Terni, rogo Ferrocart: con il passare delle ore l’ipotesi accidentale si fa sempre più concreta

L’incendio sarebbe partito da un cumulo di materiali ‘di scarto’ che nascondeva però qualcosa di infiammabile

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Il punto di innesco, fra i primi elementi emersi con chiarezza dopo il rogo, è prossimo al confine con la Eskigel. E il vasto incendio che domenica pomeriggio è divampato nella Ferrocart di via Vanzetti, e che ha interessato materiali plastici selezionati dalla raccolta differenziata di Terni, è partito da un cumulo di rifiuti scartati manualmente – tecnicamente si chiama opera di cernita e selezione – dai sacchetti cittadini contenenti plastica, dalla raccolta differenziata dei rifiuti ingombranti e degli imballaggi. In sostanza, un cumulo di materiale ‘indifferenziato’ e quindi destinato a discarica, in particolare a quella di Orvieto, all’interno del quale probabilmente c’erano quei rifiuti – al momento non è possbile dire quali con precisione, ma l’esempio delle classiche pile può rendere l’idea – che hanno fatto partire il rogo. Che pertanto non sarebbe doloso – altro dato emerso con relativa certezza già il giorno seguente il fatto – ma del tutto accidentale.

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La prima ipotesi

Gli addetti dell’azienda ternana – la cui maggioranza societaria è in mano ad Acea – provvedono sistematicamente a selezionare i rifiuti della raccolta differenziata, separando ad esempio plastica e metalli recuperabili da tutto ciò che è inutile ai fini del riciclo e che, purtroppo, a volte i cittadini smaltiscono in modo non del tutto adeguato. Un cumulo di materiali che la Ferrocart, periodicamente e regolarmente, conferisce in discarica ma che stavolta – probabilmente – ‘nascondeva’ qualcosa di pericoloso. Almeno in relazione a ciò che è accaduto: un danno serio per l’azienda, già attivatasi per ripristinare la piena funzionalità, e l’ennesimo impatto ambientale per una città che non ne sentiva davvero il bisogno. In ogni caso il lavoro degli inquirenti – procura di Terni nella persoa del pm Camilla Coraggio e carabinieri forestali di Terni – va avanti. Ore e ore di immagini, riprese dalle numerose telecamere di sicurezza presenti nell’impianto, verranno visionate in questi giorni per avere un quadro il più possibile aderente alla realtà.

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La Lega: «Basta sciacallaggio»

Intanto sulle polemiche post-rogo, interviene la Lega ternana in blocco – senatrice Alessandrini, consiglieri regionali Carissimi e Nicchi, consiglieri comunali – a sostegno dell’azione dell’amministrazione comunale: «Un ringraziamento sincero ai vigili del fuoco che hanno lavorato senza sosta per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’area, agli amministratori comunali, al sindaco Latini e all’assessore Salvati, ai tecnici di Arpa e Usl, ai volontari della Protezione civile e al personale del Comune di Terni che si sono interessati della vicenda mettendo in atto prontamente efficaci misure nei rispettivi ambiti di competenza. Auspichiamo che le indagini della polizia giudiziaria facciano presto luce sulla vicenda e ne stabiliscano cause e responsabilità. Ridicola la polemica politica cavalcata dalla sinistra e dal Movimento 5 Stelle. Un atteggiamento insopportabile poiché strumentalizza il tema della salute dei cittadini e sottolinea la mancata volontà di un confronto serio e costruttivo a cui dovrebbe tendere un’opposizione responsabile. L’amministrazione comunale ternana – osservano gli esponenti leghisti – ha agito con velocità, competenza, prudenza e trasparenza, sulla base di riscontri scientifici e di evidenze fornite da tecnici qualificati. A fronte delle sterili polemiche, ricordiamo l’impegno profuso su tematiche ambientali dall’amministrazione comunale fin dal suo insediamento, mentre i tentativi dell’assessore Salvati di voler instaurare un confronto serio sono rimasti lettera morta, in quanto da parte dell’opposizione si è sempre cercato di costruire un muro di polemiche utile a coprire la totale assenza di proposte. Quali sarebbero le responsabilità di un sindaco o di un assessore nei confronti di un impianto privato di riciclo di carta e plastica dai rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, che dispone di tutte le autorizzazioni del caso e che lavora sul territorio da ben prima dell’insediamento di questa consiliatura? Questo sciacallaggio su tematiche ambientali deve finire perché non fa bene a nessuno e rovina l’immagine della città».

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Melasecche: «Basta roghi seriali. Volgari quanto ridicole speculazioni del Pd»

