Taric Terni: «Scopo non è far risparmiare». Menecali, gli aumenti, i numeri e l’appello

Lungo confronto a palazzo Spada: il numero uno del CdA parla dopo il caos post invio delle missive. Focus condomini, quota variabile, pericolo ricorsi e speranza Pnrr

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Spiegazioni, attacchi, delucidazioni tecniche con tanto di slide e anche richieste di dimissioni. Non poteva essere un’audizione tranquilla visto il tema in ballo e difatti non sono mancati momenti dove il tono si è alzato: lungo confronto lunedì mattina a palazzo Spada per via di un’interrogazione dell’opposizione sul tema Taric, in questo periodo molto al centro dell’attenzione per via dell’invio delle fatture da parte di Asm. Il mirino è sugli aumenti e la situazione legata all’eterno nodo della gestione condominiale: in aula consiliare si sono presentato il presidente del CdA della società Mirko Menecali, il direttore generale Stefano Tirinzi – l’ingegnere è andato via dopo un’ora – e l’assessore al bilancio e partecipate Orlando Masselli.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DI ASM MENECALI SULLA TARIC – VIDEO
DICEMBRE 2020, LA PREOCCUPAZIONE DI ASM PER LA TARIC

Menecali e Tirinzi

Menecali: «Taric non ha scopo di far risparmiare»

La commissione odierna fa seguito alla manifestazione di protesta lanciata dalle minoranze dopo le missive inviate da Asm nei confronti di 19 mila utenze (il dato è stato poi aggiornato a 17.200, coinvolti 1.602 condomini) per avvisare della possibilità di aumento della fatturazione. ‘Stop aumenti Taric’, il documento depositato lo scorso 28 marzo: «Quali sono le strategie di Asm? E perché avete mandato lettere che hanno creato allarme? La società in parte è vittima – le parole di Alessandro Gentiletti di Senso Civico in apertura – delle scelte dell’amministrazione. Anche Tirinzi sottopose alcuni aspetti critici all’epoca dell’approvazione. Spero che la prossima volta invitiate anche gli amministratori di condominio, Adiconsum e Federconsumatori». A questo punto scatta la maxi ‘informativa’ di Menecali con una serie di slide illustrative a corredo. Si parte subito da un concetto che spiazza più o meno tutti: «C’è tanta disinformazione. Asm non ha potere di decidere o modificare il metodo di tariffazione né a livello di costo complessivo né come suddivisione della ‘torta’ tra gli utenti (fa riferimento ad Arera, Auri e Comune). La tariffa puntuale non ha lo scopo principale di far risparmiare i cittadini, ma indire e promuovere un comportamento virtuoso volto alla riduzione del rifiuto indifferenziato. Ciò che viene conteggiato per il calcolo dipende dalle volte che il cittadino farà svuotare il suo bidone grigio». Nei minuti successivi il manager riepilogherà tutta una serie di dettagli tecnici già noti con la novità dei numeri aggiornati al 2021 (i principali sono nella gallery fotografica).

TARIC, ECCO LE NOTIFICHE VIA APP
LE MISSIVE DI ASM A MARZO PER GLI AUMENTI

L’opposizione

Il costo efficienza, mastelle e soluzione da 2 milioni

Focus sulla quota variabile (i famosi 26 svuotamenti ed i litri), il Pef (piano economico finanziario), l’Auri ed il servizio: «Il costo non è più sulla base dei contratti in essere, come ad esempio il numero di utenze, ma sul concetto di costo-efficienza. Chi lo fa – ha proseguito Menecali – deve essere in equilibrio sulla base, lo dice la nuova normativa. Il parametro lo dà l’autorità nazionale». Il numero uno di Asm ha ribadito il pensiero sulle mastelle singole nei condomini ed il limite oltre il quale (oltre le sette utenze) non si vuol andare: «Ci sono svuotamenti in un grande bidone fisico e se ce ne sono di più la parte eccedente viene ripartita in proporzione. Se un condomino ha un comportamento maleducato farei bene a farlo notare. Avere mastelle singole nei condomini con più di sei utenze è un problema anche a livello igienico. Inoltre aumenterebbe i costi ed il personale». Bene, cosa si fa dunque? Entra in azione il Pnrr: «Esiste una tecnologia alternativa già individuata, l’investimento stimato per dotare i nostri condomini è di circa due milioni. Ma le finanze di Asm non sono delle più fertili e poi ricadrebbe sulle tasche dei cittadini. Per questo abbiamo chiesto un finanziamento Pnrr per il progetto e creare delle piccole isole ecologiche condominiali in cui la lettura viene assicurata dal coperchio. Si striscia la ‘carta di riconoscimento’». C’è da attendere per vedere se la cosa andrà a buon fine. «E un sistema di pesaggio rifiuto». Menecali ha poi sintetizzato in numeri le cifre: «La ‘torta’ complessiva è di circa 21 milioni. La quota fissa è di 9,8 milioni, il resto variabile». Nella slide viene specificato il metodo di calcolo e le differenze tra utenze domestiche e non domestiche.

