Terni, tariffa rifiuti 2021: «Aumenti per categorie deboli»

Si riaccende la polemica dopo le schermaglie politiche di inizio anno su Tari, Taric e conguagli. L’opposizione attacca: «Né agevolazioni né risparmi»

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Tari 2020, Taric 2021 e cartelle, la polemica si riaccende dopo lo scontro politico di inizio 2021 sul taglio delle agevolazioni e il problema bonus. Sono le minoranze di palazzo Spada a tornare all’attacco con focus in particolar sulle ricadute per le fasce deboli: «Aumenti anche per quest’anno a loro carico».

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Gli aggravi

Sono i consiglieri comunali di Pd, M5S, Senso Civico e Terni Immagina a riproporre il tema: «Come avevamo ampiamente annunciato, stanno partendo gli invii delle cartelle 2021 senza le agevolazioni per le fasce deboli della cittadinanza, senza risparmi ma addirittura con aggravi per l’intera collettività». I documenti in spedizione «contengono gli acconti ed il saldo per il 2021 secondo le scadenze stabilite. Il conguaglio verrà spedito successivamente ed includerà altresì l’addizionale provinciale sull’intero importo della tariffa. Questo, inoltre, terrà conto degli svuotamenti dell’indifferenziato, con eventuali ulteriori costi per chi supererà la quota di quelli consentiti per ogni singola utenza». Il riferimento è alla nuova Tariffa rifiuti corrispettiva, la Taric.

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Conguagli ed esborsi

Per l’opposizione «si prosegue nel colpire tutte quelle fasce di popolazione che per reddito, o per presenza di persone disabili o per numerosità dei componenti, in precedenza vedevano delle agevolazioni fiscali, per di più confermate recentemente dai governi nazionali ma non recepite dal nostro comune. Quest’anno la prima scadenza dell’acconto sarà a distanza ravvicinata dopo il conguaglio Tari 2020 da cui è nato il caos che avevamo ampiamente previsto. Tale esborso per ogni cittadino diventa pesante a tutte quelle categorie fragili e per tutte le altre in difficoltà a causa della pandemia. Fin dall’inizio della consiliatura abbiamo sostenuto che il Comune deve tutelare le fasce più deboli, abbiamo poi aggiunto fin dall’inizio della pandemia in corso che l’amministrazione avrebbe dovuto ristorare tutti gli esercizi commerciali, le aziende e le associazioni per i mesi di chiusure e di emergenza. Ribadiamo quindi, visti anche gli ultimi aggiornamenti normativi, che rimandano per il 2021 al Piano economico finanziario del 2020 per la Taric, che la soluzione – concludono – adottata dalla giunta Latini, ovvero quella di far pagare comunque ai contribuenti gli sgravi ad alcune categorie, ci vede assolutamente contrari. Il Comune in questo modo ripartisce solo i costi complessivi del servizio, senza provvedere di proprio, nonostante i provvedimenti adottati dal governo nazionale».

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