Terni, ex Camuzzi: annunci e poco altro. Quote in vendita

Negli ultimi anni si è parlato di progetti per zona commerciale, torre e opere di urbanizzazione: tutto fermo. L’enigma delle quote della società proprietaria

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di S.F.

Estate 2020, ordinanza in direzione Abruzzo – la società proprietaria è di Città Sant’Angelo – per dare una sistemata alla vegetazione. Non la prima. Questo l’ultimo atto del Comune di Terni in merito all’area ex Camuzzi: il progetto di riqualificazione lanciato oltre un quinquennio fa dalla giunta Di Girolamo e ripreso nel 2019 dall’assessore regionale Enrico Melasecche è ancora al palo, mentre rifiuti e degrado – come di consueto – non mancano mai. Per di più c’è un ingresso ben evidente dal parcheggio di piazzale Bosco con segnali di accessi recenti. Se sponda Umbria nulla si muove, in Abruzzo c’è un professionista che sta seguendo la vicenda a causa della procedura in essere per la vendita di quote della srl in questione: si tratta del custode giudiziario Massimo Bortone. Ci sono già stati tentativi a vuoto ed a stretto giro è previsto un ulteriore passaggio. Ma non è solo il sito ternano ad essere coinvolto.

EX CAMUZZI, PER ORA NON SE NE ESCE – VIDEO

IL PROGETTO DEL 2016

I dati in sintesi della proposta originaria

Non si muove nulla

Sintesi delle puntate precedenti. Nel 2016 fu dato il via libera per la demolizione degli edifici esistenti – spesso in passato ritrovo di persone non certo della ‘Terni bene’ -, la realizzazione di una piastra commerciale di circa 3 mila metri quadrati con altezza massima di dieci metri e una torre per le attività ricettive/residence di 16 piani da sessanta metri. Più le classiche opere di urbanizzazione, in particolar modo 1.326 posti – in maggior misura privati – per i veicoli. Il tutto da realizzare a stralci. Trascorrono gli anni senza nulla di concreto, se non alcune operazioni di vigili del fuoco e forze dell’ordine per situazioni di pericolo e controlli. Nel settembre 2019 è Melasecche – allora assessore comunale ai lavori pubblici – a rilanciare per l’ex Camuzzi e l’area Bosco: «Verrà creata una nuova strada che costeggia la ferrovia. Le auto potranno raggiungere piazza Dante senza fare percorsi tortuosi. Accanto ad un’area commerciale che servirà la zona, già autorizzata dal Prg, ci sarà un’area verde attrezzata con giochi, un nuovo parcheggio, illuminazione». Siamo al 2021.

EX CAMUZZI E BOSCO: «ECCO COME SARANNO»

L’ipotesi lanciata nel 2019

Il lato giudiziario e la vendita di quote

Sull’area ex Camuzzi hanno lavorato diversi professionisti abruzzesi negli ultimi anni. In particolar modo gli architetti Michele Pomponio (consulente tecnico d’ufficio del tribunale di Pescara), Ester Aristone (ausiliaria) e il già citato Massimo Bortone, il custode giudiziario. Motivo? È attiva una procedura esecutiva immobiliare riguardante la Camuzzi Costruzioni srl. Non sono in vendita i singoli cespiti di loro proprietà, ma le quote rappresentative del capitale sociale con attività e passività. E dunque nel discorso ci rientra anche il compendio di Terni, oggetto di perizia tra il 2013 e il 2014: per ora i tentativi non sono andati a buon fine e da quel che si apprende in autunno ne è previsto un altro per un prezzo base di intorno ai 3,5 milioni rispetto ai quasi 4,2 dell’ultimo avviso. In sostanza chi acquista si prende tutto, anche le Torri Camuzzi di Pescara. Fatto sta che la situazione è abbastanza contorta.

4 LUGLIO 2017, ARRIVA LA POLIZIA DI STATO

Un ‘rendering’ dell’area per il progetto torre

Il lotto, gli edifici, il progetto e il valore

Nella perizia – di anni fa, ma comunque inserita come allegato nell’ultimo avviso di vendita firmato il 15 febbraio 2021 – viene riepilogato il contesto generale dell’area da quasi 14 metri quadrati tra porzione coperta e scoperta: «Il compendio immobiliare, costituito da una estesa area industriale dismessa utilizzata originariamente dalla società Camuzzi Gazometri S.p.A., azienda distributrice di gas, si estende su via Lombardia, tra via di Porta Spoletina , il tracciato ferroviario e l’area ‘Bosco’ di proprietà del Comune, in prossimità della stazione ferroviaria di Terni. L’area, recintata ed accessibile da via Lombardia, presenta una serie di manufatti legati – si legge – all’attività della società e si presentano in un avanzato stato di degrado. Dal cancello di entrata si accede su un viale alberato che, dopo aver attraversato un’ estesa area incolta, sfocia in un piazzale sul quale si affacciano alcuni manufatti sede delle attività della società Camuzzi Gazometri: due edifici destinati ad uffici, due tettoie in parte chiuse ad uso rimessa, un fabbricato destinato a magazzino ed officina, ed infine nei pressi dell’entrata troviamo un edificio residenziale ed una cabina elettrica. Il compendio immobiliare oggetto di stima è inserito in un’ estesa area da riqualificare ubicata in una zona residenziale periferica; si tratta di un quartiere completamente urbanizzato, alle porte del centro cittadino in prossimità della stazione ferroviaria di Terni: la sua rifunzionalizzazione è di notevole complessità per l’estensione del comparto e per la sua localizzazione». Tutto ciò messo a bilancio per 4 milioni 505 mila euro, mentre il valore di perizia è di poco superiore ai 2 milioni.

LE VECCHIE ORDINANZE PER LA BONIFICA

Il viale di accesso da via Lombardia

L’intervento proposto

Nel documento viene evidenziato che la proposta progettuale – su cui poi si muoverà la giunta Di Girolamo – «riguarda l’attuazione dell’unità minima di intervento del comparto di trasformazione urbanistica dell’area ex Camuzzi Gazometri. Avviene con intervento edilizio diretto con convenzione accessiva, tramite planivolumetrico». Quest’ultimo fu approvato con delibera di giunta del 12 febbraio 2014: «Le aree e gli immobili complessivamente interessati dalla proposta progettuale, ricadenti nella delimitazione della Umi, sono di proprietà della ditta richiedente, e di proprietà di terzi, in cui l’amministrazione Comunale ha comunque titolo ad intervenire». In totale si parla di 15.540 metri quadrati con valore di mercato a prodotto finito quantificato in 13,5 milioni di euro. I costi di costruzione sfiorano invece gli 8 milioni. Tutto messo nero su bianco il 22 maggio di sette annni fa. Il resto è storia nota e lo stato attuale anche.

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