Terni, via Urbinati: cantiere senza pace

Nuovi problemi per il completamento della bretella e l’assessore Melasecche ’minaccia’ ancora: si va verso nuova gara

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Non c’è niente da fare, per il cantiere di via Urbinati – realizzazione della bretella di collegamento con piazzale Bianchini-Riccardi – non c’è pace. Dopo gli annunci – più di uno – più recenti legati al riavvio del cantiere e alle speranze di conclusione a stretto giro, riecco lo stop e l’ipotesi concreta che si proceda con una nuova gara: l’allarme – c’è chi più volte ha segnalato ciò che sta accadendo, vale a dire che si è mosso poco o nulla dall’estate 2019 – e la ‘minaccia’ sono dell’assessore regionale Enrico Melasecche. Fa tutto lui: lancia la ripartenza e poi il blocco.

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L’indifferenza e l’anticipo

«Se la prima impresa vincitrice – la ricostruzione di Melasecche – dell’appalto fa una offerta troppo bassa e poi tergiversa per anni, se la seconda idem, se la terza rinuncia, ecc., ecc., se l’ultima, ternana, invitata a presentare la documentazione per subentrare nell’appalto viene convocata formalmente, come previsto obbligatoriamente dalla legge e, chiamata dai tecnici, alla presenza degli stessi assicura e spergiura nei confronti dell’assessore la propria serietà ed il proprio impegno ma poi non risponde più al telefono, sparisce, abbandona il cantiere che aveva avviato dopo averci portato due mezzi ed aver dato l’impressione di volerlo condurre a termine, cosa fare? Una pubblica amministrazione non ha molti strumenti ma quei pochi li deve utilizzare. Gli stessi che abbiamo usato nei confronti delle imprese precedenti riaprendo una procedura complicatissima quando quel cantiere era stato abbandonato dopo troppi anni di incuria. La cosa ‘simpatica’ è che questa impresa aveva insistito per chiedere l’anticipo previsto per legge, garantendo quella somma con una fideiussione di 200 mila euro, che il Comune, dovesse continuare la latitanza, andrà ad incassare in danno della società assicuratrice ed applicando tutte le possibili penali». Da ricordare che l’approvazione del progetto è datata 25 maggio 2010 e l’attuale contratto d’appalto è del 13 settembre 2019 per poco meno di 900 mila euro. Ultimazione dei lavori? Era prevista per il prossimo luglio. Già lo scorso giugno si temeva la possibilità di andare avanti con una nuova gara.

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Il ribasso e la nuova gara

C’è un problema di fondo che, ormai, si trascina da anni: «Sapevamo che il ribasso d’asta dell’unica gara espletata molti anni fa era eccessivo tuttavia accade anche che imprese locali, in tempi di crisi, pur di mantenere la propria struttura, prendano lavori e li conducano a termine dignitosamente senza guadagnarci. Il compito del sottoscritto è stato quello di aver sbloccato, dopo anni ed anni di abbandono, le procedure che hanno fatto scorrere la graduatoria defenestrando la prima impresa responsabile del disastro pluriennale e convocando, una ad una le successive. Purtroppo non può un tecnico, seppur esperto né con lui un pubblico amministratore, capire cosa ha in mente un imprenditore conosciuto che, seppure con problemi finanziari, assicura comportamenti lineari che poi non mantiene. Ho sempre adottato in tutti i casi lo stesso unico criterio, quello dell’interesse generale. Lo abbiamo fatto per il parco di Cardeto ed in tutti gli altri casi difficili che ci siamo trovati a gestire. Ma non posso di certo assicurare la buona fede di una impresa che non mantiene gli impegni presi solennemente. Non nascondo, da cittadino e da ex assessore comunale, un pizzico di amarezza che non deve però minimamente far luogo allo scoramento. Si proceda, anche in questo caso, con l’intimare formalmente alla impresa il riavvio del cantiere, diversamente si incameri la fideiussione e, senza il minimo indugio, si proceda con una nuova gara». Il Rup è il funzionario tecnico Federico Nannurelli: altra partita non facile da gestire per lui.

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Tempi lunghi

Non il massimo considerati gli anni già persi: «Occorreranno altri mesi ma l’importante è che si sia salvato il finanziamento e che entro l’anno si veda l’opera ripartire per rompere questa sorta di sortilegio e concluderla entro il 2021. Purtroppo, va detto, l’importo – conclude Melasecche – dei lavori superiore al milione non consente di assegnare l’appalto sotto soglia ad una impresa locale seria, inserita nel noto elenco regionale che sto presentando in questi giorni a professionisti ed imprese. L’iter, per quanto molto articolato, andrà avanti nelle varie fasi previste. Bisognerebbe non rifare la gara al massimo ribasso, sicuramente la concausa che ha determinato questa situazione». C’è l’invito per l’assessore comunale Benedetta Salvati.

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