Terni: «Se non mi fa il bonifico, mi faccio carcerare. Diglielo»

Le intimidazioni di ‘Hirudo’ non sono sfuggite agli inquirenti. Che mercoledì hanno arrestato cinque persone. Venerdì gli interrogatori

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Prestiti relativamente modesti, da un migliaio di euro, a volte connessi a debiti di droga che i consumatori non riuscivano a saldare. Ma anche prestiti importanti, nei confronti di imprenditori e titolari di attività: se ne conta uno di circa 240 mila euro e due da 80 mila euro. In tutti i casi i guadagni per il gruppo erano importanti, con interessi che a volte superavano – come importo – il doppio del capitale. Fra le vittime dell’indagine ‘Hirudo’, c’è chi ha trovato il coraggio di denunciare mentre altri sono rimasti più ‘guardinghi’ nel timore di ritorsioni.

Le intimidazioni

D’altronde i metodi usati dal gruppo portato alla luce dalla squadra Mobile e dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Terni, con i cinque arresti eseguiti all’alba di mercoledì su ordine del gip Barbara Di Giovannantonio, erano anche drastici, intimidatori. Come nei confronti di un ternano che non riusciva a saldare il proprio debito: una mattina, uscendo dalla banca, era stato afferrato con violenza per un braccio da uno degli indagati che lo aveva ‘invitato’ a rispettare gli accordi.

«Occhio che perde la libertà»

Ma anche dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il ternano Christian Forzanti (32 anni) e il romano Alessandro Ricci (56) – mentre i domiciliari sono scattati per il fratello di quest’ultimo, Carmine (55), per Loredana Giovannetti (65) e Renato Venditti (49) – ci sono passaggi che danno la misura della determinazione sia di chi erogava i prestiti usurari, sia di chi si occupava di ricuotere settimanalmente o mensilmente le pesanti rate. «Sai, io ti dico la sincera verità come fratello – dice uno degli indagati al telefono -. Oggi mi faccio carcerare se non mi fa il bonifico. Alle 2 parto con chi dico io da qui con la macchina a Fregene e vado giù a Terni. Tanto già lo sto a chiamà a questo: oggi perde il bene più prezioso che c’è nella vita, la libertà. Non mi frega un cazzo, digli che mi facesse il bonifico».

Gli interrogatori

Intanto quella di venerdì è la giornata degli interrogatori di garanzia con inizio alle ore 9: da capire se gli arrestati decideranno di chiarire almeno una parte delle contestazioni oppure se preferiranno attendere, restare in silenzio in attesa di ulteriori passi da parte dei propri legali difensori. In campo, fra gli altri, ci sono gli avvocati Francesco Mattiangeli (per Venditti), Marco Gabriele (Forzanti, Giovannetti) e Manlio Morcella (Giovannetti). La partita a scacchi è iniziata.

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