di S.F.
Una firma per ultimare il procedimento mai arrivata, solleciti di palazzo Spada caduti nel vuoto e, a quattro mesi dall’aggiudicazione efficace, la revoca dell’iter che fa slittare le tempistiche. Brusco stop per i lavori di completamento del parcheggio di via Proietti Divi, una delle opere inserite nel Piano periferie della città e per il quale un primo stralcio è già andato a buon fine: il Comune è stato costretto a togliere di mezzo la Edil Tecnocostruzioni di San Cipriano D’Aversa. La società campana – determina del 28 febbraio scorso – aveva avuto il via libera post verifica dei requisiti per un importo contrattuale di 226 mila euro in seguito all’offerta con ribasso del 43,43%.
IL VIA LIBERA DI FINE FEBBRAIO, C’ERA SOLO DA FIRMARE
La mancata sottoscrizione
I tecnici come detto avevano verificato – tra cui la comunicazione antimafia – la documentazione prima di procedere con l’efficacia dell’aggiudicazione dopo quella definitiva delle settimane precedenti. Pecccato che mancasse uno step, in linea teorica non troppo complicato: la firma del contratto d’appalto entro due mesi dalla determinazione di palazzo Spada. E qui è sorto il problema: il Comune ha fatto presente che c’era urgenza di avviare i lavori e in più circostanze ha fatto pressione per l’invio degli atti propedeutici alla sottoscrizione. Motivazione? «Problematiche strettamente personali» – a capo della società c’è Nazaro Iovine – in un primo momento e garanzia che tutto sarebbe stato trasmesso entro il 31 maggio a causa di problemi con la compagnia assicurativa.
IL PIANO PERIFERIE AGGIORNATO: PRESENTE VIA PROIETTI DIVI
Il taglio. Cosa si fa?
Tutto bloccato e allora il Comune ha proceduto con la revoca dell’aggiudicazione con disimpegno delle risorse sottoimpegnate a favore dell’impresa. I lavori riguardano la creazione di ulteriori 200 posti auto rispetto a quelli già esistenti: in questi giorni il Responsabile unico del procedimento, l’architetto Roberto Meloni, è in contatto con la ditta che arrivò dietro alla Edil Tecnocostruzioni. La speranza – un caso simile c’è stato per la bretella di via Urbinati dove, in extremis, si è trovata la soluzione per non ripartire da zero – è che non si debba rifare la gara.