Terni, sangue ‘facile’: la città è preoccupata

Gli episodi di violenza, drammatici o cosiddetti ‘minori’, sono ormai fenomeni quotidiani

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di Marco Torricelli

Il problema esiste. Enfatizzarlo a scopi propagandistici è vergognoso, ma negarlo o anche solo minimizzarlo è sbagliato. E potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso.

L'uomo con l'accetta in spalla

L’uomo con l’accetta in spalla

Tensione sempre alta In una Terni stordita da un’ondata di caldo di cui non si aveva memoria recente, gli ultimi episodi di violenza hanno provocato un’attenzione ed un innalzamento della tensione che meritano risposte e non semplici alzate di spalle. Perché se sempre più spesso le ‘liti’ finiscono nel sangue, e magari solo per un caso non si trasformano in tragedia, un motivo ci deve essere. E non è banalizzando che il problema si risolve.

Le forze dell’ordine I primi ad essere consapevoli del problema, del resto, sono proprio coloro ai quali viene affidata, quotidianamente, la sicurezza dei cittadini: le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che, sempre più spesso, finiscono loro stessi per essere coinvolti in episodi pericolosi, spesso imprevedibili anche per loro.

David RaggiEpisodi drammatici Perché se l’attenzione viene, giustamente, sollecitata maggiormente dagli episodi più drammatici – l’omicidio di David Raggi, quello di Giulio Moracci o quello di Gabriella Zelli Listanti, per esempio – a nessuno può essere sfuggito come sia cambiato, in peggio, il rapporto quotidiano con l’altro – dove per ‘altro’ non vale la distinzione etnica, ma semplicemente – e drammaticamente – la prima persona che ci si para davanti.

La violenza Non occorre essere un sociologo per capire che la misura si avvicina all’essere colma: la città registra troppi episodi clamorosamente fuori scala per quello che era lo standard al quale era abituata ed appare evidente che ‘buttarla in politica’, o peggio ‘in caciara’, serve a poco. Sarebbe fare come alcuni dei protagonisti degli episodi a cui si fa riferimento.

Un gioielliere ferito e rapinato

Un gioielliere ferito e rapinato

La rabbia pericolosa Tanto che risulta essere proprio il sempre meno agevole controllo della rabbia uno dei motivi scatenanti degli innumerevoli – molti dei quali restano nascosti – episodi di violenza privata che caratterizzano ormai quasi quotidianamente la vita della città. Rischiando, in un caso, di provocare assuefazione e nell’altro di scatenare reazioni ‘di pancia’ ancor più pericolose.

I commercianti E tra chi sta in ‘prima linea’, i commercianti e comunque chi lavora ‘al pubblico‘, la paura ormai è una compagna di viaggio abituale: perché ai ‘rischi del mestiere’ classici – essere esposti alle mire dei malintenzionati – oggi se ne aggiungono altri, spesso assolutamente sopra le righe. Fermarsi a riflettere, senza pregiudizi o preconcetti, e mettere poi ‘a sistema’ le rispettive valutazioni, potrebbe risultare decisivo.

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