Terni, nuovo Globo: conferenza servizi dà l’ok per la variante

Era stata indetta oltre tre mesi fa, poi lo stop temporaneo per le indagini geologiche ed il via libera. Ora l’atto in consiglio comunale, per l’edificazione se ne parla nel 2022

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di S.F.

Fase chiusa, ma partita ancora aperta per il permesso di costruire. Ci è voluto del tempo ma ora c’è la conclusione della procedura ad oltre tre mesi – era il 14 aprile – dall’indizione: la conferenza di servizi decisoria in forma semplifica ed asincrona per la variante urbanistica legata alla nuova ‘casa’ del Globo, in via Marcangeli a Terni, ha avuto esito positivo. L’iter era stato interrotto in via temporanea a fine maggio su input della società coinvolta nel progetto, la Mare Blu S.p.A. di Martinsicuro, per il completamento delle indagini geologiche sull’area.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO

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LA SOPRINTENDENZA AVVISA

Di cosa si tratta. Il parere della Regione

Il tema è noto e parte dal via libera dell’esecutivo Latini – inizio febbraio – alla richiesta della società abruzzese, attiva per il progetto da oltre 20 milioni di euro. Salvo imprevisti saranno realizzate due strutture da 6 e 7 mila metri quadrati con sistemazione della viabilità e creazione del parcheggio: la variante consente di sviluppare un’unica area produttiva da 35.790 metri quadrati. «Dall’esame degli studi geologici – si legge nel parere dell’ultimo parere della direzione regionale governo del territorio, ambiente e protezione civile a firma di Sonia Mariuccini e Andrea Motti – e delle cartografie geotematiche si rileva la compatibilità delle previsioni urbanistiche con le condizioni geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio interessato dalla variante in oggetto».

Ma non è finita: si va in consiglio

Con ogni probabilità l’edificazione della maxi struttura non sarà avviata prima del 2022. Ci sono anche due passaggi rilevanti da scontare: l’esame planivolumetrico – è previsto nella convenzione originaria per l’area ex Edilstart, è rimasto in sospeso – e soprattutto il permesso di costruire che, giocoforza, arriverà solo dopo il via libera del consiglio comunale alla variante urbanistica dell’area Paip in questione.

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