Tk-Ast, Marini-Morselli è scontro frontale

Botta e risposta tra l’ad di Ast e la presidente della Regione: si profila un duro match

Condividi questo articolo su

di Marco Torricelli

La sede è prestigiosa. Molto. La prima frase, però, ricorda quella di un film. Anzi, di un cartone animato. «So che mi dipingono così», ha detto Lucia Morselli al Corriere della Sera, con il quale ha accettato – noblesse oblige – di parlare della situazione delle acciaierie di Terni e di quello che sta combinando lei. Impossibile non pensare alla Jessica Rabbit della pellicola di successo.

L’intervista Proprio perché lo ha detto per chiarire che lei non è cattiva, ma «disponibile da sempre al confronto e la vicenda di Ast sta lì a dimostrarlo», che la lunga vertenza è «una ferita profonda», che l’azienda è «guaribile, a patto di fare delle efficienze», che «riusciremo a garantire la stessa produzione con un numero inferiore di persone», che il jobs act «è una grandissima riforma, onore al governo per il coraggio ma è ancora presto per dire se noi torneremo ad assumere».

L’attacco Ma la stilettata finale è sembrata decisamente studiata, anche perché è stata la stessa Morselli a chiedere al giornalista che la intervistava di poter aggiungere la frase: «Saremmo molto contenti se la Regione Umbria procedesse al finanziamento dell’infrastruttura Orte-Civitavecchia, ridurremmo di molto i costi della logistica».

Marini La presidente della Regione, Catiuscia Marini, chiamata direttamente in causa, replica dicendo di aver letto l’intervista «con preoccupazione. Al di là delle considerazioni in merito alla vertenza che ha visto coinvolte le acciaierie di Terni e alle preoccupazioni che nutro sulla coerente attuazione da parte dell’ad dei contenuti dell’accordo sottoscritto con il governo e con le istituzioni locali, mi sorprende che il manager della multinazionale ancora una volta ponga in maniera errata alcune questioni».

Le precisazioni Marini dice che «nel corso della vertenza, ai fini della definizione dello stesso accordo, le istituzioni locali (Regione e Comune di Terni) hanno posto al governo la necessità di dare veloce attuazione al finanziamento per il completamento della Orte-Civitavecchia. Infrastruttura il cui tracciato peraltro percorre esclusivamente il territorio della regione Lazio, e in ogni caso si tratta di un’opera la cui possibilità di realizzazione necessita di un impegno diretto del governo».

Lo«stupore» La presidente, poi, attacca: «Ribadisco poi che da sempre le istituzioni locali umbre, preoccupate del futuro industriale delle acciaierie di Terni, si sono poste il tema del collegamento del territorio umbro con il porto di Civitavecchia. Stupisce che l’amministratore delegato di una importante multinazionale non abbia di meglio che sollecitare una questione relativa ad una infrastruttura che non attiene alla competenza diretta della Regione Umbria, ne da essa finanziabile. In ogni caso – prosegue Marini – ricordo che ho personalmente avviato un confronto sia con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sia con il governo, affinché il completamento di questa infrastruttura venga riconosciuto come obiettivo prioritario in quanto particolarmente importante per tutto il territorio umbro e per il futuro industriale dell’area di Terni e Narni. Infine, ricordo anche che la Regione Umbria si è impegnata, al fini di rendere possibile l’accordo su Ast, con uno stanziamento di 5 milioni di euro per l’efficientamento energetico ed ambientale delle Acciaierie di Terni».

Braccio di ferro Quello che si profila, insomma, è un autentico scontro tra le due prime donne – quella dell’Ast e quella della Regione – con la prima che sembra intenzionata ad aprire più fronti di scontro, mentre tutti potrebbero essere portati a pensare che il suo primo obiettivo dovrebbe essere quello di tenere i toni bassi. Tattica, forse. Ma la lady d’acciaio ci ha abituato che lei, magari, non è cattiva, ma sa bene dove deve o vuole andare a parare.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli