di S.F.
«Il Comune di Terni in sede di esame della proposta di project financing di iniziativa privata presentata dalla ricorrente non ne ha valutato motivatamente la fattibilità, limitandosi a rilevare – esaminando la proposta di Asm Terni unitamente alle altre successivamente presentate – che le proposte non erano confrontabili ed esaminabili» in quanto «assai differenziate e non del tutto rispondenti alle molteplici esigenze emergenti nell’amministrazione comunale». E il Tar Umbria – ordinanza cautelare – fa gioire la partecipata del Comune: tutto ghiacciato. Udienza di merito fissata al 4 novembre 2025.
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Asm aveva chiesto con il ricorso l’annullamento – previa sospensione cautelare – della delibera del consiglio comunale del 17 marzo 2025, con la quale in sostanza fu individuato il project financing come modalità di assegnazione del pubblico servizio. L’anno precedente Asm, Engie ed Enerstreet avevano tutte presentato la loro offerta, dopodiché l’ente si è attivata in questo modo. La partecipata ottiene anche lo stop temporaneo all’avviso per la sollecitazione di proposte ad iniziativa privata dello scorso 20 maggio.
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«Il Comune – si legge nell’ordinanza del tribunale amministrativo regioinale – ha poi proceduto ad indire una nuova procedura ad iniziativa pubblica il cui avviso reca obiettivi e modalità organizzative del servizio di pubblica illuminazione che sembrerebbero in larga parte sovrapponibili a quelle contenute nel progetto presentato il 16 gennaio 2024 da Asm». Quindi il «Comune di Terni deve procedere ad un motivato riesame della valutazione di fattibilità della proposta di partenariato pubblico- privato presentata da Asm Terni, indicando le specifiche ragioni di non rispondenza della stessa agli obiettivi individuati dell’Ente e quindi all’interesse pubblico». Risultato?
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Sospesa la determina dirigenziale per l’invio di proposte di partenariato e, in generale, «la procedura di project financing d’iniziativa pubblica, al fine di consentire al Comune la motivata valutazione della proposta di Asm Terni e l’adozione di ogni opportuna determinazione consequenziale». Se ne riparla a novembre. Firmano il presidente del Tar Pierfrancesco Ungari e l’estensore Elena Daniele. A difendere Asm ci hanno pensato gli avvocati Fabio Cintioli, David Astorre e Simone Greco.