Terni, essiccamento fanghi a Maratta: la Regione si attiva al Tar

Mercoledì depositata la memoria di costituzione, la Sii si era già attivata: «Ricorso da respingere». Battaglia su via Vanzetti, il tema entra in consiglio comunale

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di S.F.

L’area interessata ed il ricorso

Ora sono tutti in campo. La Sii – controinteressata nel procedimento – si era già attivata il 10 novembre, a distanza di un mese ecco la mossa della Regione Umbria: palazzo Donini ha depositato al Tar Umbria la memoria di costituzione nell’ambito del ricorso di due associazioni ternane contro una determina dirigenziale regionale. Si tratta del procedimento di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale per il progetto di realizzazione dell’impianto di essiccamento fanghi nella zona del depuratore di via Vanzetti, a Terni. Al momento non è stata fissata l’udienza per discutere della vicenda. Alla base dell’azione giudiziaria c’è la richiesta di annullamento dell’atto da parte di Vas onlus e sezione locale del Wwf. In campo per la Regione c’è l’avvocato Luciano Ricci e, da quanto si apprende, la richiesta è di respingere il ricorso in quanto inammissibile, irricevibile, improcedibile e infondato. I ricorrenti sono invece difesi da Valeria Passeri: al centro dell’attenzione c’è l’omissione della Via in ordine all’opera in contestazione con «violazione delle finalità  in ordine ai progetti che possono produrre impatti significativi e negativi sull’ambiente». C’è poi «l’eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei presupposti di fatto e ingiustizia manifesta». Inoltre la Regione «si è limitata ad enunciare ellitticamente condizioni ambientali non apprezzabili, di per sé sole, a guisa di criticità ambientali, quali, inter alia, la necessità di approfondimento delle problematiche odorigene, acustiche, emissioni inquinanti, prossimità a ricettori sensibili, smaltimento dei rifiuti prodotti dall’attività, misure antincendio e antinfortunistiche, impatti sul traffico veicolare anche in termini di aumento delle emissioni di anidride carbonica». L’esito si avrà nel 2023.

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Scontro in consiglio comunale

Del tema se ne è parlato lunedì pomeriggio a palazzo Spada per il consiglio comunale. Motivo? Un atto di indirizzo a firma della minoranza per chiedere a sindaco e giunta di «opporsi alla realizzazione del nuovo impianto di cui sopra; ad intervenire, costituirsi, agire e resistere, ovvero a porre in essere ogni azione legale in sostegno del ricorso presentato al Tar dell’Umbria conto la Regione Umbria al fine di impedire la realizzazione dell’impianto. Impedire la realizzazione del nuovo impianto di essiccamento fanghi lungo la pista turistica ciclopedonale Terni Narni, come detto più volte, dovrebbe essere la priorità. Un intervento dannoso per il paesaggio, che aumenta il traffico veicolare pesante e le necessità di discarica, andando ad insistere su un’area già sovraccarica». Bocciato l’input di spostare l’argomento al 4° punto all’ordine del giorno con voti favorevoli dell’opposizione e contrario della maggioranza. Dinamiche politiche.

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