Pucci fuori dal carcere, Moroni attende

Terni: l’ex ad di Ast, condannato per il rogo di Torino, ammesso all’affidamento ai servizi sociali. L’altro manager rimane a Sabbione, di notte, ma potrebbe uscire anche lui a breve

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Daniele Moroni e Marco Pucci nel maggio 2016

Mentre in Germania Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz potrebbero evitare definitivamente il carcere dopo la loro richiesta di archiviazione del procedimento di esecuzione della condanna per il rogo di Torino, in cui nel 2007 persero la vita sette operai, a Terni continua il percorso ‘espiatorio’ di Marco Pucci e Daniele Moroni, i due ternani all’epoca dei fatti nel board di ThyssenKrupp: il primo è fuori dal carcere di Sabbione grazie ad una misura alternativa, il secondo è destinato anche lui ad uscirne a breve seguendo lo stesso iter.

GIUGNO 2017, PROVE DI NORMALITÀ PER MARCO PUCCI E DANIELE MORONI

Gli sviluppi

La notizia si è appresa proprio all’indomani del servizio mandato in onda su Italia 1 da Le Iene che ha svelato i clamorosi sviluppi della vicenda: Pucci – all’epoca dei fatti responsabile commerciale dell’area marketing di Tk, condannato a sei anni e tre mesi di reclusione – già da qualche mese ha potuto accedere all’affidamento ai servizi sociali, una misura alternativa alla carcerazione che gli consente non solo di lavorare (lo faceva già dal giugno 2017, 13 mesi dopo l’entrata in cella), ma anche di fare ritorno nella sua abitazione tutte le sere. Moroni – condannato in via definita dalla Cassazione ad una pena maggiore, sette anni e sei mesi – dovrà invece attendere ancora qualche mese prima che i termini gli concedano di godere dello stesso beneficio, ma intanto, anche lui al lavoro fuori del carcere, ha la possibilità di rientrare in cella alle 22 (rispetto alle 18,30 iniziali), oltre che godere di alcuni permessi premio nel fine settimana. Un progressivo ritorno alla normalità, dunque per entrambi, che tramite i loro legali – l’avvocato Massimo Proietti per Pucci e il collega Attilio Biancifiori per Moroni – hanno finora evitato di entrare nel merito della polemica sul diverso trattamento riservato agli imputati italiani rispetto a quelli tedeschi.

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