Stadio-clinica Ternana, superfici commerciali: associazioni in ‘allerta’

Ok in commissione alla variante allo strumento urbanistico. Sull’incremento di 5.700 mq missive di Confcommercio, Cna e Confartigianato: «No ulteriori superfici»

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Le superfici di vendita commerciali, la viabilità ed il rischio idraulico-idrogeologico. Come da previsione – d’altronde i temi di scontro questi sono –  sono stati gli argomenti più attenzionati giovedì mattina a palazzo Spada durante la I commissione consiliare per il parere favorevole all’approvazione del progetto stadio Liberati in variante allo strumento urbanistico: cinque favorevoli e due astenuti, l’atto ha il semaforo verde e il 4 luglio ci sarà lo step conclusivo in consiglio. Dopodiché il 6 luglio via con la conferenza di servizi decisoria regionale. Dove si gioca la partita vera. Intanto Confcommercio, Confartigianato e Cna prendono posizione contro l’incremento dello spazio commerciale.

LE VARIANTI PER TERNANELLO (PRIVATA) E AREA STADIO (PUBBLICA) – TUTTI I DOCUMENTI

Il progetto per l’area stadio

La specifica sulla superficie commerciale 

Il Rup Piero Giorgini è in ferie – sarà lui a rappresentare il Comune il 6 luglio, l’atto vale per la delega – e allora a palazzo Spada si è presentato per l’esposizione tecnica il funzionario tecnico Federico Nannurelli, accompagnato a lato dall’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati. Primo tema: negli atti si legge che la variante alle norme tecniche di attuazione (parte operativa Prg) prevede la possibilità di «localizzare nelle aree G3 zona cimitero i parcheggi di standard Coni; un incremento, ai fini dell’equilibrio economico-finanziario, delle superfici commerciali già previste nella città dello sport, fino ad ulteriori 5.700 metri quadrati di superfici di vendita fermo restando il limite massimo di 2.500 mq. di superficie di vendita per ogni singola struttura mantenendo le stesse destinazioni d’uso già previste dalle vigenti Nta (si è deciso di escludere la previsione di grandi strutture di vendita); la realizzazione del museo della Ternana per una superficie massima di 750 mq. e l’eliminazione della destinazione ‘aree per la protezione civile’ per le aree dell’attuale stadio e antistadio». Nannurelli in tal senso – la polemica è sulla parola incremento – ha detto che in realtà i 5.700 metri quadrati erano già previsti nell’ambito della città dello sport e, dunque, non ci sarebbe alcun aumento. Per quel che concerne Ternanello la variante si fa per mutare la destinazione d’uso e consentire la realizzazione della struttura sanitaria.

IL PROGETTO DEFINITIVO: RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE E VARIANTE – DOCUMENTO
IL PROGETTO IN NUMERI: PREVISTA UNA CONVENZIONE DA 44 ANNI

Benedetta Salvati e Federico Nannurelli in commissione

Commercio, viabilità, rischio idraulico: il dibattito

Sulle superfici commerciali ha attaccato Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Non si va nella giusta direzione con questi 5.700 metri quadrati in più di commerciale. L’inserimento vede le associazioni di categoria contrarie (sono arrivate missive da Confommercio e Confartigianato, ndr)». Michele Rossi (Terni Civica) ha sottolineato che «Nannurelli ha specificato che non sono previste grandi strutture di vendita». Patrizia Braghiroli (FdI) ha chiesto delucidazioni su viabilità e servizi interni, quindi ancora Rossi ha fatto presente che «ci sono molte perplessità dal comitato di via Leopardi per la nuova viabilità. Si chiude viale dello Stadio e si utilizza una corsia per i parcheggi come previsto dal Pums, ok, ma vogliono garanzie che non sia una scelta definitiva». Un paio di confronti tra le parti ci sono stati. A questo punto è intervenuta la Salvati: «Si tratta di un investimento della Ternana da circa 60 miolioni – ha detto in merito ai 5.700 mq di superfici commerciali – e c’è un piano economico finanziario per il rientro. A Bandecchi sta molto a cuore la città, non ho dubbi sulla sua sensibilità in tal senso». In caso di via libera al progetto in Regione il sottopasso carrabile sarà una delle prime opere realizzate. Anche perché diventerebbe utile per l’accesso al cantiere. Tiziana De Angelis (Pd) ha puntato invece sul rischio idraulico dell’area Ternanello: «Le certificazioni sono a posto?». Risposta in combinata di Salvati e Nannurelli: «La Regione ha incaricato il Consorzio di bonifica Tevere-nera su questo aspetto. Entro la fine dell’iter della conferenza di servizi l’auspicio è che venga approvata la deperimetrazione dopo gli interventi del Consorzio». Il funzionario ha aggiunto che «ci sono tre fasce, la clinica sarà realizzata in quella A e B, la C è solo per le dotazioni territoriali (il verde vicino al fiume Nera, ndr). Inoltre l’articolo 46 legato al Pai dice che in caso di opere di interesse generale può esserci la deroga. Si vota: astensioni da parte della minoranza e cinque favorevoli della maggioranza. Appuntamento il 4 luglio in consiglio comunale.

