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Home » Bretella Ast-San Carlo: «Si creano danni»

Bretella Ast-San Carlo: «Si creano danni»

di Simone Francioli
26 Luglio 2022
in Ambiente e salute, Opinioni
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Il percorso

Il percorso

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di Europa Verde-Verdi, Wwf, associazioni Sos Verde pubblico e Vas

A cosa dovrebbe servire la bretella-Romita? A creare danno ai cammini francescani presenti con chiesa Romanica, ora scuola d’arte, alla vegetazione storica, alberi centenari che, nel progetto si prevede di sradicare e reimpiantare più in là per far passare la nuova strada all’interno del boschetto?

Bretella Ast-San Carlo: parte la gara per i lavori da 1,7 milioni

La bretella si immetterebbe con una rotonda, proprio sotto la pregevole zona sportiva della Romita, aggravando la già problematica viabilità della stretta strada della Romita, strada di collina, perennemente ghiacciata in inverno, e di immissione in città , sia di mezzi provenienti dall’abitato di San Liberatore e Collestatte, sia di quelli che dall’Ast si inerpicano per raggiungere la discarica di Cervara con i fanghi di lavorazione, creando così evidenti rischi per la sicurezza di tutti coloro che vi transitano e vivono quotidianamente, a Prisciano.

Serve veramente, creare ulteriore rischio ambientale e per la salute dei residenti, con aggravio alla viabilità data la conseguente immissione sulla strada della Romita, in questo momento poi, in cui il riscaldamento globale, le mutazioni climatiche con effetti sulla regolazione delle temperature e quindi sulla salute, ci impone di salvaguardare ambienti vivibili, mantenere l’aria più fresca e salubre, che smorzi le ondate di calore ormai sempre più frequenti e feroci? Questi sono temi ormai ineludibili anche nella nostra caldissima Conca.

Bretella Ast-San Carlo: gasdotto da spostare, ok da 240 mila euro

L’attuale amministrazione comunale, in sordina e quasi senza coinvolgere l ‘opinione pubblica, vuole intraprendere un vecchio progetto di deforestazione dell’ unica collina verde della Romita, a ridosso dell’ abitato di Prisciano , già noto per una situazione ambientale a dir poco problematica, per costruire una bretella di collegamento tra la rotonda d Terni est e la strada della Romita, con un nuovo accesso al parcheggio Ast, al di sotto dei silos di ossigeno della Linde, anche prossima sede dei depositi di idrogeno verde, denominata bretella Terni est San Carlo proprio per non usare il termine Prisciano, quando in realtà si estenderebbe proprio a ridosso dell’ abitato di Prisciano , in alcuni punti a meno di trenta metri dall’abitato.

Una camionabile che dovrebbe passare sulla già presente bretella Terni Rieti, già interdetta dall’Anas dal transito di mezzi oltre le 40 tonnellate per problemi di stabilità, e che negli scorsi due anni ha portato alla sua chiusura per oltre sei mesi per poter attuare un indispensabile consolidamento dei giunti, e per far questo verrebbe deforestata tutta la striscia di terreno a valle della collina , in cui sono presenti essenze arboree centenarie, querce ed ulivi secolari, bosco sacro per il passaggio dei cammini francescani testimoniati dall’ antico convento della Romita ora sede di una scuola di arti.

Terni, bretella Ast-San Carlo: il percorso tra espropri e contese

Gli abitanti della zona hanno già sottoposto interrogazioni alle competenti commissioni consiliari e realizzata una petizione pubblica, ipotizzando alternative, già tra l’altro funzionanti, come via Breda, costruita specificatamente per i mezzi da e per Ast, perché certi che, spostare il traffico dei mezzi pesanti dalla strada di Borgo Bovio alla nuova bretella non porterebbe vantaggio a nessuno degli insediamenti urbani interessati, ma ne aggraverebbe solo una già difficile situazione ambientale, di rumorosità.

Un must della sostenibilità è limitare al massimo il trasporto su gomma, agevolando invece quello su rotaia. Di questo già da anni Ast si è fatto promotore, con oltre il 60% delle merci Ast inviate ai clienti, percentuale che Ast vuole incrementare fino al 100% , per contenere altresì i gravosi costi dei carburanti per il trasporto su gomma, sviluppando per questo il nodo di collegamento con la piastra logistica di Maratta, come più volte dichiarato.

Se la stessa amministrazione locale, a varie riprese anche per situazioni analoghe , attraverso gli assessori interessati, ha più volte ribadito la necessità di ridurre l’ uso dei mezzi su gomma e di incrementare il trasporto pubblico su rotaia, questa potrebbe essere l’ occasione per assumere una diversa visione della mobilità e dello sviluppo economico sostenibile di questo territorio , a tutela della sicurezza stradale, dell’ambiente, della salute pubblica sia in termini sanitari che di prevenzione della salute, che dovrebbe essere il primario interesse dei nostri amministratori.

Anche la parte relativa alle indagini poi, dalla documentazione datata, è limitata esclusivamente a carotaggi fino a tre metri, con attenzione alcuna alle imponenti falde acquifere sottostanti, che già rendono instabile il terreno, e senza riguardo alcuno alla salute e alla salubrità della zona di Prisciano ove abitano centinaia di persone, che sarebbero così ancor più sottoposte ad immissioni insalubri con movimenti di centinaia di camion al giorno. La stessa Sovraintendenza regionale, intervenuta a tutela del paesaggio, ha dettato prescrizioni precise per la salvaguardia dei centenari alberi presenti, anche se di difficile e costosa attuazione. La collina della Romita, interessata lo scorso anno da due gravi incendi, costituisce un ecosistema che contempera le immissioni di metalli pesanti, di polveri sottili grandemente presenti soprattutto nella zona Terni Est, da Borgo Bovio a Prisciano, ed il verde dei boschi presenti permette la ricarica delle falde acquifere, garantendo così le riserve idriche e la funzionalità del ciclo delle acque, e con l’ossigenazione anche un’ importante funzione di trattenimento della CO2 nella zona.

Ad essere danneggiate, sarebbero le alberature centenarie protette, oltre che dalla normativa comunitaria anche dalla legge n 10 del 2013, a meno che anche in questo caso , come per il taglio sistematico degli alberi di alto fusto a Terni, prima gli oleandri di S. Agnese, i pini del Lungonera e della pineta Centurini, e nello scorso fine settimana in via Turati, senza neanche un cartello informativo, e senza sapere come possa essere stato autorizzato, e poi di via Borsi, – possa essere considerato funzionale per l’ interesse delle Lobby delle biomasse che da anni premono per costruire una centrale in Valnerina, progetto da sempre osteggiato dagli abitanti e dalle associazioni, e che quindi questa bretella servirebbe in realtà a meglio collegare Terni con la Valnerina e la futura centrale a biomasse?

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