Inceneritore Acea Terni, l’Usl controbatte

Estensione tipologie di rifiuti da bruciare: «Gli effetti sulla salute in realtà non stati valutati». Focus sul rischio cancerogeno: le osservazioni sulle controdeduzioni Acea

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di S.F.

La considerazione di Acea è chiara: «La componente salute pubblica è stata regolarmente trattata e presa in considerazione nella Valutazione di impatto ambientale». C’è però chi la pensa diversamente ed è la Usl Umbria 2: «Nella nostra relazione si è evidenziato che gli effetti sulla salute in realtà non stati valutati. Il riferimento alla Vis era ed è da considerarsi di natura strettamente metodologica e tecnico-scientifica, senza alcun intendimento amministrativo. Al contrario di ciò che sembra aver ritenuto Acea. Se tale interpretazione fosse stata corrette, la mancanza formale della Valutazione di impatto sulla salute avrebbe da sola giustificato un parere negativo». È una delle contestazioni mosse dall’azienda sanitaria locale in merito alle controdeduzioni della multiutility: nuova puntata sull’istanza per ampliare le tipologie di rifiuti non pericolosi da bruciare nell’inceneritore di via Giuseppe Ratini, a Maratta.

DICEMBRE 2019, ACEA ED I PARERI NEGATIVI: «EMISSIONI INVARIATE»

La sede dell’Usl Umbria 2

La replica: le emissioni

Le osservazioni della Usl Umbria – doppia firma sulla relazione – arrivano a poco più di un mese dalle controdeduzioni di Acea rispetto ai pareri negativi dei Comuni di Terni e Narni, oltre a quello della stessa azienda sanitaria. Cinque pagine per ribadire concetti già espressi, a partire dal già menzionato impatto sulla salute. «Le nostre osservazioni – sottolinea la Usl nel documento – di natura tecnica e scientifica, miravano ad evidenziare come poco conti il rispetto dei valori limite di legge delle emissioni, così come poco dicano le stime delle concentrazioni a livello dei recettori, se queste non vengono utilizzate per una stima degli effetti sulla salute». Da ricordare che è prevista la consultazione di un comitato tecnico nominato dalla Regione per proseguire l’iter.

DOCUMENTO – TUTTA LA DOCUMENTAZIONE: PARERI E CONTRODEDUZIONI

Terni

Lo studio Sentieri

Altra tematica con veduta differente fa riferimento allo studio epidemiologico: «Il richiamo – evidenzia la Usl Umbria 2 – è stato ritenuto necessario in quanto il corretto approccio metodologico nella valutazione ‘della componente salute pubblica’ prevede due criteri, quello epidemiologico e quello tossicologico. In particolare, si è voluto caratterizzare nella fase ante operam l’impatto che l’inquinamento ambientale ha sulla salute pubblica a Terni, concludendo che, sulla base ‘dei dati epidemiologici oggi disponibili’, ed effettivamente allo stato non correlabili con la presenza dell’inceneritore, comunque ‘si può affermare che le problematiche di salute evidenziate sono già sufficienti per portare a due conseguenze: la realizzazione, in generale, di azioni di miglioramento ambientale da attuare senza indugio e la necessità di non incrementare ulteriormente le fonti inquinati, in particolare le emissioni in atmosfera’. La stima specifica del contributo dell’inceneritore di Acea sugli effetti sulla salute dal punto di vista qualitativo e quantitativo è stata invece effettuata adottando il criterio tossicologico basato sui dati delle emissioni e delle ricadute ai recettori presentati nella Via».

IL ‘NO’ DEL COMUNE DI TERNI: «SPERIAMO SIA VINCOLANTE»

Giovanni Vivarelli di Acea

Il rischio cancerogeno

Focus anche sulla ‘trascurabilità’ degli effetti che Acea «attribuisce al proprio impianto in relazione al rischio cancerogeno». La Usl su ciò argomenta che «la letteratura scientifica si esprime in termini di ‘accettabilità di un rischio incrementale’, fissandola ad un livello inferiore a 1 tumore su milione di persone in 70 anni. Il legislatore italiano ha peraltro adottato tale valore nel  decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (norme in materia ambientale, parte IV – titolo V – criteri generali per l’analisi di rischio sanitario ambientale sito-specifica). Questo criterio pertanto è stato il nostro riferimento. Per quanto riguarda gli effetti non cancerogeni, si sono riportati gli incrementi in termini di mortalità e di ricoveri per patologie cardiovascolari e respiratorie. Queste conclusioni – ricorda la Usl – devono necessariamente essere contestualizzate, in particolare con gli aspetti socio-economici in grado di influenzare lo stato di salute della popolazione». Cenno anche sul capitolo ante e post operam, con i tre scenari tirati in ballo dalla multiutility: «Qualora dopo la realizzazione dell’opera si concretizzasse lo scenario 3, ci si troverebbe di fronte ad uno scenario diverso e peggiorativo rispetto a quello del 2017, di cui si ritiene si debba neessariamente tener conto in relazione alla situazione di inquinamento della conca ternana».

INCENERITORE E ISTANZA ACEA, IL COMMENTO DELL’ASSESSORE REGIONALE MORRONI

Il termovalorizzatore

Il miglioramento ambientale

In questo caso la storia è diversa: «Si ritiene che la proposta di Acea possa essere accolta». Di cosa si trattava? «Premesso – la risposta di Acea nel mese di dicembre – che sia nella configurazione attuale (termovalorizzazione del solo pulper) sia nella configurazione futura (termovalorizzazione di pulper e di rifiuti appartenenti alla famiglia 19.12.zz) sono e saranno rispettati i limiti previsti dall’Aia vigente, condividendo i principi generali espressi dalla Usl e cioè, in particolare, la necessità di attuare ‘azioni di miglioramento ambientale’, si rende disponibile a realizzare azioni di miglioramento in aderenza alle Bat di settore per contribuire a migliorare Ia qualità dell’aria nel territorio di riferimento».

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