LA VARIANTE PER ‘TERNANELLO’: LA STRUTTURA SANITARIA – DOCUMENTO
LA VARIANTE PER L’OPERA PUBBLICA, LO STADIO – DOCUMENTO

Gentiletti, Proietti e Pasculli in commissione

Confcommercio e la critica

Confcommercio Terni già si era fatta sentire nel 2021 sul tema – ricevendo poi la risposta positiva di Bandecchi stesso – ed a distanza di un anno la situazione si ripropone. Focus sui 5.700 metri quadrati e non solo: «Confcommercio Terni ritiene la realizzazione del nuovo stadio e della clinica opere strategiche ed importanti per la valorizzazione della nostra città. Nel contempo manifesta forti perplessità rispetto alla costruzione ed insediamento di nuove strutture commerciali di medie dimensioni, ritenendo le stesse elementi fortemente invasivi e condizionanti riguardo l’equilibrio dei diversi format commerciali e quindi per i destini di molti piccoli negozi di vicinato. I 5.700 mq di nuove superfici commerciali oggetto della richiesta di variante, anche se singolarmente non potranno superare i 2.500 mq, si sommano agli oltre 5.000 mq in fase di realizzazione nell’ambito del progetto del PalaTerni. La presenza in una area a ridosso del centro, di oltre 10.000 mq. di superfici commerciali produrrà l’effetto di ‘polarizzare’ e spostare definitivamente l’asse commerciale cittadino in questa zona, mettendo a terra definitivamente i piccoli negozi del centro. Il collegamento del sottovia previsto dal completamento del progetto del PalaTerni, presentato come soluzione per favorire il raccordo con il centro, nella migliore delle ipotesi rischia di essere ‘neutro’ ma, considerando la capacità gravitazionale di una così rilevante presenza di strutture commerciali, si è purtroppo indotti a ritenere che, in termini di acquisti, sposterà flussi di pedoni in modo unidirezionale dal centro verso l’area interessata dal progetto. L’intento della lettera inviata lo scorso anno ai soggetti interessati, era quello di immaginare che il progetto presentato potesse offrire una diversa ed innovativa occasione di rilancio e sviluppo del territorio cittadino, rivitalizzando un tessuto urbano indebolito dalla crisi. Si voleva stimolare una riflessione riguardo al crescente disagio sociale ed economico di una componente importante della nostra comunità: le giovani generazioni. Confcommercio – si legge – fin da subito si è espressa auspicando che il progetto Nuovo Stadio /clinica potesse caratterizzarsi come strumento integrato per nuovi modelli di sviluppo sul piano sia economico che sociale. Certamente però la creazione di nuove ed ulteriori destinazioni commerciali vedono la Confcommercio contraria. Suggerivamo e confermiamo quanto scritto nella allegata lettera, ovvero che il progetto prevedesse la presenza di destinazioni urbanistiche coerenti con altre attività di servizi, e non superfici di vendita se non per attività funzionali e limitate (es. merchandising, museo della Ternana, bar e ristorante). Si pensava ad un auditorium, ad attività nel settore sportivo, artistico /culturale, dell’istruzione/formazione, del tempo libero e dell’autoimprenditorialità giovanile. In virtù di quanto espresso nella lettera allora inviata, brevemente sintetizzato in questa nota, auspichiamo che il Comune di Terni, nelle sue articolazioni, con il progetto stadio/clinica si orienti verso la ricerca di una forte ed innovativa identità della nostra comunità, non prescindendo dalla difesa e promozione del proprio tessuto economico e sociale. Per questo – termina la missiva – ai rappresentanti istituzionali chiediamo di valutare compiutamente gli effetti della realizzazione di ulteriori superfici commerciali in quell’area, volendo prevedere prevalentemente destinazioni diverse (es. servizi), nel convincimento assoluto della bontà del progetto Stadio- Clinica, occasione unica per realizzare un efficace processo di rigenerazione urbana, con rilevanti e diffuse ricadute positive sul piano economico e sociale per l’intera comunità ternana, se interpretato nella giusta maniera».

