Terni, tensione-Staino: debutto tra le proteste

Mercatino, la soluzione post foro Boario non va giù a diversi esercenti: niente riapertura e scontro col Comune. ‘Sogno’ piazzale Bosco, Fatale stoppa

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Umore abbastanza ‘nero’, fra chi ha riaperto – circa il 60% – ma soprattutto fra chi è in protesta e non intende per il momento ripartire. Gli esercenti del mercatino del mercoledì, a Terni, sono complessivamente – verrebbe da dire tutti, oggettivamente la situazione è tutt’altro che comoda e agevole – scontenti della soluzione-Staino per i propri affari. I motivi vanno cercati soprattutto nelle condizioni del terreno e igieniche complessive dell’area, piuttosto sporca in diversi punti. Mercoledì mattina le forze dell’ordine, segno della tensione palpabile già scattata da martedì pomeriggio, hanno presidiato sia i ‘vecchi’ spazi del foro Boario, da cui i commercianti si sono dovuti trasferire, ma anche quelli ‘nuovi’ dello Staino. E il clima è rimasto teso per buona parte della mattinata, anche fra gli stessi commercianti per punti di vista diversi su come affrontare la situazione.

GLI AMBULANTI: «SITUAZIONE NEGATIVA. SIAMO ALLO STATO BRADO, DA TERZO MONDO»

Primo impatto: «Così è impossibile riprendere»

Come detto la bocciatura è pressoché unanime. Dipende per lo più dalla mancata asfaltatura e da tutto ciò che ne consegue: «La situazione è negativa, se tira il vento è un problema e prima di metterci qua serviva sistemare. Siamo allo stato brado». La linea di pensiero non cambia molto da un ambulante all’altro: «Siamo in una condizione da terzo mondo, così è impossibile lavorare e oggettivamente non ce la sentiamo di aprire. Si impolvera tutta la merce, per chi vende abbigliamento è un grosso problema. E i bagni? Non siamo animali. Noi siamo ferme – dicono quattro donne – da mesi però così non si può riprendere. E una signora è anche caduta, il terreno non è adatto». C’è poi chi ha scoperto del trasferimento mercoledì mattina stesso: «Siamo andati al Foro Boario – sottolinea una signora che arriva da Marta, Viterbo – e ci hanno avvisato in quella circostanza». Focus anche sugli ostacoli per le persone con disabilità e le conseguenze in caso di pioggia.

27 FEBBRAIO 2020: CORO DI ‘NO’ PER IL MERCATINO ALLA PASSEGGIATA

‘Sogno’ piazzale Bosco. Fatale: «Città ha risposto bene»

I più scatenati sono coloro che provengono da fuori regione che, rispetto ai colleghi ternani, conoscevano meno il nuovo contesto. Per loro niente ripresa: «Sapevamo che c’erano delle criticità, sono emerse molto più di ciò rispetto a ciò che ci aspettavamo. Avremo un nuovo confronto con l’amministrazione per vedere che tipo di alternative ci sono: il desiderio riguarda l’area di piazzale Bosco e La Passeggiata (di cui si era già parlato in commissione consiliare, c’era stato un coro di ‘no’). Realisticamente si cercherà una soluzione intermedia in quest’area, magari dalla parte asfaltata. Occorre fare dei calcoli per capire se ci entriamo», il sunto di Mauro Fortini della Fiva Confcommercio Umbria (lui ha riaperto) dopo il primo confronto mattutino con gli operatori. A stretto giro arriva anche l’assessore Stefano Fatale per un check e un breve colloquio con la comandante della polizia Locale Gioconda Sassi, nonché con lo stesso Fortini: «Nell’emergenza è una situazione che la città ha accettato bene, il parcheggio è pieno. Se hanno un’ipotesi migliore noi siamo a disposizione, ma l’area scelta è questa e resta. L’asfalto? Bisogna farlo ovunque allora, abbiamo agito solo per rispondere alla loro esigenza di riaprire. Dopo di che andranno in una zona asfaltata quando finirà il periodo covid-19. Ex Bosco per il futuro? No, è sempre vocabolo Staino seppur dall’altro lato rispetto a quello odierno. Se qualcuno vuole speculare non so cosa fare: mi riferisco al fatto che alcuni ambulanti, dopo aver fatto degli accordi con le associazioni di categoria ‘ufficiali’, ci vogliano spiegare come fare (si riferisce agli extra ternani, ndr)». Chiaro che la storia non finirà qui: a breve all’amministrazione sarà presentato un progetto da parte degli ambulanti per cercare di superare il problema.

