Terni, Ast: «Occorre premio dignitoso»

Daniele Francescangeli (Ugl): «Lo pretendono i lavoratori, veri artefici del segno positivo nei valori economici. Vogliamo risposte concrete sul futuro dalla proprietà»

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Daniele Francescangeli

di Daniele Francescangeli
Segretario provinciale Ugl Terni

Pochi giorni fa c’è stato un summit in Regione con i vertici, rappresentanti sindacali, Rsu. Come organizzazione, abbiamo portato al tavolo la voce dei lavoratori, unite alle perplessità e paure che da troppo tempo denunciamo. Le linee indicate in premessa riguardano la tutela del sito Ast e delle sue business units, presenti all’interno del polo siderurgico, che a nostro giudizio versano in grossa difficoltà a causa di una politica aziendale fatta di continue riorganizzazioni che rendono dal nostro punto di vista non più comprensibili tali prese di posizione.

IL CONFRONTO SULL’INTEGRATIVO

Massimiliano Burelli

L’insieme delle stesse riguarda l’inossidabile, il titanio, i fucinati e i servizi informatici che costituiscono un patrimonio insostituibile dove qualità, ricerca e innovazione sono gli elementi di assoluto valore per rivendicare il polo ternano come sito strategico a livello mondiale. Occorre che la dirigenza di Ast crei le giuste condizioni per iniziare a rispondere alle tante domande che unitariamente le organizzazioni pongono al tavolo. La Ugl ha sostenuto il bisogno di un confronto con il governo ma sopratutto con l’Europa sia per le cose sopra citate, che per svelare le vere intenzioni della ThyssenKrupp riguardo le modalità della vendita che interessa il polo siderurgico.

IL ‘TAVOLO’ IN REGIONE

È nostro compito ricordare che già quando Ast fu venduta ai finlandesi di OutoKumpu, le leggi europee (antitrust) misero le acciaierie di Terni a grosso rischio e da lì scaturì la più grande vertenza che ancora oggi tutti ricordiamo. Nella passata vendita, vertici nazionali ed europei hanno sostenuto che proprio da Terni debbano partire le prime proposte con una cabina di regia che dovrebbe portare questo territorio ad essere il polo siderurgico dell’eccellenza degli acciai ‘speciali’ in Italia.

Catiuscia Marini

La Ugl ripropone alcuni punti fondanti per il nostro territorio da prendere in considerazione: promuovere forme d’incentivazione per le nuove iniziative economiche, con particolare attenzione a quelle legate alla ricerca e ai settori industriali avanzati creando verticalizzazioni volte al rafforzamento della strategicità di Ast; operare per la creazione e/o per l’importazione di poli tecnologici di livello universitario in grado di formare e di rappresentare il presupposto dello sviluppo di qualità dell’economia locale e soprattutto al rafforzamento della sicurezza, salute e ambiente; inoltre chiediamo alla dirigenza di Ast di rafforzare la sua autonomia indipendentemente da chi sia il suo socio di maggioranza presente o futuro.

Alla presidente Marini abbiamo ribadito che dalle assemblee da poco terminate i lavoratori vogliono una discussione seria e costruttiva che li coinvolga su temi inerenti il reale piano industriale e renda tangibile la volontà di rilanciare il gruppo delle acciaierie ternane attraverso la piena saturazione degli impianti.

‘La Ugl crede al rilancio del sito ternano’ risultato di un percorso che ha coinvolto tutti i lavoratori diretti e non che, con sforzo e grande responsabilità , essendosi fatti carico fino ad oggi di grandi sacrifici e impegno ed essendo stati i veri artefici nel riportare i valori economici nel segno positivo (guadagno di 87 milioni di euro) pretendono un riconoscimento economico dignitoso ed equo senza creare ridistribuzione fra lavoratori privilegiati e non. Per questo è importante continuare ad insistere per ricevere risposte concrete da parte della proprietà.

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