Terni – ‘Mafia Capitale’: nuovi collegamenti

Un’informativa dei Ros di Roma chiama in causa Angelo Chiorazzo, della Auxilium, che gestisce la casa di riposo di Collerolletta

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di M.T.

‘Mafia Capitale’, intercettazioni, rapporti informativi, cooperative. Un film già visto. Ma solo in parte. Perché stavolta, a mettere una freccia che indica la direzione che porta a Terni, ci sono anche documenti che chiamerebbero in causa le così dette ‘coop bianche’. E una in particolare.

La cooperativa Si tratta della Auxilium, che dal dicembre del 2014 gestisce in affitto la residenza sanitaria assistenziale di Collerolletta. La cooperativa sociale vicina al mondo cattolico aveva partecipato al bando che era stato proposto dal commissario liquidatore della cooperativa Aidas, che quella struttura aveva costruito, e se ne era aggiudicata la gestione offrendo – rispetto alla base d’asta, fissata in 500 mila euro – oltre 673 mila euro. La Actl di Terni è arrivata a 626 mila, il consorzio Toscana Sud Arezzo Siena a 521 mila e la cooperativa Polis di Perugia a 502 mila.

Auxilium La cooperativa lucana è nata nel 1999 su iniziativa dei fratelli Pietro e Angelo Chiorazzo. Sul suo sito internet si legge che «con oltre 1000 soci lavoratori e collaboratori, oggi rappresenta una delle più solide realtà tra le cooperative sociali e tra le principali imprese socio sanitarie d’Italia».

Gli immigrati Tra i tanti rivoli nei quali è diviso il fiume rappresentato dall’inchiesta su ‘Mafia Capitale’, però, c’è anche quello della gara, bandita dalla Prefettura di Roma e destinata all’individuazione dei centri per l’accoglienza di 1.278 immigrati. E i Ros di Roma, in un’informativa del febbraio scorso, scrivono che Salvatore Buzzi – il grande inquisito – si sarebbe avvalso «quale strumento imprenditoriale, di Angelo Chiorazzo, riconosciuto come reale rappresentante (dal 2009 non ricopre più cariche sociali; ndr) della società Auxilium».

L’accordo L’informativa dei carabinieri, dopo aver definito l’operazione come lecita, parla espressamente di «congiunta partecipazione alla stessa gara, in una sorta di ‘patto di non belligeranza’ e di piena condivisione degli interessi economici in gioco, per superare in tal modo precedenti contrasti». E l’appalto alla fine viene vinto: «Su questa gara qui della Prefettura – dice Buzzi in una conversazione intercettata – abbiamo fatto una specie di cartello per tenere alti i prezzi, abbiamo fatto un accordo con Auxilium». Accordo che si traduce nella spartizione di 12 milioni di euro e alla fine Buzzi chiama Angiolo Marroni, garante dei detenuti nel Lazio: «Dodici milioni ci siamo portati via. Quindi ne abbiamo regalati a Chiorazzo sei, ricordalo, eh».

I magistrati Ovviamente, però, questa come altre è una vicenda tutta da verificare da parte dei magistrati. Che non hanno vita facile perché, come ha ricordato il magistrato romano Michele Prestipino, che con il collega Paolo Ielo indaga su ‘Mafia Capitale’, «Buzzi è indagato. Quindi ha diritto al silenzio, ha diritto a mentire, ha diritto a fare la sua strategia processuale». Ma intanto il veleno continua a scorrere.

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