BAGARRE IN CONSIGLIO SULLA TARIC
«DA NOI SUPPORTO. MA NON POSSIAMO SOSTITUIRCI AI CITTADINI»

Masselli in commissione

Gli incrementi in ‘rosso’. Simonetti chiede dimissioni

Al netto dei vari conteggi – le utenze totali sono 63 mila – Menecali ha evidenziato le 17.200 utenze con prospettiva di incremento superiore ai 20 euro. Sono quelle avvertite dalla famosa missiva e riguardano 1.602: di questi 884 coinvolgono condomini con più di sette utenze: «La comunicazione? Gli spunti di miglioramento sono ben accetti ma l’obiettivo è far ridurre la produzione di rifiuto indifferenziato. Solo questo. Vogliamo evitare l’aumento. Per 13 mila utenze stiamo lavorando – ha ribadito – per diminuire la mastella a dimensioni giuste e scongiurare gli incrementi». Si passa alla bagarre politica ed il primo ad alzare i toni è Luca Simonetti del M5S: «Solo una domanda e non è una provocazione. Ma il presidente di Asm sta valutando le dimissioni o no? La città è in crisi e c’è chi ha ricevuto due volte la lettere. Gli aumenti ci sono già stati e la gente non sa come pagare. Ma Lei vive Terni o la segui da fuori? Chiedo realismo, avete fatto un casino per non aver speso due milioni di euro. Sta esponendo la società ad una pioggia di ricorsi, ci dica come volete risolvere ora. Non quello che farete. Tutto ciò era stato detto un anno fa». Cenno anche all’operazione industriale con cessione del 49% delle azioni: «Lo sanno tutti che è Acea». Menecali sul tema non si è esposto».

LE AGEVOLAZIONI TARIC
MARZO 2021, CONFRONTO PER IL NODO CONDOMINI

La commissione

L’attacco, l’indipendenza e la perplessità

Minoranze a spron battuto: «La frase d’esordio – le parole di Federico Pasculli del M5S, fa riferimento allo scopo della Taric – del presidente è esempio del marketing sbagliato. Si va a scaricare sui condomini che fanno meglio la raccolta. Ci sono anche rincari del 40% da ciò che risulta». Segue l’invito di Gentiletti per Menecali: «Deve essere indipendente e dire al Comune cosa non va. Asm è vittima di una scelta propagandistica del Comune, anche l’assessore Masselli non voleva. E sul personale che volete fare? La lettera di Asm non ha stimolato i cittadini a mettersi in gioco. La situazione è esplosiva». Sulla stessa linea Tiziana De Angelis del Pd: «Poco significative le azioni del Comune per i ternani. Ristoranti e pizzerie sono le più bistrattate». Valdimiro Orsini (Gruppo Misto) ricorda un aspetto: «Avevo chiesto un periodo di sperimentazione per far capire ai cittadini il sistema di calcolo. Magari ci sono persone che non fanno i 26 svuotamenti. Il sistema andava rodato. E va detto che in generale non funziona. Qualcuno sta cercando di tirare la croce addosso ad Asm ma le scelte di natura politica e strategica la fanno altri enti. Guardiamo in faccia la realtà, è stato messo in piedi un sistema di raccolta che è oneroso e costoso». Il focus è sulla gara 2014 per l’affidamento. Anche Paolo Angeletti (Terni Immagina, citato anche il premier Draghi) è andato in pressing: «Non è opportuno aumentare gli aggravi per i cittadini. Purtroppo ci saranno contenziosi». L’unico ad esporsi della maggioranza è Michele Rossi (Terni Civica): «Faccio difficoltà a digerire la frase ‘la tariffa non ha lo scopo di far risparmiare i cittadini ma promuovere un comportamento virtuoso’. Fine a sé stesso dunque? Bisogna che ci sia un tornaconto materiale di risparmio dell’utente. Giusto che si paghi di meno. Altrimenti il paradiso me lo guadagno in altro modo».

