Terni, Ceffas senza pace: «Abbandonati». Replica Proietti: «Cda dimesso, lavoriamo»

Ancora problemi per la fondazione: stallo dopo le varie dimissioni in estate: «Nessuno si fa sentire». L’assessore: «Unico modo per salvarla è la trasformazione»

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di S.F.

Bocche cucite al momento. Ma a palazzo Spada c’è qualcosa da sistemare in merito ad una tematica che già di recente ha creato polemiche: si tratta della fondazione Ceffas, vale a dire il Centro di formazione fisica e avviamento allo sport – senza scopo di lucro – costituita per promuovere la pratica e l’educazione alle discipline sportive con particolare attenzione ai soggetti in condizione di disagio ed esclusione sociale. A quanto pare c’è chi ha scritto al Comune per far presente che c’è da metterci mano.

GENNAIO 2022: «INDAGINE INTERNA». IL PROTOCOLLO D’INTESA
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Foto maggio 2018

Che succede?

Da quanto si apprende di mezzo ci sono elementi di natura economica e già da tempo l’attività è bloccata: dimissioni di massa in estate – compreso il direttore tecnico Giuseppe Lucentini ed il coordinatore Emiliano Catozzi – e tutto fermo. Tra la fine dello scorso anno e l’avvio del 2022 si erano registrati problemi sull’utilizzo del palazzetto Di Vittorio e del pala De Santis di Campitello, poi successivamente palazzo Spada accertò presuntivamente poco meno di 4 mila euro per l’impiego della prima struttura e 5 mila per la seconda da parte della fondazione. Da ricordare che nel 2020 si parlò con insistenza in una trasformazione in associazione dilettantistica. Non se ne fece nulla.

LO STALLO E L’ALLARME SULLA FONDAZIONE: «GAME OVER»
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Il nodo fondazione e le parole della Proietti

Della questione ne parlò a lungo l’assessore allo sport Elena Proietti a gennaio, quando fu sollecitata – l’ex arbitro è la presidente – sul tema da diversi consiglieri: «Le problematiche ci sono e nascono dal fatto che nel 2014 da associazione sportiva è diventata una fondazione. Le persone che ci lavorano – spiegò all’epoca – sono a tutte gli effetti degli impiegati e non collaboratori: gli oneri sono dunque davvero superiori ed è chiaro che il Ceffas si è sempre sostenuto sui contributi del Comune, già dai tempi del commissario straordinario erano stati dimezzati. La situazione è andata ingenerando e il Covid non ha aiutato. Sugli atti gestionali mancati c’è un’indagine interna insieme al segretario generale». In organico al momento risultano aver ancora un contratto due insegnanti.

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Elena Proietti

«Siamo stati abbandonati»

Nelson Mancini – di recente è stato membro della commissione per la prova fisica del concorso per la polizia Locale – è uno degli insegnanti che ha ancora un contratto: «Siamo stati abbandonati e questo è il risultato, non si fa nulla da mesi. Non si sente più nessuno. Due dipendenti – specifica – loro li hanno e ci dovrebbero permettere di farci lavorare. Ma nessun contatto ed il responsabile tecnico ormai non c’è più. Attendo una chiamata ormai da sei mesi». Lui non molla. Sviluppi in arrivo? Di certo per avere un quadro della situazione vigente basta andare sul sito del Comune (ultimo aggiornamento del 27 gennaio 2017) o il portale ufficiale della fondazione. In linea di massima non proprio aggiornato.

La replica: «Ci sto lavorando»

La Proietti non lascia cadere ed arriva la replica: «Non è vero che non si è sentito nessuno. Si è dimesso tutto il Cda – puntualizza la 34enne – e io sono rimasta, sto lavorando con la dirigente per capire il da farsi. Con i problemi del caro bollette che ci sono su tutti gli impianti sportivi è chiaro che i contributi del Comune devono essere gestiti bene e con oculatezza. Non ci possiamo permettere sprechi e dovremo trasformare il Ceffas in associazione sportiva. Questo è l’unico modo per salvarla». Possibilità di rilancio? Sembra utopia per ora.

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