Gli arresti, due, da parte dei carabinieri della Sezione operativa e del comando stazione di Terni, erano scattati lo scorso aprile. In manette, per due furti diventati poi rapine e compiuti in altrettanti esercizi commerciali della città , c’erano finiti il 26enne kosovaro A.H. e la 19enne ucraina A.D..
Martedì il tribunale di Terni – gip Francesca Scribano – li ha condannati rispettivamente a quattro anni e due anni e due mesi di reclusione con le modalità del rito abbreviato, riconoscendo ad entrambi le attenuanti generiche ma non quella della lieve entità invocata dagli avvocati difensori, Francesco Mattiangeli per il 26enne e Paolo Cerquetti per la 19enne. In aula il pm Giorgio Panucci aveva chiesto condanne pari a 6 anni per il primo e 3 anni e quattro mesi per la seconda.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, il 26enne era stato – da solo – l’autore della rapina alla profumeria Sephora di piazza della Repubblica, avvenuta il 9 marzo di quest’anno, quando aveva rubato due profumi da 100 ml del valore di oltre 200 euro. Scoperto da una commessa, per assicurarsi la fuga l’aveva strattonata e spinta, senza causarle lesioni.
La seconda rapina, contestata ad entrambi, risale al 2 aprile: presso l’Ipercoop di via Gramsci, si erano impossessati di numerose bottiglie di liquore ma erano stati scoperti dal direttore mentre tentavano di superare le casse. Per fuggire, il 26enne lo aveva colpito con tre pugni: inseguito e immobilizzato all’esterno da un altro avventore, era poi stato aiutato dalla complice che aveva colpito il suo inseguitore con lo zaino, favorendo la fuga di entrambi. In quel frangente parte della refurtiva si era infranta mentre la restante era stata recuperata dai militari intervenuti.
L’avvocato Mattiangeli si dice «moderatamente soddisfatto» della sentenza anche se l’appello – anche alla luce dell’attenuante evidenziata ma non riconosciuta dal giudice – appare scontato.
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