Crisi commercio Terni: all’asta locale da 269 mq in via Carrara

Si trova a pochi passi dal teatro Verdi: tentativo da 121 mila euro di prezzo base in arrivo

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di S.F.

La procedura riguarda il civico 3

Terni ed i negozi vuoti/sfitti, in città – non una novità – ce ne sono diversi. A testimonianza di un contesto generale che continua a restare molto complicato e che ora, per via del caro bollette, rischia di peggiorare ulteriormente. Nella parte iniziale di via Carrara sono numerosi i casi e da pochi giorni c’è anche un locale ad uso commerciale da 269 metri quadrati complessivi finito all’asta: è quello al civico 3 disposto su tre piani, non lontano dal teatro Verdi. In arrivo il primo tentativo per un prezzo base di 121 mila euro e offerta minima da 90.750 euro. Tutto in mano al delegato alla vendita, il commercialista Fabrizio Campana. Il giudice dell’esecuzione è Francesco Angelini.

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Il primo piano interrato

Asta giudiziaria

Si tratta di uno spazio disposto su tre piani: terra (esposizione-vendita), primo (fu affittato per una tipografia) e secondo interrato (magazzino), collegati da una scala interna in cemento armato. Tutto inserito in un edificio realizzato tra il 1963 ed il 1964. Ci sarà il tentativo di vendita senza incanto. Di certo qualche problematica non manca, altrimenti non ci sarebbe stata un’asta: «Le spese condominiali scadute ed insolute alla data della perizia, come da lettera dell’amministratore condominiale pro-tempore del 28 marzo 2022 ammontano ad 2.092 euro», per citare un esempio. Non solo. C’è una difformità edilizia – lo mette nero su bianco il custode delegato, il già citato Campana – e di conseguenza risulta la non conformità urbanistico-edilizia. Risolvibile con un intervento dal costo stimato di mille euro.

L’AFFANNO DEL COMMERCIO A TERNI

Il secondo piano interrato

Il pignoramento e il nodo commercio

Da dove nasce la problematica? Al netto della questione commerciale, di mezzo c’è un pignoramento a favore della società veneta 2Worlds srl in seguito all’azione dell’ufficiale giudiziario del tribunale di Terni del settembre 2021: «Le condizioni generali riferite all’unità immobiliare oggetto di stima sono mediocri, la stessa attualmente è libera in attesa di essere ricollocata sul mercato», viene specificato nella perizia del geometra Alessandro Petroni. Molto interessante leggere la valutazione in tal senso per la cifra perché tira in ballo anche il momento di difficoltà generale in questo ambito: «Il sottoscritto – puntualizza Petroni nel documento –  ha raccolto una serie di valori unitari i quali oscillano da un minimo di 1.000/mq. ad uno massimo di 1.200/mq. per le superfici commerciali. Un aspetto da non sottovalutare nella determinazione dei valori unitari è il particolare momento di crisi che ha colpito in particolar modo il settore dell’edilizia; nello specifico la criticità va ricercata anche nella mancanza del classico investimento rivolto all’acquisto di un immobile finalizzato principalmente alla realizzazione di una rendita integrativa». Dunque «la causa del crollo del mercato immobiliare delle ‘seconde case’ è da ricercare sia nell’introduzione dell’Imu oltre che alla crisi più generale che ha interessato il settore del commercio al dettaglio. Tutto ciò ha ridotto notevolmente la domanda di immobili mentre di contro è aumentata l’offerta per cui tutto questo si riflette negativamente sul mercato riducendo, di conseguenza, il prezzo (legge della domanda e dell’offerta)». L’appuntamento è fissato al 17 novembre 2022 in via delle Conce.

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