Omicidio per rapina: muore un anziano

Terni, la vittima è Giulio Moracci. I carabinieri hanno fermato tre rumeni, tutti pregiudicati

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di F.T.

Un tentativo di furto sfociato in tragedia. Di nuovo. Come già a gennaio, quando ad essere uccisa fu Gabriella Zelli Listanti.

LE FOTO DEL LUOGO DELL’OMICIDIO

La tragedia Stavolta a perdere la vita è stato Giulio Moracci, un 91enne che era in casa, in via Andromeda – al quartiere Gabelletta di Terni – quando, nel primo pomeriggio di martedì, tre uomini sono entrati nell’abitazione, forse ritenendola vuota, evidentemente con l’intenzione di rubare.

PARLA UN TESTIMONE – L’INTERVISTA

Le prime indagini

Le prime indagini

La colluttazione Dalle prime informazioni risulta che ci sarebbe stata una colluttazione e che l’anziano – invalido grave, come sua moglie, Fioranna Fineschi, 82enne, che era con lui – sarebbe stato praticamente soffocato da uno dei tre rapinatori che gli avrebbe tenuto a lungo la mano premuta sulla bocca. La moglie del poveretto sarebbe stata brutalmente malmenata ed ora è ricoverata all’ospedale di Terni. Entrambi erano stati legati dai malviventi: lui prono sul letto e lei su una sedia in cucina.

Presi I tre malviventi si sono poi dati alla fuga, ma i carabinieri del nucleo investigativo di Terni, che erano già sulle loro tracce, li hanno presi e al momento sono sotto interrogatorio.

PARLA IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA CESARE MARTELLINO

Il dottor Luigi Carlini arriva sul posto

Il dottor Luigi Carlini arriva sul posto

Gli inquirenti Nella casa dove si è verificato l’omicidio sono arrivati anche il comandante provinciale del carabinieri, Pier Luigi Felli, il sostituto procuratore Barbara Mazzullo e il medico legale Luigi Carlini.

Le autorità Anche il vice sindaco, Francesca Malafoglia e Moreno Rosati, in rapresentanza del sindaco Di Girolamo, si sono portati nell’appartamento dov’è avvenuta la tragedia.

Banditi in trasferta? Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è quella relativa ad una banda ‘in trasferta’, proveniente addirittura da fuori regione per commettere furti.

Terni andromeda gabelletta omicidio (16)

L’arrivo del carro funebre

La vittima Giulio Moracci era molto conosciuto nella zona di Gabelletta e come lui anche la moglie: entrambi originari di Massa Martana, fino a non molto tempo fa erano assidui frequentatori del locale centro sociale,  nel parcheggio del quale sarebbero stati bloccati i tre autori della rapina finita in tragedia. L’uomo, che ha sempre lavorato in campagna, era stato per anni ‘fattore’ in una villa della zona.

 

 

La conferenza stampa

La conferenza stampa

Le notizie Nel corso di una conferenza stampa, che è in corso di svolgimento nella caserma dei carabinieri, sono stati resi noti alcuni dettagli: i tre arrestati sono rumeni e tutti pregiudicati:  B.D. di 43 anni, E.C. di 20 anni e B.G di 21 anni (gli ultimi due sono stati bloccati all’interno dell’abitazione). Probabilmente arrivati da Roma, sono al momento sotto interrogatorio. Le accuse, nei loro confronti, dopo l’arresto il flagranza, sono di omicidio preterintenzionale, rapina, sequestro di persona e lesioni personali.

 

 

Crescimbeni Ed è già tempo di reazioni politiche. Il primo a far sentire la propria voce è il consigliere comunale, ed ex candidato a sindaco, Paolo Crescimbeni: «Ancora un omicidio a scopo di rapina a Terni. Un’escalation senza precedenti e le autorità ripetono che tutto a Terni va bene, che la criminalità è in calo! Il consiglio comunale ha approvato un atto di indirizzo che impegna sindaco e giunta a porre in essere un piano sicurezza entro trenta giorni. Fino ad ora silenzio totale se non la promessa di qualche telecamera entro giugno. Siamo di fronte a omicidi efferati mai verificatisi prima; siamo invasi da nuovi barbari della peggiore specie, è evidente che la situazione è oramai fuori controllo. Signor sindaco, signor prefetto, signor questore, i cittadini non sono solo spaventati, ma infuriati e non debbono essere costretti a difendersi da soli; la maggioranza consiliare ha respinto anche la mia proposta di volontari per la sicurezza. Cosa ci dobbiamo aspettare adesso?».

Il Pd A stretto giro arriva anche una nota del Partito democratico: «L’aumento di eventi criminali e fatti di sangue è del tutto inusuale per la città di Terni, dove i livelli d’integrazione e solidarietà non sono mai stati intaccati. Il nostro primo pensiero è di cordoglio per la vittima e vicinanza alla famiglia. La reazione è di rabbia per la ferocia con cui due nostri concittadini, anziani ed inermi, sono stati aggrediti . Non possiamo affrontare il tema della sicurezza in chiave emergenziale o emotiva, ma con la consapevolezza che le forze dell’ordine lavorano quotidianamente alla prevenzione e repressione della criminalità in modo lodevole ed encomiabile, come testimoniato dal fermo dei tre sospettati eseguito dai carabinieri. A questo, però, serve aggiungere un piano straordinario di lotta serrata, che coinvolga tutti gli strumenti e le sedi a nostra disposizione, al fine di elaborare senza indugio una concreta ed immediata strategia di monitoraggio, prevenzione ed intervento sul territorio, che consenta ai ternani di vivere nella propria città con serenità e senza insicurezze causate dalla costituzione di nuove sacche di criminalità».

Salvini Fa sentire la sua voce anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini: «Terni, un uomo di 93 anni (91, ma è un dettaglio; ndr) è morto oggi pomeriggio, legato e imbavagliato, durante una rapina subita in casa insieme all’anziana moglie. Morire così a 93 anni (sic), dopo una vita di lavoro, è pazzesco. Fermati i tre ladri autori della rapina, stranamente tre immigrati. Intanto Renzi occupa il parlamento con la sua schifosa legge elettorale. Meno delinquenti e più sicurezza, meno Renzi e più democrazia. Terni va ripulita. Tornerò – promette, o minaccia – presto in città».

Fabbri Il candidato alle regionali – con Claudio Ricci – Andrea Fabbri è categorico: «L’ennesimo, gravissimo episodio di violenza accaduto oggi imporrebbe al sindaco Di Girolamo la riconsegna delle chiavi della città. Il sindaco deve dimettersi in primo luogo per consentire a un commissario prefettizio di assumere nella sua sola persona tutti i poteri necessari per mettere fine a questa barbarie. Un commissario non è ricattabile dalle lobbies dei partiti. Di Girolamo deve poi dimettersi per sua dignità personale dopo il solito consiglio comunale sulla sicurezza che non ha portato ad alcuna azione concreta. Infine Di Girolamo deve dimettersi per allentare quella tensione sociale che in città sta raggiungendo livelli pericolosi».

Aggiornamenti a breve

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