Terni, stadio-clinica: chiusa verifica Vas varianti. Input su commercio e ambiente

Monsignori firma: «Non necessità di sottoporre a Vas». Ma c’è chi l’ha chiesta: la soprintendenza. Regione chiede verifica al Comune su nuove attività. CdS verso settembre

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di S.F.

L’esito è «esprimere la non necessità di sottoporre a Vas la variante parte strutturale e parte operativa al Prg vigente per la valorizzazione, gestione, in condizioni di equilibrio economico-finanziario, dello stadio Libero Liberati e realizzazione di un edificio per attività socio-sanitarie clinica». Progetto Ternana, il dirigente regionale Andrea Monsignori firma e chiude una delle partite in corso per il proseguimento dell’iter. Diverse le indicazioni. Specie dalla soprintendenza che, a differenza degli altri enti, ha chiesto che si proceda con la Valutazione ambientale strategica. A questo punto – a breve – si attende la convocazione della seconda seduta in conferenza di servizi da parte del Rup dell’iter, l’ingegnere Paolo Gattini. Salvo sorprese se ne parlerà a settembre. Vedremo.

L’INVIO DEI DOCUMENTI DA PARTE DEL COMUNE
LE VARIANTI IN QUESTIONE E IL NODO SUPERFICI COMMERCIALI

L’area per la clinica e il progetto

Gli enti coinvolti. Il nodo pericolosità idraulica

Numerosi gli enti coinvolti per la verifica Vas: Regione (tra i servizi interessati urbanistica, rischio idrogeologico, sviluppo rurale, programmazione attività agricole, energia, ambiente, rifiuti, infrastrutture per la mobilità e trasporto pubblico, risorse idriche), soprintendenza, Provincia di Terni, Arpa Umbria, Auri, Usl Umbria 2 e Afor. Diverse le indicazioni fornite: «Si fa presente – a scrivere è il servizio rischio idrogeologico della Regione – che le variazioni che vanno ad incrementare le previsioni urbanistiche nelle fasce A e B di pericolosità idraulica risultano incompatibili con i contenuti dell’articolo 27 delle Nta (Norme tecniche di attuazione) del Pai dell’Autorità di bacino del fiume Tevere. Per quanto all’approvazione del progetto si precisa che esso è condizionato a parere idraulico che potrà essere espresso subordinatamente all’approvazione della variante urbanistica in argomento». Il riferimento è all’area Ternanello: «Si ribadisce che per quanto di competenza del servizio non si rilevano criticità specifiche inerenti il procedimento di verifica di assoggettabilità a Vas, alla condizione che la realizzazione delle opere nell’area in variante ricadenti nelle fasce a maggiore pericolosità idraulica A e B del Pai avvenga esclusivamente dopo la conclusione della procedura di deperimetrazione delle fasce stesse, avviata a seguito delle opere di mitigazione del rischio idraulico realizzate dal consorzio Bonifica Tevere-Nera». Tutto già noto.

LA VERIFICA VIA PER I 1.262 PARCHEGGI DELL’OPERA PUBBLICA (STADIO)

La variante urbanistica per Ternanello

La soprintendenza chiede la Vas per Ternanello

Non è da meno il servizio foreste, montagna e sistemi naturalistici: «Esprime parere favorevole a condizione che la striscia di terreno tra il corso d’acqua e la struttura sanitaria dell’area denominata Ternanello, venga lasciata libera da strutture e opere di urbanizzazione e qualora siano previste sistemazioni a verde dovranno essere utilizzate specie arbustive autoctone e coerenti con le fitocenosi presenti». Sponda soprintendenza la situazione è diversa. Sì, perché da Perugia hanno fatto sapere alla Regione che «rilevato che le opere previste comportano rilevanti alterazioni del contesto a tutela paesaggistica relativo al fiume Nera, questo ufficio  ritiene che la proposta di piano/programma debba essere assoggettato a Verifica ambientale strategica in considerazione delle ineludibili ricadute di natura paesaggistica». L’iter era scattato lo scorso 20 giugno.

LA PRIMA CONFERENZA DI SERVIZI IN REGIONE: NULLA DI FATTO

Il progetto stadio

L’urbanistica in pressing: nodo commercio

Il servizio urbanistica della Regione invece fa ‘pressing’ su altro: «Il Comune di Terni deve dichiarare – si legge nel documento a firma Monsignori – espressamente quali siano gli elementi che comportano variante al Prg parte strutturale e quali siano quelli in variante alla sola parte operativa; il Comune di Terni deve verificare la coerenza dell’insediamento e dell’autorizzazione delle nuove attività commerciali del presente progetto, in virtù di quanto previsto dalla programmazione comunale commerciale, in particolare riferimento alle interazioni con gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale, alla infrastrutturazione, alla logistica e alla mobilità relativi all’ambito territoriale di intervento; il Comune di Terni deve verificare che, con la proposta per l’utilizzo dei parcheggi localizzati anche nelle aree destinate a zona G3 adiacenti alla Città dello Sport, posizionate oltre la linea ferroviaria Terni –Sulmona, siano comunque garantiti gli standard minimi previsti nel Prg e rispettato quanto previsto per le dotazioni territoriali e funzionali dal R.R. 2/2015; il Comune di Terni deve dichiarare che l’eliminazione della destinazione -aree per la protezione civile’ denominata CM1a, per le aree dell’attuale Stadio e antistadio, sia coerente con il Piano di Protezione civile approvato». Qualcosa da sistemare.

Il progetto

La Regione e la soprintendenza: «Potrà esprimersi dopo»

E la Regione che risponde alle indicazioni? «La soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria ha richiesto la sottoposizione a Vas delle varianti proposte con specifico riferimento agli aspetti dell’impatto paesaggistico. Nel merito si specifica che nella successiva fase di approvazione del progetto è prevista la partecipazione della soprintendenza ai fini della valutazione paesaggistica. In tale sede la stessa potrà esprimere le più adeguate considerazioni ai fini degli impatti paesaggistici». Per palazzo Donini in definitiva «per quanto attiene l’area dello stadio si osserva il carattere della variante urbanistica attiene soltanto la specificazione in termini di quantità delle funzioni ammesse per cui è limitata al solo Prg Parte Operativa. Per quanto riguarda l’area Ternanello la variante si specifica soltanto nelle tipologie di servizi ammessi senza variare l’indice di utilizzazione fondiaria; sulla base di tutto quanto su esposto si ritiene di disporre dei necessari elementi di valutazione per esprimere la non necessità di sottoporre a Vas la variante». L’atto è stato firmato lunedì anche dall’istruttore Giovanni Roccatelli e dal responsabile Alfredo Manzi. Nel contempo non c’è ancora traccia del parere richiesto per quasi 40 mila euro all’università cattolica del Sacro Cuore sulla proposta rossoverde.

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