Umbria Mobilità, conferma in appello: «No danno erariale»

La Corte dei conti conferma la sentenza di primo grado del procedimento che contestava 44 milioni di euro a 45 persone

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Confermata integralmente dalla prima sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei conti la sentenza con la quale, nel novembre 2018, i giudici contabili di primo grado dell’Umbria avevano dichiarato il proprio difetto di giurisdizione in merito alla citazione con cui la procura aveva contestato un danno erariale di oltre 44 milioni e 200 mila euro (41 ai danni della Regione e tre ai danni della Provincia di Perugia) a 45 persone, fra cui gli ex vertici di Umbria Tpl e Mobilità e amministratori pubblici. Tra loro la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e componenti delle due precedenti giunte regionali (Antonio Bartolini, Fernanda Cecchini, Giuseppe Chianella, Fabio Paparelli per l’ultima, Gianluca Rossi, Carla Casciari, Vincenzo Riommi, Stefano Vinti per la penultima). I giudici di via Martiri dei Lager si erano allora invece espressi nel merito circa la posizione di cinque convenuti – Leonardo Arcaleni, Maurizio Angelici, Ivano Antonelli, Vania Patacca, Riccardo Ferrini -, tutti ‘assolti’.

Appello respinto

La Corte presieduta da Agostino Chiappiniello ha dunque respinto l’appello presentato dal procuratore generale per l’Umbria, disponendo comunque il pagamento delle spese processuali nei confronti degli imputati, con cifre che vanno dai mille ai 4 mila euro ciascuno. I giudici di primo grado nella loro sentenza avevano affermato che «nella gestione dei fondi pubblici, non possono essere mosse censure all’operato dei pubblici amministratori, poiché costoro hanno agito pur sempre all’interno di quei canoni di ragionevolezza e di non abnormità che rendono insindacabili le relative scelte». L’amministrazione, sempre secondo la magistratura contabile, ha dovuto «fronteggiare la necessità di effettuare un’opera di bilanciamento tra contrapposte esigenze, tra cui quelle, essenziali, afferenti la non interruzione dell’esercizio del pubblico servizio di trasporto». I covenuti erano difesi dagli avvocati Nicola Pepe, Patrizia Bececco, Stefano Mazzi, Leonardo Poli, Roberto Baldoni, Daniele Spinelli, Michele Mascolo, Emanuele Montelione, Francesco Maria Falcinelli, Francesco A. De Matteis, Marcello Cardi, Massimo Marcucci, Paolo Gianolio, Orlando Sivieri, Laura Modena, Mario Rampini, Fabio Buchicchio, Gianluca Manduca, Eugenio Francesco Schlitzer, Alarico Mariani Marini, Alessandro Formica, Luciano Ghirga, Andrea Pierini, Alessandro Bovari, Giovanni Ranalli, Iole Ciullo, Giovanni Tarantini, Donato Antonucci.

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