Terni, stalli disabili: «Questione prioritaria»

Colasanti (Unmil): «Grave chiedere ai cittadini di pagarseli». L’assessore Bordoni si dice pronto ad affrontare il problema

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Non è passata inosservata la questione degli stalli per disabili ‘a pagamento’, a Terni, dove è fermo da oltre due anni il rilascio delle concessioni da parte del Comune (oltre 200 le richieste accumulate nel frattempo), che non ha a disposizione le risorse necessarie a realizzare le strisce gialle. Chi vuole può pagarsele di tasca propria, alla cifra di 250 euro più Iva.

Gianfranco Colasanti

Permessi sotto la lente

A prendere posizione è infatti Gianfranco Colasanti, presidente dell’Unmil, l’Unione nazionale mutilati e invalidi da lavoro. «Già ad ottobre – spiega – avevamo affrontato la questione nel corso di un incontro con il sindaco Latini, gli assessori Salvati e Fatale e il funzionario addetto. Una situazione del genere è impensabile, esprimiamo disappunto in merito e diffidiamo il Comune, per qualche centinaia di euro, a spingere i cittadini a provvedere da soli. Convivere con una disabilità è già di per sé grave e pesante, come ci si può permettere di dire loro di pagarsi da sé gli stalli?». Colasanti annuncia che tornerà a bussare al sindaco e all’assessore alla Viabilità (nel frattempo la delega è passata dalla Salvati a Leonardo Bordoni) per sollecitare un intervento. «Chiediamo l’attivazione di un tavolo in materia, per discutere più in generale anche dei permessi disabili, passati negli anni da 2.300 a 4.800, un numero anomalo, e del regolamento sulle concessioni. Siamo pronti anche ad occupare il consiglio comunale se sarà necessario».

Parla l’assessore Bordoni

Sulla spinosa questione interviene l’assessore comunale Leonardo Bordoni: «La questione degli stalli per il parcheggio dei veicoli di persone con disabilità – afferma – è il primo dossier che affronterò come assessore alla mobilità. Su questi temi c’è già stata in precedenza un’interlocuzione con la giunta comunale e perciò credo che sia arrivato il momento di definire la situazione sia dal punto di vista dell’opportunità politica che da quello della fattibilità giuridica. Stiamo per questo predisponendo un regolamento che tenga conto delle esigenze dei cittadini, della situazione finanziaria dell’ente e delle normative vigenti. L’obiettivo è dotare la città, anche in questo settore, di un quadro di regole certo, che non discrimini alcuno e che, con il supporto di chi meglio di tutti conosce le problematiche del mondo della disabilità, possa finalmente contribuire a dare una risposta concreta ai problemi».

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