Terni, giovani morti: ternano in carcere

Disposto il fermo per ‘morte come conseguenza di altro delitto’. L’uomo è il 41enne Aldo Maria Romboli. Avrebbe ceduto metadone e paracodina

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Doppia, enorme, tragedia a Terni, nella prima mattinata di martedì, per la scomparsa di altrettanti adolescenti ternani, trovati senza vita dai propri familiari. Si tratta di due ragazzi originari di Terni, un 16enne residente nella zona di Villa Palma ed un 15enne del quartiere di San Giovanni. Entrambi giacevano nei rispettivi letti – sarebbero morti nel sonno, durante la notte – e i sanitari intervenuti, poco dopo le ore 8.30, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sull’accaduto sono in corso indagini a tappeto da parte dei carabinieri del comando provinciale di Terni e della procura della Repubblica, attraverso il pm di turno Raffaele Pesiri e con la supervisione del procuratore capo, Alberto Liguori. In serata è stato disposto il fermo per il 41enne Aldo Maria Romboli.

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Indagini a tappeto

Da quanto appreso i due ragazzi si conoscevano ed avevano trascorso del tempo insieme, anche giocando a calcio nel campo adiacente la chiesa di San Valentino, sia nel pomeriggio che nella serata di lunedì. Poi erano rientrati nelle rispettive case per andare a dormire. Dopo i tragici ritrovamenti l’Arma, attraverso il Reparto operativo, il Nucleo investigativo e il comando Compagnia, ha identificato e sentito gli amici dei due giovani per capire tutto sulle ultime ore trascorse insieme a loro, chi abbiano incontrato, visto o frequentato anche brevemente.

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La prima ipotesi

Le due morti non sarebbero legate ad iniezioni ‘letali’ – a determinarne con precisione le cause saranno gli esami autoptici e tossicologici che verranno disposti – ma, certo, la coincidenza fa sospettare agli inquirenti che i due adolescenti possano aver assunto, probabilmente bevuto, qualcosa insieme, oltre a degli alcolici. Anche per questo lo sforzo investigativo è totale. Non a caso il comando provinciale dell’Arma di Terni in una nota afferma che «sulla scorta delle prime risultanze raccolte sul posto, il decesso dei due minori, molto amici fra loro, potrebbe essere collegato all’assunzione di sostanze droganti».

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Un dolore profondo

Sconvolti i genitori, i familiari e gli amici dei due ragazzi – entrambi studenti e che conducevano una vita del tutto normale, non diversa da quella di tanti altri coetanei – che martedì mattina, apprese le terribili notizie, hanno raggiunto le abitazioni dove si erano da poco consumate le tragedie. Tante lacrime, dolore e anche rabbia per due giovani vite spezzate in piena estate e che lasciano la città ad interrogarsi su cosa stia accadendo. A sé stessa, alle sue famiglie ed ai suoi ragazzi.

Passi avanti

Con il passare delle ore l’attenzione degli uomini dell’Arma, fondate anche sulle testimonianze raccolte, si sarebbero concentrate su un soggetto ternano – già noto e, al momento, solo sospettato di aver avuto a che fare con i due giovani nella serata di lunedì – interrogato dagli stessi militari nel primo pomeriggio di martedì presso il comando di via Radice. Non si tratta comunque dell’unica pista che gli inquirenti stanno seguendo per ricostruire nel dettaglio l’accaduto ma, certo, è la principale. L’impressione è che nel corso delle prossime ore possano emergere novità significative. Importanti saranno anche le autopsie che verranno eseguite a Perugia, dove le salme sono state trasportate nel pomeriggio di martedì.

Aldo Maria Romboli

41enne in carcere: c’è il fermo

Nella tarda serata è arivata la svolta. L’autorità giudiziaria ha disposto il fermo di persona indiziata di delitto nei confronti del 41enne ternano Aldo Maria Romboli, l’uomo interrogato nel pomeriggio e poi trasferito nel carcere di vocabolo Sabbione. Il 41enne, già noto alle forze dell’ordine, è accusato di ‘morte come conseguenza di altro reato’, nella fattispecie la cessione di stupefacenti. Avrebbe infatti venduto ai ragazzi del metadone ed altra sostanza, probabilmente paracodina, un farmaco basato sul principio attivo diidrocodeina e utilizzato come sedativo per la tosse. La stessa perquisizione domiciliare attuata nei confronti del soggetto fermato, che abita a neanche duecento metri di distanza dall’abitazione del 15enne morto nella sua casa di San Giovanni, avrebbe dato esito positivo, in un contesto di dichiarazioni – da parte delle persone sentite, in particolare gli amici dei due ragazzi – ritenute chiare e convergenti ai fini dell’indagine. Quello avvenuto lunedì fra il Romboli e i giovani poi deceduti, non sarebbe stato il primo contatto: l’ipotesi è che si conoscessero già. I dettagli sull’indagine verranno diffusi nella conferenza stampa convocata per mercoledì mattina alle ore 11 presso il comando provinciale dell’Arma.

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