Si è reso conto, Mauro Broccucci, di quanto stava accadendo nella sua stanza nel cuore della notte. L’incendio che poi avrebbe causato la sua morte, quella della madre 86enne, Anna Laoreti, e della cagnolina Mody. Tutti trovati senza vita intorno alle 13 di mercoledì da una familiare, giunta presso l’abitazione posta al piano terra della palazzina di via XX Settembre 77, dove un vicino aveva notato dell’acqua uscire dalla porta.
E proprio l’acqua, quella della doccia rimasta aperta fino alla tragica scoperta, era stata utilizzata dal pasticcere 59enne per provare a spegnere il rogo che aveva già interessato il suo cuscino, alcuni indumenti. Il materasso della sua camera poi trovato spostato dalla rete. Probabilmente nell’estremo tentativo di risolvere una situazione che si era fatta già drammatica e che non ha lasciato alcuno scampo.
Il corpo senza vita dell’uomo è stato trovato a terra, nella sua camera: lì potrebbe aver accusato il malore fatale, legato ad un’aria ormai satura di monossido. Ed il fuoco potrebbe essersi accanito su di lui quando era già senza vita. Asfissia che avrebbe ucciso anche la madre, disabile e costretta a letto, e la cagnolina.
Saranno le autopsie disposte dal procuratore Andrea Claudiani, che coordina le indagini, a chiarire definitivamente questi aspetti. Così come gli accertamenti da parte del Nia (Nucleo investigativo antincendio) dei vigili del fuoco presso l’appartamento posto sotto sequestro, congiuntamente al lavoro condotto dalla polizia di Stato, cercheranno di risalire alla causa prima dell’incendio. Che in casi del genere tende a restringersi a tre possibilità: il corto circuito di un elettrodomestico, un telefono in carica le cui batterie finiscono per surriscaldarsi, un mozzicone di sigaretta.
A prescindere da ciò che le analisi tecniche accerteranno, il quadro è quello di un drammatico incidente domestico, avvenuto in una casa sostanzialmente ‘sigillata’ e isolata dall’esterno, dove il fuoco – oltre a liberare il monossido letale – ha finito per spegnersi da solo e alcune ore prima dell’arrivo dei soccorsi, una volta esaurito l’ossigeno.
La scomparsa di madre e figlio, conosciuti da tanti, benvoluti, ha destato profondo cordoglio non solo fra i residenti del quartiere, ma anche fra chi ha avuto modo negli anni di apprezzarne l’umanità. Anna aveva lavorato come sarta, con una bravura che, chi la ricorda, non esita a definire “straordinaria”. Mauro era un bravo pasticcere e un uomo che, nella Terni ‘verace’, anche quella che ama i colori rossoverdi, era apprezzato anche per il suo profondo senso dell’amicizia.
Le autopsie, su incarico della procura della Repubblica di Terni, dovrebbe essere eseguite nei primi giorni della prossima settimana, probabilmente l’8 gennaio. La salma del 59enne è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale di Spoleto, mentre quella della madre all’ospedale di Orvieto.
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