Terni: «Da quel giorno solo sofferenze e menefreghismo»

Terni – Roberta Sala, la 56enne precipitata nel vuoto in via Malnati nel maggio del 2017, continua a vivere una situazione difficile

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Interventi chirurgici in serie, una disabilità che l’ha segnata profondamente, il disinteresse di enti ed istituzioni verso il suo caso ed un quadro economico che è oggettivamente complesso. A distanza di oltre tre anni dal ‘fattaccio’ di via Malnati, Roberta Sala – la 56enne ternana precipitata nel vuoto per diversi metri dopo che una grata aveva ceduto al suo passaggio – vive, insieme alla sua famiglia, una situazione a dir poco precaria. Amara e drammatica al tempo stesso.

TERNI: «ABBANDONATI NELLA DISGRAZIA»

«Oltre tre anni di nulla»

«Veramente – dice – non so più a chi rivolgermi, ho scritto a tutti, politici, media nazionali, enti. Riscontrando un menefreghismo totale. La situazione ad oggi è pesantissima sotto ogni punto di vista. Intanto sono costretta a camminare con il bastone, perché quel terribile incidente ha lasciato conseguenze irreversibili sul mio corpo. Poi c’è l’aspetto economico: io, da quel dì, non ho visto né percepito un euro. Ho il supporto di un’agenzia che sta seguendo il mio caso e mi anticipa una somma mensile con cui riesco a malapena a coprire i costi di casa e di minima sussistenza. Ma con mio marito licenziato in seguito al fallimento dell’ex Gruppo Novelli, e che non ha percepito un euro di liquidazione, e due figli che non trovano lavoro, tutto grava sulle spalle mie già provate. E non è un caso se sto andando avanti a furia di psicofarmaci e calmanti».

«Ma quali diritti»

La prima udienza del processo civile che porterà l’incidente di via Malnati all’attenzione del tribunale di Terni, è stata fissata per il 3 febbraio 2021, a poco meno di quattro anni dai fatti. «Di recente mi hanno chiesto i soldi della fisioterapia che ho svolto in passato, e che non posso permettermi: il punto è che mi sembra che al danno, enorme, si vada aggiungendo anche la beffa. Ma non dovrebbero essere le assicurazioni a farsi carico di determinate spese? Al di là di ciò, sono pure finita in causa con l’Inps per la pensione di reversibilità di mio padre, morto lo scorso dicembre. Ciò che sto riscontrando – osserva Roberta – è un misto di disinteresse e accanimento. Se a voi sembra normale restare invalida per una cosa come quella che è accaduta a me e non vedere un euro in tutti questi anni, segnati da disagi fisici, psichici ed economici… E poi parlano dei diritti dei portatori di handicap».

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