di S.F.
I canoni idrici destinati ai territori ed i progetti inviati dalle singole amministrazioni, proseguono i bisticci tra il Comune di Terni e la Regione Umbria. Questa volta non emerge da dichiarazioni formali/ufficiali, note stampa o interviste, ma direttamente da una curiosa delibera dell’esecutivo Bandecchi approvata lo scorso 5 luglio e pubblicata stamane. Tutto a causa di una richiesta di integrazione partita da palazzo Donini.
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Bene, cosa รจ successo? Lo scorso 29 maggio la giunta Bandecchi ha approvato uno dei progetti esecutivi con fondi dei canoni idrici dal valore di 401 mila euro, quello legato alla manutenzione ordinaria della viabilitร comunale. Tutto nella norma. Poi il 6 giugno da Perugia รจ stata inviata una richiesta di integrazione per un motivo: chiedere ยซlโimpegno del Comune a restituire integralmente alla Regione le somme relative al progetto eventualmente non realizzato, ovvero le somme non ritenute ammissibili e/o non rendicontate entro il 31 dicembre 2025, e di trasmettere tale integrazione entro quindici giorniยป. Ed ecco il bisticcio. Questione di formalismi.
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La risposta? ยซIl Comune aveva partecipato al bando accettandone di conseguenza le condizioni in essa contenute, per cui si riteneva che il formalismo richiesto di fatto era stato assolto allโatto della suddetta deliberazione di approvazione del progetto e della successiva presentazione dellโistanza alla Regione medesima. La richiesta dโintegrazione – si legge nel documento istruttorio – veniva inquadrata dal Comune di Terni come un aggravio procedurale perchรฉ seppure in questi casi la Regione avrebbe erogato lโanticipazione dei contributi, essendo prevista la rendicontazione delle spese sostenute, sussistevano comunque tutte le garanzie per il recupero da parte della Regione Umbria delle somme non spese entro i termini stabilitiยป. Non solo. Di mezzo c’รจ pure il sindaco: il 28 giugno – viene specificato – รจ stato fatto presente che Bandecchi ยซcoglieva lโoccasione per rappresentare alla presidente della giunta regionale che i criteri regionali adottati a riguardo rappresentano un vincolo allโautonomia del comune beneficiario dei fondi che sono solo una piccola quota rispetto a quanto le casse regionali incassano dallo sfruttamento del territorio comunale di Terni. Come noto, il sindaco non ha mai condiviso, in linea politica, lโentitร degli importi stanziati dalla Regione Umbria, i criteri di riparto, le modalitร di attuazione dei singoli assi dโintervento e di conseguenza non puรฒ contestare le forti limitazioni imposte alle scelte esecutive dellโenteยป. Finita cosรฌ? Chiaro che no.
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La Regione ha replicato il 2 luglio per precisare che, con un allegato della delibera di giunta regionale sui canoni idrici, ยซera stato previsto esplicitamente che lโistanza presentata dagli enti beneficiari doveva contenere tra lโaltroยป la ยซdeliberazione dellโorgano competente di approvazione del progetto. La stessa dovrร contenere lโimpegno a restituire integralmente alla Regione le somme relative al progetto eventualmente non realizzato, ovvero le somme non ritenute ammissibili e/o non rendicontate entro il 31 dicembre 2025. Pertanto, trattandosi peraltro di un trasferimento di risorse integralmente in anticipazione e non a rendicontazione, a parere della Regione quanto richiesto rappresenta non un formalismo ma un sostanziale impegno richiesto alla quale il servizio regionale competente รจ stato chiamato a dare attuazione e ad attenersiยป. Da qui il nuovo invito al Comune di integrare per un rapido trasferimento delle risorse. A questo punto palazzo Spada ha mollato la presa.
ยซPur ribadendo le considerazioni inviate alla presidente della giunta regionale in termini politici, sul piano amministrativo si prende atto delle precisazioni del dirigente regionale del servizio competente, per cui si conviene nellโopportunitร di adempiere a quanto richiesto dalla Regione Umbria al fine di consentire al medesimo ente regionale di erogare il contributo richiestoยป. Firmano l’assessore Marco Iapadre, il dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini e il funzionario con elevata qualificazione Federico Nannurelli, il responsabile del procedimento.