di S.F.
Il sindaco Stefano Bandecchi lo aveva già dato per certo alcune settimane fa. Il dirigente Piero Giorgini e il Rup, Matteo Bongarzone, lo avevano fatto capire durante il sopralluogo in loco della scorsa settimana. Ora è nero su bianco: il teatro ridotto del Verdi viene stralciato dal progetto. O meglio, inizia il lavoro tecnico per farlo.
In sostanza l’esecutivo Bandecchi ha dato mandato agli uffici tecnici comunali della direzione lavori pubblici di «valutare la possibilità di elaborare, ai sensi e nei limiti del codice appalti e mantenendo invariato l’importo complessivo dei relativi quadri economici, una variante in corso d’opera al progetto esecutivo dell’intervento». Che sarà poi sottoposto all’approvazione della giunta comunale «con la finalità di adottare le migliori soluzioni tecniche atte ad evitare il dilungarsi dei tempi per la conclusione degli interventi sopra richiamati». Palla in mano all’ingegnere Bongarzone.
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A questo punto ci si arriva perché si sono evidenziate alcune criticità in corso d’opera – tutto inserito in una relazione del 30 gennaio scorso – e soprattutto «è prioritario per l’amministrazione comunale garantire la conclusione dei lavori del 2° stralcio nei termini previsti dal Pnrr». Anche perché non ci sono proroghe in vista al momento (2026). Poi si arriva al nocciolo, già di fatto esposto durante il sopralluogo: «Il cosiddetto teatro ridotto, inizialmente previsto per rendere funzionale il 1° stralcio, all’epoca in assenza dei finanziamenti per la realizzazione del 2° stralcio, può essere oggi stralciato dal progetto generale andando a recuperare così risorse economiche necessarie al completamento e miglioramento dell’opera e per far fronte agli imprevisti sinora emersi». Vedremo gli sviluppi.
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