Terni: ragazzina palpeggiata fuori dal centro commerciale. Condannato a 2 anni

I fatti risalgono al 13 marzo 2023. L’uomo era stato arrestato. L’accusa aveva chiesto 4 anni di reclusione

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Due anni di reclusione, con la sospensione della pena e il riconoscimento della prevalenza delle attenuanti generiche sull’aggravante – la minore età della persona offesa – contestata. Questa la condanna inflitta martedì con rito ordinario dal tribunale di Terni in composizione collegiale (presidente Simona Tordelli, giudici Chiara Mastracchio e Francesco Maria Vincenzoni) al 54enne M.O.O., originario della Nigeria, accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza 15enne di origini straniere con i fatti avvenuti il 13 marzo dello scorso anno all’esterno del centro commerciale ‘Terni Shop’ di via Narni. Secondo le accuse l’uomo, poi arrestato dalla polizia di Stato dopo la denuncia sporta dalla giovane, l’aveva avvicinata fuori dal supermercato dove era solito stazionare per aiutare i clienti con i carrelli della spesa e racimolare qualche euro. Sempre lì, secondo quanto denunciato, l’avrebbe trascinata per un braccio in una zona laterale e poco visibile del complesso, palpeggiandola e tentando poi di baciarla. Scossa, la ragazza aveva chiamato al telefono la madre che la stava attendendo all’esterno del negozio e che, appreso l’accaduto, aveva affrontato il 54enne e chiamato la polizia. In aula l’accusa ha chiesto una condanna a quattro anni di reclusione, riconoscendo la prevalenza delle ‘generiche’ sull’aggravante contestata. Il tribunale ha intesto stabilire una pena di due anni, la cui sospensione è condizionata alla frequentazione, da parte dell’imputato, di alcuni corsi tenuti da associazioni che si dedicano al recupero di persone coinvolte in reati come quello contestatogli. Contestualmente il tribunale ha stabilito in 10 mila euro il risarcimento che lo stesso dovrà versare alla ragazza, parte civile attraverso l’avvocato Maurizio Filiacci. In merito a quanto deciso, il legale difensore dell’imputato – l’avvocato Francesco Montalbano Caracci – parla di «sentenza che conferma l’equilibrio del tribunale, anche se sul piano giuridico non possiamo dirci soddisfatti, visto che per noi il fatto non è mai avvenuto o, al più, si è trattato di uno spiacevole equivoco che non ha visto la presenza di testimoni. In ogni caso nel corso del dibattimento è più volte emersa la personalità mite del mio assistito e alla luce delle motivazioni (60 giorni per il deposito, ndR) decideremo se ricorrere o meno in appello».


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