Quartiere Matteotti, pressione bipartisan

Terni – Da un lato Rossi, Dominici e Musacchi: «Rivitalizzare». Dall’altro Gentiletti: «L’amministrazione dia risposte»

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Richiesta bipartisan da quattro esponenti del consiglio comunale di Terni, tenere d’occhio e rivitalizzare il quartiere Matteotti. A mettere nel mirino l’area sono Alessandro Gentiletti, Michele Rossi, Lucia Dominici e Doriana Musacchi con ‘richiamo’ all’amministrazione.

IL DEGRADO NELL’AREA MATTEOTTI

Rivitalizzazione

L’esponente di Terni Civica sottolinea in merito che «il villaggio Matteotti di Terni è una delle avanguardie architettoniche italiane, è stato più volte studiato come emblema della modernità e come esempio raro di architettura partecipata; è sui migliori libri di architettura, per questo ho presentato un atto di indirizzo che ne chiede la valorizzazione e il recupero in tutte le sue parti, in particolare quelle ad uso pubblico». Oltre a Rossi hanno sottoscritto l’atto di indirizzo anche la capogruppo di FI e il consigliere del Gruppo Misto, ormai a ‘braccetto’ da tempo: «Progettato più di 50 anni fa da Giancarlo De Carlo su incarico della Società Terni, con lo scopo di creare un nuovo villaggio per i suoi operai, il nuovo villaggio – evidenzia Rossi – andò in parte a sostituire quello ormai vecchio e piccolo conosciuto come villaggio Italo Balbo. Gli alloggi furono costruiti tramite un processo partecipativo, unico in Italia. Questo processo prevedeva il coinvolgimento delle famiglie degli operai con l’intento di capire quali fossero le esigenze dei futuri abitanti. Tutto questo tramite riunioni, interviste, dibattiti e mostre. Emersero in particolare le esigenze di spazi pubblici e privati, di luoghi per la vita sociale e la separazione del passaggio di veicoli e pedoni. Purtroppo è rimasto incompleto a causa dell’onerosità dei lavori ed ad oggi gli esistenti spazi comuni sono inutilizzati. Per tutti questi motivi ho ritenuto giusto richiamare l’attenzione sul futuro e sulle politiche di rivitalizzazione. Occorre recuperare i locali abbandonati – quelli degli ex asilo e supermercato, di proprietà di società del ministero del Tesoro – coinvolgere istituzioni e privati per un loro possibile riutilizzo. Il costruito necessita di riqualificazione e di reintegro delle parti compromesse o deteriorate. Inoltre si deve provare a coinvolgere le facoltà di architettura delle università italiane e non solo nell’organizzazione di giornate di studio ed approfondimento. Quello che questa amministrazione può fare fin da subito è diffondere attraverso i propri canali promozionali e turistici l’importanza e l’esempio dell’esperienza di architettura partecipativa del nuovo villaggio Matteotti».

IL PINO CROLLATO IN VIA BANDIERA

«Chiediamo rispetto»

Sponda minoranza è il consigliere di Senso Civico ad andare in pressione sul tema, come già accaduto in passato: «Chiediamo rispetto e proposte serie per il quartiere Matteotti. Gli abitanti non meritano che il loro quartiere sia fatto passare come un luogo in declino e decadente, soprattutto dopo anni che sono stati lasciati soli e inascoltati. Sono anni che con i residenti e gli abitanti chiediamo al comune di fare la sua parte per quanto riguarda la potatura del verde, il taglio dei pini pericolosi, di cui uno è caduto in pieno giorno in un parco per bambini, l’installazione della videosorveglianza, la riparazione dei giochi e degli utensili del parco. Esposti al sindaco, sopralluoghi, petizioni – continua – ed interrogazioni senza risposte concrete, si sono succedute insieme ad audizioni in commissione, dalle quali siamo stati addirittura respinti in malo modo soltanto perché pretendevamo che il comune non si girasse dall’altra parte. In nessuna di queste occasioni e su nessuno di questi problemi,  chi oggi fa la sua ennesima passerella ha dato il benché minimo contributo. Su questo ancora oggi aspettiamo che l’amministrazione dia una risposta concreta».

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