di Alice Tombesi
«Il 25 maggio dovrebbero riaprire i centri sportivi ma il come, per adesso, rimane un grosso punto interrogativo» afferma Francesco, uno dei soci della palestra Passepartout di Terni. Dopo il via libera, non ancora regolato da una normativa, dei ristoranti a partire da lunedì 18 maggio, anche la condizione delle palestre sembra subire la stessa sorte.
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Ripartenza in vista ma tanti dubbi
Si è parlato di una riapertura dei centri sportivi a partire dal 25 maggio, in seguito ad una forte pressione del ministro dello sport Spadafora, ma così come il settore della ristorazione, anche quello dello sport sembra brancolare nell’incertezza: «Si parla di scaglionamenti, uso di guanti, mascherine, gel e altre informazioni. Nessuna, però, è ufficiale – continua Francesco -. Noi avremmo a disposizione non solo la piscina all’aperto, ma anche il campo da calcio, dato che i calciatori dilettanti rimangono ancora fermi. Però anche qui bisogna capire: se prima utilizzavo una sala dove entravano 30 persone per un corso fitness e adesso le stesse 30 persone le sposto sul campo da calcio, viene visto come assembramento o no?». Nel frattempo, la Passepartout ha cominciato la sanificazione dei locali e degli attrezzi, la gestione di entrate e uscite e la cartellonistica. Per il resto si attendono direttive più certe mentre i dipendenti, tutti in cassa integrazione, non l’hanno ancora percepita.
«Aprire sì, ma a quali condizioni?»
Interrogativi e preoccupazioni abbastanza diffusi tra chi, da anni nel settore sportivo, gestisce palestre: «Prima di muoverci vogliamo qualcosa di certo – afferma il titolare del San Valentino Sporting Club -, poi anche qualora dovessimo riaprire, dobbiamo considerare se il numero di clienti sia sufficiente per coprire le spese. Segnali, comunque, sono stati mandati: se per un giocatore di serie A mettono in quarantena l’intera squadra, facendo lo stesso rapporto per i centri sportivi, se anche solo un cliente risulta positivo dobbiamo chiudere di nuovo tutto senza contare la responsabilità penale del titolare».
Conti: «Attendiamo le linee guida ufficiali ma intanto ci diamo da fare»
Così Fabio Conti della Conti Wellness Club: «Anche noi stiamo facendo tutto quello che ci è permesso di fare in fatto di normative, seguendo la linea guida immaginaria dato che quelle governative ancora non sono disponibili. Stiamo provvedendo – spiega – alla sanificazione di tutti i locali, spogliatoi e docce compresi che sono stati completamente rifatti a settembre 2019, fino agli impianti di ricambio e di climatizzazione dell’aria. Stiamo cercando di capire il posizionamento dei macchinari isotonici, dato che si presume una distanza di 2 metri fra un utente e l’altro. Nelle sale corsi – prosegue – stiamo creando a terra, con del nastro segnalatore, riquadri di circa 7 metri quadrati ciascuno. Restando al centro dello spazio, il cliente potrà rimanere a distanza di sicurezza dall’altro e dal trainer. Promuoveremo poi lezioni da remoto e installeremo un misuratore della temperatura corporea e dispenser con tutto cio che servirà a tutelare l’igiene e la salute di tutti i nostri clienti. Cercheremo infine di gestire entrate ‘contingentate’ grazie alla nostra App dove si potranno prenotare corsi e gestire in autonomia ogni servizio del nostro club, sperando che il protocollo ministeriale arrivi presto, così da poter pianificare tutto per provare a riaccendere i motori».
«Pronti»
Dalle Piscine dello Stadio si dicono pronti a riaprire già dai primi di giugno: «Tutte le attività verranno spostate fuori – spiega Mauro Esposito, uno dei soci -. Ci sarà un’entrata per la piscina all’esterno per i bagnanti, gli atleti e chi svolge fitness in acqua; spogliatoi e docce verranno ubicate in strutture sul prato con il personale pronto alla sanificazione e ci si potrà recare all’interno solo per i bagni. La parte del parco riferita alle altre attività avrà altre due entrate separate e un desk apposito». La palestra ha iniziato a muoversi non appena sono circolate le prime ipotesi di riapertura, riadattando tutte le attività nell’ampio parco fuori dalla struttura: «L’unico spzio chiuso è la Palestra della salute che partirà con la ginnastica adattata e sarà riferita a una o massimo due persone. Infine un’altra zona esterna verrà divisa in quattro parti dedicata a zumba, olistico yoga e pilates, attrezzistica e una zona cuscinetto per non creare una sovrapposizione di attività ».
«Puntiamo sul parco»
Verso la riapertura, senza però una data certa, anche la Tonic che nella mattinata di giovedì ha cominciato la sanificazione dei locali: «Siamo partiti dai condotti dell’aria e stiamo ultimando anche altri lavori negli spogliatoi mentre continuano le lezioni online. Certo è che avendo un bel parco lo sfrutteremo a pieno per svolgere le varie attività . All’interno stiamo aspettando di capire quali saranno gli spazi necessari» spiega l’amministratore Diego Cipiccia. Decisivi saranno i prossimi giorni, quando verranno diramate direttive più certe sul futuro dei centri sportivi. E mentre alcuni sono già a lavoro per tornare ad una pseudo-normalità , altri attendono notizie certe prima di rimettersi definitivamente a lavoro.