Terni, Macedonia Cafè ‘sospeso’: clienti solidali con i gestori

«La famiglia che lo gestisce in maniera impeccabile non responsabilità con i fatti avvenuti fuori dallo stadio a causa di alcuni tifosi»

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di Fra.Tor.

«Non vogliamo andare contro le decisioni delle forze dell’ordine che rispettiamo per il loro lavoro, ma non possiamo rimanere in silenzio vedendo che per colpa della delinquenza di qualcuno a pagarne le conseguenze sono degli onesti lavoratori che non hanno alcuna colpa». I residenti di viale Leopardi si uniscono in difesa dei gestori del Macedomia Cafè al quale, nell’ambito di alcune misure di prevenzione, il questore Massucci ha disposto la sospensione della licenza per 15 giorni.

Un luogo pulito e tranquillo

«Da quanto apprendiamo dalle forze dell’ordine – spiegano ad umbriaOn alcuni residenti del quartiere e abituali clienti – il bar non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda ciò che emerge dalla vasta operazione di contrasto all’illegalità nell’ambito della tifoseria ternana. L’unica ‘colpa’, quindi, è quella di trovarsi vicino allo stadio? Non si può far pagare con la sospensione della licenza alla famiglia che da poco più di due anni lo gestisce, persone stimate da tutti noi residenti perché da quando hanno iniziato a gestirlo è migliorato da tutti i punti di vista, sopratutto per la gentilezza e la pulizia. Un luogo in cui non c’è stato mai nessun reclamo per assembramenti o confusione di altro tipo. Un presidio di sicurezza, una luce accesa in questa via vuota e buia, anche per i nostri figli che rientrano a casa la sera. Far chiudere il bar ora, nel post covid e in un periodo in cui non ci sono nemmeno le partite di calcio, rappresenta un danno enorme per questa famiglia che svolge ogni giorno il proprio lavoro onestamente».

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