Umbria, arrivano 140 infermieri di quartiere

Nuova figura prevista dal decreto Rilancio, altre 300 assunzioni circa tra il personale sanitario. Raddoppiano le specializzazioni

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di Federica Liberotti

Aumento del personale sanitario per circa 300 unità, borse di specializzazione quasi raddoppiate, nascita della figura dell’infermiere di quartiere, circa 140 in tutta la Regione: sono alcune delle ricadute che si prevede avranno in Umbria, sul fronte della sanità, le misure introdotte dal decreto Rilancio varato dal Governo. Ad illustrarle, giovedì mattina, il consigliere regionale del Pd, Tommaso Bori, in una videoconferenza tenuta insieme al collega di M5s Thomas De Luca e al sottosegretario agli affari europei, Laura Agea.

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Interventi anche sull’edilizia

Saranno circa un centinaio i medici, 200 gli infermieri e altri 100 gli oss che dovrebbero essere assunti in Umbria, numeri che, va detto, si basano per ora sull’andamento dello ‘storico’ della distribuzione sul territorio nazionale, e che potrebbero dunque avere qualche oscillazione. «Numeri che possono fare la differenza – ha detto Bori – con un impatto notevole per il nostro sistema sanitario sotto organico». Per l’Umbria è previsto orientativamente anche lo stanziamento di 34 milioni nell’ambito di Fondo sanitario nazionale, analoghe risorse dovrebbero invece arrivare nell’ambito dei due milardi previsti dal Governo per edilizia e struttrure sanitarie. Tre milioni (su 185 complissivi) saranno diretti, sempre in Umbria, all’abolizione del superticket. Gli interventi previsti negli ospedali saranno mirati all’ammodernamento, all’aumento delle terapie intensive e subintensive . Quanto al personale, nove i milioni che si prevede siano diretti a nuove assunzioni, incentivi e borse di specializzazione. Queste ultime, sempre in Umbria, quest’anno dovrebbero passare da 110 a più di 200. «Si punterà sulle specialità più toccate dall’emergenza – ha detto Bori -, è un segnale molto positivo perché non c’è carenza di specialisti più che di medici». In merito alla medicina territoriale, è previsto il potenziamento della rete territoriale di assistenza per Covid, dell’assistenza domiciliare e la creazione della figura degli infermieri di quartiere. Il decreto ne prevede 8 ogni 50 mila abitanti, dunque in Umbria dovrebbero attestarsi sulle 140 unità.

Ecobonus, reddito di emergenza e zone economiche ambientali

Sul fronte degli altri interventi previsti dal decreto, De Luca si è soffermato invece sul superbonus 110%, «un’occasione enorme – ha detto – per il nostro territorio che ha storicamente una vulnerabilità sismica». «Si va a lavorare su due fronti – ha proseguito -: messa in sicurezza del territorio, con riqualificazione degli immobili e sviluppo, e riconversione verso sostenibilità e risparmio energetico. Una misura di una portata incredibile per la nostra regione». Il consigliere pentastellato ha poi ricordato l’ampliamento della platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza attraverso il reddito di emergenza, «una reale ancora di salvezza – ha aggiunto – per tantissime famiglie e persone che non avrebbero avuto alcun tipo di opportunità. Si va a costruire una rete per la tenuta sociale de territorio». Altro strumento da approfondire, quello delle zone economiche ambientali, che riguarda il territorio dell’area di Norcia e dei Monti Sibillini e che prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro per incentivare la creazione di attività ecompatibili che conservino il patrimonio ambientale. «Tutte misure – ha concluso De Luca – che dovrebbero rappresentare una reale opportunità, al di là dell’appartenenza politica, di rilancio della nostra regione. Bisognerebbe ragionare su come riuscire ad intervenire anche con misure dell’esecutivo per facilitare misure che hanno potenzialità storica in alcuni casi».

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