Terni, Tari e ‘taglio’ agevolazioni: servono 176 mila euro

In apertura di consiglio scambio tra i consiglieri e l’assessore Masselli: «Sospesi gli avvisi per 60 giorni, occorre trovare i fondi». Coinvolte quasi 5 mila utenze

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Ben 176 mila euro. Questa la cifra che occorre al Comune di Terni per risolvere – nel contempo sono partite comunicazioni per sospendere gli avvisi di pagamento inviate nei giorni scorsi e che tanto nervosismo hanno creato tra i cittadini – il caos sul conguaglio Tari 2020 ed il bonus sociale saltato per le categorie svantaggiate: l’assessore Orlando Masselli, pressato sul tema in apertura di consiglio comunale da Valdimiro Orsini (UpT) ed Emanuele Fiorini (Forza Centro), ha cercato di dare delucidazioni sullo spiacevole accaduto.

IL PASTICCIO TARI E LA REVOCA DELLE AGEVOLAZIONI

Chi ci rimette: quasi 5 mila utenze

Le utenze coinvolte in totale sono 4.892 (al 2020) per una media di 36 euro a testa. Il totale è dunque di 176 mila euro: le agevolazioni per le persone con handicap gravi sono pari a 49 mila euro, per le famiglie (5 o più persone) 11 mila e, a chiudere il cerchio, i 104 mila per i nuclei familiari che sono a reddito zero. Sull’importo complessivo – le parole di Masselli – «sono in corso verifiche per il reperimento di risorse di bilancio utili alla copertura. Saranno trovate nei prossimi giorni. Per il futuro dovremo individuare fondi per la spesa sociale e si dovrà esprimere il consiglio: dobbiamo andare a dare un contributo a famiglie bisognose per pagare il gestore della raccolta (l’Asm, ndr)». E nel contempo? «Inviata la comunicazione ad Asm per la sospensione degli avvisi per 60 giorni, termine entro il quale sarà definito l’iter. Compensazione, azzeramento o forma di ristoro».

ECCO LA TARIC NEL TERNANO

Il vuoto amministrativo ed i fondi. Mercoledì in IV° commissione

Un ammanco che ha scatenato l’ira dei cittadini coinvolti. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto? «Le agevolazioni erano previste e sono state riconfermate nella legge di stabilità del 2014, con copertura grazie a risorse messe a disposizione delle amministrazioni. Ma il fondo specifico dal 2009 al 2019 non è mai stato costituito. E nel 2020 la situazione è stata più complessa per il Covid e, di conseguenza, altre agevolazioni a favore delle attività economiche che hanno avuto una riduzione/sospensione della produzione». In sostanza niente soldi in cassa. Non solo: «Ci sono state una serie di scadenze – di mezzo c’è anche il Piano economico-finanziario – che hanno creato un vuoto amministrativo nell’esecuzione di alcuni adempimenti». Altro guaio: «Gli avvisi sono partiti per un errore di carattere informatico per l’applicazione del nuovo regolamento Taric». Vale a dire la Tariffa rifiuti corrispettiva: «Dal 2021 è il Comune che deve restituire le agevolazioni al gestore. Quando Asm ha recepito l’iter nuovo è partita la bollettazione dei conguagli ed il sistema ha recepito anche quelle utenze che erano interessate dalle riduzioni». Pasticcio tecnico, ora si corre ai ripari. Intanto mercoledì mattina della storia se ne parlerà in IV° commissione controllo e garanzia.

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