Terni, rinegoziazione 335 mutui CdP: sale ‘vita’ indebitamento

Covid, maxi operazione che riguarda anche la sospensione della quota capitale mutui Mef: passa a 22,6 anni

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di S.F.

Una maxi rinegoziazione di 335 mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti per un debito complessivo di 62,9 milioni – l’87,6% del totale con CdP – e conseguente allungamento della durata di ‘vita’ residua media dell’indebitamento con passaggio da 19,5 a 22,6 anni. Questo in estrema sintesi il risultato dell’operazione che il Comune di Terni perfezionerà a stretto giro: di mezzo c’è anche la sospensione della quota capitale dei mutui Mef. L’atto fa seguito a quello similare effettuato con l’Istituto per il credito sportivo. Chiaro che questo sia ben più corposo.

LA RINEGOZIAZIONE CON L’ICS PER CIRCA 220 MILA EURO

Tutto legato al covid-19

Il Comune ha scelto di escludere – il numero di mutui è più alto – quelli che non prevedono una riduzione del tasso di interesse e l’operazione ha come altra conseguenza la riduzione della rata complessiva fino al 2036, con incremento negli anni successivi. Il passaggio è legato all’emergenza epidemiologica in corso e, in particolar modo, al Decreto rilancio: consente agli enti locali una semplificazione per la rinegoziazione dei mutui già in ammortamento con CdP, compresi quelli che si trovano in esercizio provvisorio. I vari step saranno seguiti dal dirigente alle attività finanziarie, Claudio Carbone.

LA RELAZIONE TECNICA DELLA FINANCE ACTIVE

Il 2020

L’amministrazione prima di deliberare si è poggiata sulla relazione della Finance active srl per quel che concerne il rispetto del requisito sulla riduzione del valore finanziario delle passività totali rinegoziate a carico del Comune. La proposta – si legge – «prevede la corresponsione al 31 luglio 2020 della sola quota interessi maturata nel primo semestre 2020, calcolata sulla base del tasso di interesse applicabile ai prestiti originari; la corresponsione al 31 dicembre 2020 di una rata semestrale comprensiva della quota capitale, pari allo 0,25% del debito residuo al 1° gennaio 2020 e della quota interessi, calcolata al tasso di interesse fisso post rinegoziazione. Al 1° gennaio la quota capitale in scadenza nel 2020 è di 771.326 euro: sarà pagata all’anno successivo rispetto alla scadenza del piano di ammortamento.

I 335 MUTUI RINEGOZIATI: L’ELENCO

Il risparmio e l’utilizzo

Tutto il risparmio della sospensione dei mutui Mef dovrà essere destinato a finanziamenti per fronteggiare l’emergenza covid-19: per CdP l’importo 2020 è di 1.932.000 euro (poco più di mezzo milione invece per 2021 e 2022), ma complessivamente la cifra sale a circa 2,6 milioni considerando lo stesso meccanismo portato avanti per l’Istituto per il credito sportivo e altre banche. Discorso diverso per le nuove ‘economie’ a disposizione in seguito alla rinegoziazione: potranno essere impiegiati a copertura di maggiori spese o minori entrate. L’indebitamento residuo del Comune con Cassa depositi e prestiti (il dato è indicato nella relazione tecnica) è superiore ai 71 milioni al 15 maggio con tasso del 4,14%: nuova scadenza fissata al 31 dicembre 2043.

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