A parlare è anche l’assessore regionale Enrico Melasecche: «In un momento in cui occorrerebbe la massima coesione di fronte ad episodi preoccupanti che vedono ripetersi con una certa cadenza roghi di masse rilevanti di rifiuti, comprese quantità enormi di plastica – afferma -, assistiamo ad attacchi ad personam da parte del Pd che, se fossero da prendere sul serio, sarebbero da bollare come ignobili. Chi ha governato l’Umbria e tutte le sue città per cinquant’anni prova a ricorrere alla consueta ‘damnatio memoriae’ in merito al proprio comportamento, in particolare a Terni, in cui si è distinto per un feroce ‘negazionismo ambiental’ a tutela spesso di interessi di parte storicamente ripetuti ed accertati. Esistono responsabilità gravi della sinistra a causa delle proprie gestioni fallimentari, sia dal punto di vista della correttezza amministrativa (è recente le condanna di vari amministratori da parte della Corte dei Conti per il dissesto finanziario del Comune di Terni) sia come bilancio ambientale, dimenticando quando quel partito, egemone in tutti gli enti locali, ha favorito in tutti i modi la costruzione e la gestione dei ben tre inceneritori all’epoca funzionanti, un record mondiale, l’uno accanto all’altro a pochi metri di distanza: Asm, Printer e Terni-Ena. Qualcuno dimentica che quelle amministrazioni garantirono alla struttura Terni-Ena, grazie all’autorizzazione semplificata, il business dell’importazione del pulper di cartiera quale carburante da incenerire a pagamento, al posto delle biomasse vergini da acquistare sul mercato. Senza tale ‘favore’, da tempo la ‘conca’ ternana avrebbe visto chiudere l’ultimo di quegli impianti. Basterebbe ripubblicare gli atti della commissione regionale di inchiesta sull’inceneritore Terni-Ena e sulle domande poste all’ex sindaco che non ebbero mai risposta in merito ai finanziamenti da parte del sistema di trattamento dei rifiuti». Per l’assessore «sarebbe anche sufficiente ricordare come l’altro inceneritore, quello dell’Asm, fosse un forno a cielo aperto, bloccato dalla stessa Asl perché emetteva diossina senza limiti, successivamente sfiancato per bruciare decine di migliaia di tonnellate di farine animali importate per fare business a buon mercato. Inoltre fu poi, senza un doveroso revamping, scientemente deliberato di utilizzarlo per bruciare rifiuti ospedalieri pericolosi importati da tutta Italia. Tutte battaglie queste che mi hanno visto orgogliosamente all’opposizione, contro l’inquinamento ed a tutela della salute e dello sviluppo cittadino in una logica di rigoroso rispetto dell’ambiente. Hanno fatto storia le due fiaccolate organizzate a Terni con l’allora consigliere regionale Carlo Ripa di Meana proprio contro il sistema di quella sinistra che aveva costruito un vero e proprio ‘regime’, come dichiarò lo stesso arcivescovo di Perugia monsignor Chiaretti. Con quale faccia oggi può, l’estensore di certi comunicati stampa, di fronte ad episodi preoccupanti che vedono il ripetersi negli ultimi anni di enormi falò di rifiuti, a detrimento della qualità dell’aria, deteriorando un’immagine della nostra regione e delle nostre città, utilizzare strumentalmente tali episodi pur di sollevare polveroni solo per confondere le idee ai cittadini?».

Spinelli (Pd Terni): «Dilettanti, smemorati e in malafede»

«Le politiche ambientali di una città industriale con due secoli di storia come Terni sono una cosa troppo seria per essere lasciate in mano a dilettanti, smemorati o in malafede», scrive il segretario del Pd di Terni Pierluigi Spinelli in una nota. «Rispetto al grave incendio alla Ferrocart aspettiamo gli esiti delle indagini di chi di competenza. Rispetto agli scaricabarile e alle minimizzazione di parte leghista, tuttavia, alcuni richiami ai fatti sono doverosi. Le concessioni di aree industriali per gli impianti privati di termovalorizzazione presenti a Terni risalgono alla delibera di giunta del 6 marzo 1997, giunta Ciaurro, presente e votante l’allora assessore comunale Melasecche. Alle amministrazioni di centrosinistra successive vanno semmai fatte risalire la chiusura della discarica municipale di Pentima (1999), la chiusura del termovalorizzatore Asm (2007) e il grande sviluppo della raccolta differenziata che ha reso Terni una delle città più virtuose dell’Umbria sotto questo profilo (vedi dati Legambiente)». Quanto agli impianti per la raccolta differenziata «situati in zona industriale (e dove, sennò?), l’attuale amministrazione, con la delibera di giunta n.185 del 22 giugno 2019, che assegna nuove aree Paip alla Ferrocart, ha fatto pienamente sua questa scelta. Chi amministra dovrebbe conoscere gli atti che vota o firma, ci pare il minimo, sia per il passato remoto (Melasecche) che per il passato più prossimo (vicesindaca Salvati). Dopodiché le questioni davvero serie non sono gli imbarazzanti scaricabarile di chi ignora, dimentica o modifica la realtà, ma quelle che attengono la salute e i servizi pubblici essenziali per i cittadini. Su questo il Pd di Terni è pienamente impegnato. Ci sono alcuni passi essenziali da fare – conclude Spinelli -, accertare cause, coincidenze ed eventuali interessi dei roghi dei rifiuti in Umbria (non solo a Terni, l’indagine parlamentare ecomafie, di cui tanto si parla, è stata originata da quelli ripetuti di Ponte San Giovanni a Perugia); prevenire danni ambientali, alla salute dei cittadini ed economici (operazione che vede le amministrazioni leghiste del tutto assenti); ritirare subito un piano regionale dei rifiuti fatto ad esclusiva misura di interessi privati, che non risolve nessuno dei molteplici problemi ambientali e di servizio esistenti e, anzi, li aggrava tutti, scaricandoli sulle comunità locali e sui cittadini».

Terni, vasto incendio alla Ferrocart – Gallery

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