Terni: via le panchine, il bivacco si sposta di pochi metri

Accade in corso Tacito dove lunedì il Comune ha rimosso le sedute all’altezza di largo Passavanti

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Le tre sedute in pietra, in corso Tacito – altezza largo Elia Rossi Passavanti – sono state rimosse lunedì, come promesso dall’amministrazione comunale di Terni per ovviare al problema del ‘ritrovo di sbandati’ che questo spazio, al pari di altri, era diventato ormai da tempo. Con comprensibili rimostranze da parte degli esercenti. Solo che ora chi bivaccava lì, ha dovuto trovare altre soluzioni. Come ad esempio sotto ‘l’arco’ fra piazza del Mercato e largo Passavanti, o in largo Villa Glori, in ogni caso a poche decine di metri dalle sedute rimosse, dove martedì mattina c’era chi dormiva sul bordo di un’aiuola. Che il problema potesse riproporsi, era in qualche modo scontato. Quale sarà la soluzione, se anche sociale o di ordine pubblico, oltre che di tipo urbanistico, lo si vedrà. Intanto adesso sono altri commercianti a storcere il naso.


Simonetti (M5s): «Si cercano facili applausi di fronte a situazioni di disagio sociale e psichiatrico»

Sulla questione interviene Luca Simonetti del Movimento 5 stelle di Terni: «Togliere le panchine per combattere dipendenze e degrado – afferma – è l’idiozia del secolo. Già oggi è possibile vedere come i frequentatori abituali di quella zona si sono spostati di pochi metri e continuano a vivere il proprio disagio nell’incuranza generale. È ridicolo che tale scelta venga fatta proprio mentre il Comune sceglie di non potenziare l’organico della polizia Locale, abbattendo le unità previste dal piano del fabbisogno del personale, per quanto resti una scelta marginale nell’ambito di una vicenda che al contrario va affrontata solo ed esclusivamente mettendo in campo politiche sociali corrette. La nuova amministrazione – prosegue l’esponente pentastellato – sembra essersi già arresa in maniera incondizionata se questa è la capacità, o meglio l’incapacità, di convocare la rete dei servizi per affrontare questioni legate al disagio sociale e alle dipendenze che affliggono persone abbandonate da decenni a se stesse. Dipendenze che spesso sono collegate a patologie psichiatriche e forme di disagio sociale che devono essere affrontate con serietà e non cercando facili applausi di approvazione».

Rossi (Terni Civica): «Assumere toni istituzionali»

«La campagna elettorale – commenta l’esponente di Terni Civica – è terminata tempo e temi come il decoro e la cura  della città sono un valore per tutti, per cui ritengo sia il momento di assumere toni istituzionali. Soprattutto se si invoca collaborazione si termini con il dire che prima tutto faceva schifo, dovendo prendere atto di quanto sia complicato ottenere il rispetto della cosa pubblica in una città in cui il vandalismo e la sporcizia sembrano un passatempo largamente diffuso. Le amministrazioni poco possono di questi tempi senza la collaborazione dei cittadini tutti, se ci si ostina a voler essere gli amministratori di pochi presto si faticherà anche a trovare volontari per sopperire alle tante emergenze. La dura realtà è che esistono difficoltà oggettive con cui altri già si sono scontrati prima, trovandosi sovente a cozzare contro muri di gomma e cattive abitudini consolidate. Si prenda il buono da chi ha preceduto, migliorando dove, per molte ragioni, finora non si è riusciti a incidere. Perché vincere le elezioni non è ricevere un premio ma una assunzione di responsabilità, non solo verso chi ha  dato fiducia ma anche e soprattutto verso chi non lo ha fatto. Oggi si parla degli ultimi atti vandalici (mai così pesanti) al parco Ciaurro e il problema dei bivacchi sulle panchine di corso Tacito. Scegliere di affrontare il problema del decoro urbano con scelte estreme, come quelle di eliminare le panchine di Corso Tacito, per spostare di qualche metro il bivacco sa di operazione perbenista e di facciata, come il voler nascondere la polvere sotto il tappeto. Spostare i problemi non li elimina .
Minacciare poi di togliere tutte le panchine se questi si sposteranno ha, immaginando la scena, del surreale, stante la serietà del tema. Il disagio sociale, quello dei giovani che vandalizzano le panchine di parco Ciaurro così come di coloro che occupano alcune panchine, è tema molto serio che di certo il dissesto non ha aiutato a affrontare compiutamente, aggravato per di più dalla dura fase pandemica. Il grave disagio sociale che vive una parte di cittadini non è un solo problema di ordine pubblico o di decoro. Servirebbe rafforzare i servizi sociali, di controllo del territorio per salvaguardare i soggetti più vulnerabili e poveri, partendo dalle tante associazioni, dai gruppi di cittadini, dalle parrocchie che già si impegnano per sostenere ed aiutare. Spostare il problema altrove è una proposta superficiale che non rappresenta una soluzione a un  problema cosi complesso».

Gentiletti (Terni Valley): «Quelle persone non hanno mai dato fastidio»

«Passandoci tutti i giorni, più volte al giorno, posso dire che conosco le persone che stazionavano sulle panchine rimosse di Corso Tacito. A me non hanno mai dato alcun fastidio e nella mia idea di società sono i benvenuti. La scelta – commenta Alessandro Gentiletti – di togliere le panchine è una soluzione inutile, come inesistente il problema che alcuni tuttavia percepivano. Se ora stanno più sereni quelli che si lamentavano, allora bene così. Anche perchè di panchine ce ne sono altre. Certamente, posso dire che non lo giudico un atto politicamente discriminatorio, come invece era l’ordinanza contro i mendicanti e quella che sanzionava le vittime della prostituzione. Una scelta che non criminalizza e dà una soluzione apparente a un problema apparente. Provo, invece, fastidio nel leggere che quelle persone vengano definite da alcuni come malati psichiatrici o bisognosi di cure e ciò con fine politicamente strumentale. Anche se fosse detto con buone intenzioni, è un linguaggio che secondo me fa molto peggio ed è più discriminatorio».

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