Terni, servizi educativi: «Stato di agitazione»

Sindacati contro il Comune: «Ritirare subito la delibera di riorganizzazione e discutere seriamente di tutto»

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Stato di agitazione e organizzazione di una manifestazione pubblica «per portare in trasparenza le condizioni di gravi problematicità che i Servizi educativi del Comune dl Terni attraversano e contemporaneamente gli alti livelli qualitativi che tutt’ora esprimono, oltre alla determinazione, di tutti quelli che concorrono al mantenimento di tali livelli, di percorrere tutte le vie possibili in difesa e salvaguardia dei servizi».

La protesta I sindacati di categoria e le Rsu del Comune di Terni – dopo un’assemblea molto partecipata – fanno fronte unico e denunciano che «alla luce dei contenuti della delibera della giunta comunale numero 25 del 24.02.2016, risulta evidente, precisa e dettagliata, la volontà dell’amministrazione di depotenziare qualitativamente e quantitativamente l’offerta delle scuole dell’infanzia comunali, a fronte dell’assenza dl un progetto di ampliamento dei servizi per bambini della fascia di età 0-3 anni, con l’aggravante dei continui riferimenti, presenti anche nel Dup, al servizi educativi privati».

I tempi Inoltre, «mentre per la riorganizzazione del servizio di refezione scolastica, nella delibera in questione si istituisce un gruppo di lavoro misto (che, per inciso, deve concludere i propri lavori entro e non oltre il mese di marzo 2016 e si riunirà per la prima volta solo il 24 marzo), per i servizi educativi si prefigura l’ennesima riorganizzazione effettuata senza alcun percorso di partecipazione con il personale e con le famiglie che ne usufruiscono».

Il personale Secondo i sindacati, poi, «cosa ancora più grave è l’affermazione, presente nell’atto di giunta, di voler procedere alla riorganizzazione “evitando nuove assunzioni”, pur essendo venuto meno, con sentenza della Corte costituzionale, ogni impedimento causato dall’essere il Comune di Temi un Ente “cattivo pagatore”. Alla luce di quanto discusso, l’assemblea ha deciso di proclamare lo stato di agitazione di tutto Il personale dei servizi educativi comunali, di chiedere il ritiro della delibera e la convocazione di un Tavolo comprendente tutte le parti coinvolte nella riorganizzazione dei servizi».

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