MAGGIO 2021, L’AUSPICIO DI CONFCOMMERCIO

Si muovono anche Confartigianato e Cna

Sempre nella giornata odierna è partita una missiva – diretta al sindaco Leonardo Latini, al presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti ed a tutti i capigruppo – firmata Mauro Franceschini e Mirko Papa, rispettivamente presidenti di Confartigianato Terni e Cna Umbria. Sono in linea con Confcommercio: «Con spirito costruttivo, senza entrare nel merito delle scelte imprenditoriali di ciascuno e degli indirizzi dell’amministrazione comunale, riteniamo opportuno condividere delle riflessioni a margine del progetto stadio-clinica; in particolare sull’ipotesi di un ampliamento delle superfici commerciali di cui alla variante urbanistica area stadio in via di discussione e di approvazione, e funzionale alla realizzazione dell’opera pubblica. La realizzazione del palasport e dello stadio può rappresentare un’occasione di innovazione nelle politiche urbane, rispondendo alle profonde trasformazioni in essere e al cambiamento di cui la città ha bi sogno. La rigenerazione urbana è anche per noi un processo importante per dare un rinnovato impulso alla città. La riattivazione di spazi degradati od inutilizzati offre sicuramente opportunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini ed attrarre residenzialita ed investimenti. La situazione emergenziale – scrivono – con il suo corredo di disagio economico e sociale, dimostrano anche a Terni l’importanza del recupero di reti e di spazi di comunità e della creazione di nuovi servizi rispondenti ai nuovi bisogni. La pandemia ha evidenziato le criticità del modello sociale tradizionale ed ha prodotto un profondo cambiamento nei bisogni, appunto, nella socialità e nelle modalità di consumo. II ridimensionamento quantitativo e la trasformazione qualitativa delle attività economiche e la conseguente emigrazione giovanile, inoltre, sono parimenti spia di questa situazione straordinaria e delle trasformazioni in atto.  Per queste ragioni, e considerata l’attuale saturazione commerciale a Terni, riteniamo che il rilancio di un’importante area cittadina, da un punto di vista urbanistico, sociale ed economico, non possa richiedere la realizzazione di ulteriori medie e/o grandi superfici commerciali. Non si sente il bisogno di un altro centro commerciale, peraltro adiacente a quello già previsto nel palasport e sito alle porte del centro città, dove la sofferenza della rete commerciale di vicinato è reale e non di oggi, aggravata dagli effetti della pandemia e ora anche dalle intemperie economiche e dalla crisi dei consumi determinate dalla crisi internazionale. Ipotizzando che la realizzazione della clinica sia strumento sufficiente per la sostenibilità finanziaria dell’investimento relativo alla struttura sportiva, riteniamo che il progetto sia di pubblica utilità se mette a disposizione della città spazi polifunzionali che siano sede di attivita e servizi moderni e rispetto alla cui destinazione d’uso confidiamo che possano esserci margini di discussione con i portatori di interesse. Anziche ulteriori superfici commerciali, riterremmo utile una progettualità innovative che crei spazi per dispiegare opportunità in settori diversi (sport, culture, benessere) e magari per giovani che intendano intraprendere nuove attività. Ciò rappresenterebbe anche un interessante modello di nuovo sviluppo urbano, favorendo un processo complessivo di crescita dei servizi. II progetto, con questa diverse declinazione, contribuirebbe – concludono Franceschini e Papa – a rigenerare l’identita della citta, fungendo da punto di aggregazione sociale e di attrazione per residenti e visitatori. Secondo noi, solo superando la logica dell’incremento di grandi superfici commerciali, ed immaginando al contempo una risposta reale a bisogni nuovi, il progetto può rappresentare una opportunità per lo sviluppo della città».

 

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