Terni: «All’Ast regna grande confusione»

Immediata presa di posizione delle Rsu aziendali che ridimensionano le voci ottimistiche

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Le cose, magari viste dall’esterno o raccontate come una bella favola, potranno pure sembrare andare bene. Ma pare proprio che, chi, invece, ci si confronta tutti i giorni, abbia una visione un po’ diversa di come si lavora all’interno dell’Ast di terni.

La preoccupazione Le Rsu di Ast, infatti, fanno sapere che «continuano a valutare con preoccupazione l’attuale situazione di confusione che insiste all’interno dell’azienda, dovuto sostanzialmente agli effetti relativi alle scelte unilaterali che dal nostro punto di vista, rischiano seriamente di compromettere il raggiungimento degli obiettivi insieme prefissati nell’accordo del 3 dicembre al Mise».

La denuncia I sindacalisti di base denunciano che «gli episodi che si sono verificati in questi ultimi giorni, in vari reparti del gruppo, confermano tutte le nostre preoccupazioni, già denunciate sia con comunicati, sia rivolgendoci anche a enti esterni, con i quali in questi giorni stiamo completando il percorso, che in alcuni enti sta già trovando risposte concrete per i lavoratori. Nonostante alcuni passi avanti, registriamo ancora una non corretta sintonia tra i vari enti e reparti, che va a gravare solo sui lavoratori, come avvenuto giovedì al Clf e Asea, dove alcuni di loro sono stati costretti a prolungare il proprio orario di lavoro anche di otto ore (previsto dal contratto), dove ci siamo trovati di fronte a una situazione che per avere l’organico tecnologico si è dovuti ricorrere, per scelta aziendale, all’utilizzo diretto dei preposti».

Le criticità Il tutto, dicono le Rsu di Ast, «dovuto da un lato a episodi non prevedibili, dall’altro a informazioni non corrette e tempestive, che potevano magari permettere di gestire meglio il tutto. Le Rsu di Ast evidenziano inoltre in diverse aree dello stabilimento un continuo massiccio ricorso al lavoro straordinario, a volte anche programmato, per garantire la marcia degli impianti, reparti che svolgono manutenzioni in giorni di fermo per raggiungere i piani mensili e altre aree dove invece la manutenzione non viene svolta in pieno, a diversi spostamenti di personale senza salvaguardarne le professionalità».

L’organizzazione Le Rsu di Ast, poi, denunciano «continui cambi di organizzazione all’interno dei reparti, con lo spostamento di lavorati da un ente all’altro senza una logica precisa. Tutto ciò a nostro avviso è frutto di un’organizzazione aziendale carente in molti aspetti, sia organizzativi che di personale. Continuiamo a ribadire con forza che gli assetti occupazionali attuali sono insufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei loro diritti, oltre a mettere in discussione il raggiungimento degli obiettivi». L’auspicio è che «nell’incontro con la direzione aziendale, il giorno 7 luglio presso Confindustria, alcune delle questioni sopra dette vengano chiarite fino in fondo. In assenza di ciò avendo completato tutto un percorso di verifica, le Rsu di Ast valuteranno tutte le azioni necessarie da intraprendere».

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