Taric e numeri aggiornati sulle utenze

Masselli, la coerenza ed i problemi

Il ‘titolare’ al bilancio assorbe e replica: «Su questi temi la politica non è che può far tutto. La materia è regolamentata da leggi prese in sede di conferenza dei sindaci dell’Auri. La tariffa in parte è decisa dai primi cittadini e sottolineo che a Perugia è più alta, ma si mettono in evidenza solo i dati negativi. Ringrazio Orsini per la coerenza, si prende la responsabilità di ciò che ha deciso la precedente maggioranza. I parametri sono stati decisi nel 2014 nella gara d’ambito ed  da lì che nascono i 137 milioni di euro di debiti di Asm. Ha fatto una gara che non si poteva permettere. Assunzione di altri operatori o acquisto mezzi? La società per sostenere i costi – ha aggiunto – deve essere autorizzata da Arera e Auri. Il punto nevralgico è la tariffa puntuale e l’uscita dal fatto che fosse un tributo. Ricordo che l’applicazione era prevista dal 2017 e non era stato fatto, i Comuni sono sanzionabili. Per quel che concerne l’impiantistica abbiamo chiesto dei finanziamenti con il Pnrr, anche per i famosi due milioni. Se lo avesse fatto Asm di sua iniziativa, Auri avrebbe preteso che andassero sulle tariffe. E non è vero che le utenze non domestiche sono le più colpite». Rossi ha chiesto a Menecali i dati relativi alla raccolta Asm: «Fino al 2020 perdevamo 1,2 milioni di euro circa e veniva compensata con altro. Da qui lunga serie di dati sul costo pro capite al chilo per abitante ed il confronto con l’ultimo decennio: «Nel 2021 andremo più o meno in equilibrio in tal senso e rispetto a Perugia rimarremo meno costosi. E non siamo liberi di aumentare i costi a piacere. Se Pnrr non ci dà i fondi dovremo capire se sarà possibile una gestione diversa».

Le formule di calcolo

Menecali, i ricorsi e la tensione finanziaria

Nuovo intervento di Menecali e questa volta di mezzo ci finiscono anche i possibili ricorsi dei cittadini: «Abbiamo bisogno che non venga fatta confusione. Un eccesso di ricorsi ci darebbe molto fastidio. Non tanto perché dovremmo spendere ulteriori soldi, è diventata una tariffa e abbiamo responsabilità diretta della riscossione: faremo tutte le dovute azioni, più o meno aggressive, per la riscossione. Avremo il dovere di farlo. Per forza. Cercheremo di farlo nel modo più corretto possibile. Le utenze che non pagheranno saranno pagate dagli altri cittadini, la dimensione della ‘torta’ sarà la stessa. Il problema al limite sarà la tensione finanziaria che si accumulerà su Asm. Di certo vogliamo una gestione responsabile della comunicazione, ci aiuterebbe. Vogliamo evitare i contenziosi, l’obiettivo è parlare con i cittadini». Breve passaggio sulla gestione Covid e la raccolta specifica per le persone in quarantena contumaciale: «Costosissima e solo in parte rimborsata. Difficoltà dal punto di vista organizzativo, sindacale ed economico». Segue un curioso scambio tra Gentiletti e Masselli (ridono entrambi) in merito all’interpretazione di alcuni concetti espressi dall’assessore: «Masselli dice che tutto dipende dal fatto che è pubblico e da parte sua c’è indifferenza per le necessità dei cittadini. Inoltre c’è la vendita del patrimonio pubblico di Asm». La replica arriva a stretto giro: «La campagna elettorale di Gentiletti è iniziata stamane, alcune cose non mi sembra di averle detto. Sto portando avanti scelte amministrative che altri hanno fatto prima di me. Cercando di avere un miglioramento dove la normativa lo consente».

Le singole mastelle e la spiegazione Asm

L’appello finale

Battute finali: «Il presidente di Asm – ha insistito Pasculli – sembra che non capisca ciò che amministra. Invece di cercare di comprendere, ha detto che faranno azioni forte. Stamattina ci sono state parole contro i cittadini». Carico ulteriore di Simonetti: «Lei ha ‘minacciato’ sui ricorsi. In questa fase un ristorante lavora per pagare Asm. Non ostenti così tanta sicurezza, la società non ha preso atto del contesto». A chiudere la commissione da due ore è una sorta di appello del numero uno della società: «Il modo migliore per non avere aumenti è entrare in contatto con Asm per valutare insieme le dimensioni della mastella e ridurre al minimo la tariffa variabile. Questo vogliamo, far pagare il meno possibile agli utenti». La sensazione è che la faccenda avrà ulteriori strascichi.

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