Umbria, nel 2015 in 27 sono morti sul lavoro

L’inail certifica sei casi in più rispetto al 2014. Il totale delle vittime sale a 38 con gli undici decessi per malattie professionali accertati

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Gli infortuni sul lavoro sono in calo, ma i morti aumentano. In Umbria come nel resto del Paese. Il dato viene dall’Inail, il cui presidente, Massimo De felice, ha illustrato il complesso dei numeri relativi al 2015.

IL RAPPORTO DEL PRESIDENTE DELL’INAIL

Massimo De Felice

Massimo De Felice

Gli incidenti sul lavoro «Sono poco meno di 637 mila le denunce di infortuni nel 2015 – ha detto De Felice – in diminuzione del 4% rispetto al 2014. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati poco più di 416 mila (-6,6% rispetto al 2014)». In Umbria sono stati denunciati 11.160 infortuni, 643 in meno rispetto al 2014.

Gli infortuni mortali Dove la situazione cambia radicalmente è, purtroppo, nel conto degli incidenti mortali: in Umbria se ne sono verificati 27, sei in più rispetto all’anno precedente, mentre il totale per l’Italia parla di 1.246 vite spezzate sul lavoro, con un aumento di 94 casi rispetto al 2014.

I CASI REGIONE PER REGIONE

Malattie professionali Anche in questo caso il dato è preoccupante: nel 2015 in Umbria sono stati denunciati 1.871 casi, con un incremento di 246 denunce (il totale, in Italia, è stato di 59.825): 522 in Umbria i casi riconosciuti e in 11 di loro queste malattie professionali hanno provocato la morte della persona che avevano colpito.

L’amianto Le denunce per malattie professionali legate all’asbesto, cioè all’amianto, in Umbria, nel 2015 sono state 31 e i casi mortali sono stati 10 degli undici totali. In Italia nel 2015 l’amianto ha provocato 1.577 casi di malattie professionali, con 348 morti.

 

 

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