato la prima frazione di gioco ad aspettare l’avversario con un blocco basso difensivo, mai aggressivo nella riconquista della palla. Colpite poi ad inizio ripresa, le Fere hanno passato il resto del tempo a cercare di organizzare una reazione troppo spesso estemporanea, con le uniche azioni pericolose provenienti di fatto o da palle inattive o da giocate improvvisate.
Tutte da decifrare anche le scelte del tecnico rossoverde, che passa al 3-5-2 dopo aver sempre proposto la difesa a 4, che schiera come esterni di centrocampo di fatto due terzini e che affida a soli due giocatori offensivi, peraltro slegatissimi dal resto della squadra, l’incarico di far gol. E che nel momento in cui deve recuperare il risultato fa soltanto due cambi su cinque, aumentando sì il potenziale d’attacco ma con il freno tirato, quasi a volersi accontentare di uscire dallo stadio comunale di Gorgonzola con una sconfitta di misura. Citofonare casa Millico o casa Brignola per capire dove sono finiti. Noi ci fermiamo qui, perché non è ancora finita ed anzi il ribaltone è tutto nelle mani dei rossoverdi. Ma i giocatori ed il tecnico ora sono nella palude. Come uscirne ce lo ha già detto Califano.
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