I PRIMI LAVORI PER L’ADEGUAMENTO: EMERGONO SUBITO I PROBLEMI

Opposizione all’attacco: «Girone dantesco»

Nel corso della mattinata è stato ribadito più volte – questioni già note – che si tratta di un trasferimento temporaneo d’emergenza per il coronavirus. Poi, con ogni probabilità dopo l’estate, ci sarà invece un’altra fase a sé a causa della realizzazione del palaTerni al Foro Boario: Fatale, in sostanza, ha garantito che per quel periodo ugualmente transitorio ci sarà una zona asfaltata a disposizione. Da ricordare che l’altra possibilità, vale a dire l’aviosuperficie ‘Alvaro Leonardi’, è stata scartata per il «poco senso logico» e la lontananza dal centro. «L’amministrazione comunale non sa gestire neanche la vicenda della collocazione del mercato infrasettimanale – le parole dei consiglieri comunali di Pd, M5S e Senso Civico – questa mattina, nonostante le rassicurazioni dei giorni passati e gli impegni presi in III° commissione dall’assessore Fatale, agli operatori e i ternani che sono andati a fare la spesa ha fatto trovare allo Staino una spianata polverosa e priva di ogni minimo servizio – ad eccezione di due bagni chimici – nonostante gli interventi richiesti riguardavano il minimo sindacale per rendere accettabile il decoro dei luoghi. Una situazione che ha indotto numerosi operatori a non esporre la loro merce. Un girone dantesco che, tra buche, sole, fondo sconnesso, ha messo in difficoltà numerosi cittadini, in particolare le persone più anziane o con problemi di deambulazione. Sono settimane che  diciamo che lo spostamento del mercatino per consentire i lavori del palasport poteva essere una opportunità per ripensare la dislocazione dei servizi della città, per indirizzare presenze e consumi. Ma questo l’amministrazione comunale non è stata capace di farlo. Una grande occasione per far ripartire il commercio al centro di Terni, sfruttando le sei piazze contigue dell’area di piazza della Repubblica, unicum internazionale, e la parte di corso del Popolo che non interessa il tribunale. Un modo per portare persone in centro, negli esercizi pubblici presenti che dopo la lunga emergenza covid-19 hanno bisogno di lavorare. Siamo consapevoli che la collocazione del mercato in centro è una operazione complessa, ma gli sforzi sarebbero stati ampiamente ripagati dai  benefici. Purtroppo qualcuno pensa ancora che sia possibile governare Terni senza impegno e  passione per quello che sta facendo. Come se questa città potesse uscire dalla situazione difficile nella quale si trova  senza che la macchina politico-amministrativa metta in campo azioni complesse e straordinarie. Nonostante fin da subito avessimo perorato la causa del mercatino in centro, come minoranze abbiamo tenuto prioritario trovare una mediazione perché gli operatori ambulanti potessero riattivarsi quanto prima. Lo avevamo fatto mettendo da parte le polemiche e chiedendo solamente di svolgere quanto prima i lavori per rendere decorosa e funzionale l’area dello Staino individuata dall’assessore Fatale come la più idonea anche per la necessità determinate dall’emergenza covid-19. Per l’ennesima volta – concludono – la nostra fiducia è stata mal riposta e l’operazione risulta fallita. Basti pensare che oggi non c’erano neanche quattro bagni chimici o un fondo stradale dignitoso. I mancati impegni per garantire che l’area fosse resa idonea e decorosa per la ripartenza delle attività denotano un lassismo dell’amministrazione non conciliabile con la sfida che attende una città che deve rialzarsi».

 BAGARRE ALLO STAINO – LE PAROLE DI FORTINI, FATALE E IL CONFRONTO TRA GLI AMBULANTI

 


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